Tranquilla mama sto con lui che stiamo rifondando. Fa così il tormentone in salsa rossoblù di questa lunga estate cagliaritana. Ricostruire, ripianare, ripartire. Una rivoluzione che non fa sconti a nessuno, con queste prime settimane di giugno che hanno fatto intuire anche ai più scettici che il salto indietro di categoria non farà prigionieri dalle parti di Asseminello. Nel nuovo Cagliari formato 2022-23 nessun calciatore sembra davvero essere considerato come imprescindibile dalla dirigenza, e la base su cui costruire una nuova squadra non sarà lo spogliatoio ma un colpo di spugna generale sul gruppo appena retrocesso per provare a iniziare un nuovo ciclo.
Scommessa
A pochi giorni dal raduno del 3 luglio di Asseminello però i tempi per tale rifondazione cagliaritana sembrano essere la più grande scommessa del club di via Mameli. Il campionato di Serie B prende il via il 13 di agosto e di fatto il nuovo allenatore Fabio Liverani, che lunedì 27 verrà presentato a stampa e tifosi, avrà circa un mese per preparare al meglio il suo Cagliari. La scelta di non andare fuori per il ritiro, lasciando le trasferte solo per le amichevoli nazionali e internazionali, potrebbe diminuire i tempi morti e dare qualche allenamento in più all’allenatore ex Lecce e Parma per costruire il suo nuovo gruppo. La domanda è però: a partire dal primo allenamento del 4 luglio, chi saranno i senatori e i leader in campo del Cagliari di Liverani. Qualcuno dirà: c’è la certezza del capitano, con Deiola indicato dal club come nuovo portatore della fascia. Vero, ma siamo sicuri che davanti a un’offerta ritenuta giusta anche Deiola non lasci la Sardegna? D’altronde anche lo stesso Carboni era stato etichettato da Capozucca come uno da cui ripartire in B – “Fosse per me lo terrei a vita” aveva detto appena due settimane fa in conferenza il direttore sportivo – eppure al momento il giovane centrale di Tonara è a un passo dal passaggio al Monza.
Guardiamola allora la rosa del Cagliari per capire, al netto di un mercato in entrata che a parte Di Pardo per ora vive di sondaggi e colloqui in attesa del via ufficiale alle trattative, chi potrebbero essere i titolari di Liverani in attesa di rinforzi. Tra i pali sicuramente Radunovic, che salvo scherzi del calciomercato sarà il numero uno rossoblù in cadetteria. La difesa è presto fatta con Zappa a destra, Altare e Obert al centro (Goldaniga potrebbe partire ma in caso di permanenza sarebbe un titolare, mentre Walukiewicz ha chiesto da tempo la cessione), e a sinistra si aspetta il sì di Franco Carboni dell’Inter. In una corsia mancina per ora senza padroni. A centrocampo oltre a Deiola da filtro ci sono i giovani Kourfalidis, Ladinetti, Biancu e Lella, più l’esperienza di Faragò. Con Rog che al momento ha meno mercato dei vari Marin (Empoli a un passo) e Nandez (Napoli in pole) – ma con il croato che difficilmente resterà in B – e in attesa della chiusura dell’accordo con Nicolas Viola, come da indiscrezioni. In attacco con Cerri a un passo dal Como, con Joao Pedro che aspetta la giusta chiamata (la Salernitana per ora convince meno il giocatore, salvo rialzi alla voce contratto) e con Pereiro tra i sicuri partenti (al netto dell’ingaggio che spaventa), i possibili titolari sono Pavoletti (anche lui messo sul mercato dal club) e Tramoni più uno tra i giovani Desogus e Luvumbo. Sicuramente Liverani riceverà dei nuovi acquisti da cui ripartire, ma quando? E quanto prima incideranno tutte le cessioni che il Cagliari vuole fare per abbassare drasticamente un monte ingaggi quasi da top 10 in Serie A? E al di là di chi arriva e chi parte i tempi per la costruzione della nuova rosa sembrano essere la grande sfida rossoblù, con Liverani che per diverse settimane di ritiro rischia di allenare una rosa che non sarà quella poi a disposizione in campionato. E dal 13 agosto si farà sul serio, e ancora una volta il tempo per sperimentare e provare sarà terminato. Senza dimenticare che se è vero che il club ha annunciato una stagione senza proclami e senza l’ambizione dichiarata di tornare subito in Serie A la piazza già scossa dalla retrocessione e ai minimi storici per affetto nei confronti della dirigenza mal sopporterebbe una falsa partenza.
Roberto Pinna