Giornata contrastante quella valevole per il sesto turno del girone G della Serie D. Dalla gioia dell’Atletico Uri che, con una bella prestazione, ha conquistato il primo successo del campionato battendo a Usini la Sarnese, passando per la solita prestazione dal doppio volto del Latte Dolce che in rimonta – ancora una volta – riporta sui giusti binari la gara. Nel mezzo il pareggio dell’Olbia nel nuovo corso firmato Lucas Gatti, per concludere con le sconfitte di Ilvamaddalena e Costa Orientale Sarda, con i sarrabesi-ogliastrini che incassano il quarto ko consecutivo stagionale.
Ilvamaddalena
“Per uscire da questa situazione dobbiamo mettere tutto in discussione e capire se i giocatori a disposizione sono adatti a questa categoria”. Sono queste le dichiarazioni a caldo dopo la partita persa contro il Terracina 0-1 del tecnico biancoazzurro, Carlo Cotroneo, che molto amareggiato dopo la seconda sconfitta consecutiva dei suoi ha espresso tutto il suo disappunto in sala stampa. Parole forti che in parte ridimensionano quanto di buono fatto fin qui dalla sua Ilvamaddalena che a seguito di una discreta partenza in campionato, con sei punti raccolti dopo quattro gare, sembrano essersi smarriti tra le proprie incertezze. Prestazioni come quelle di Olbia, Torre Annunziata contro il Savoia o in casa nel derby contro il Cos sembrano essere di una lontana parente rispetto a quanto visto ieri 13 ottrobre allo Zichina contro il Terracina. L’Ilvammaddalena, classifica alla mano, rimane ancora la migliore tra le sarde sebbene quanto visto nelle ultime uscite lascia parecchio spazio a dubbi e incertezze. Situazioni che hanno giustamente portato al rammarico perché gli ultimi due turni di campionato, avrebbero potuto avere un risultato ben diverso con quel pizzico di cinismo e cattiveria in più. E dire che l’inizio della gara contro i laziali di Palo aveva fatto presagire a un canovaccio della gara totalmente differente rispetto a quanto poi realmente si è visto, con almeno quattro occasioni da gol per l’Ilvamaddalena, come la traversa di Ribeiro e la rete divorata da due passi da Alvarez. La verve di Lobrano, unico a provarci davvero in queste ultime due gare, non è bastata ai maddalenini per impensierire gli avversari, bravi ad aspettare il momento giusto e colpire con cinismo. Domenica 20 ottobre sarà sfida alla Gelbison, reduce dal pari sul campo dell’Flegrea Puteolana, che fin qui ha dimostrato di essere una rivale ostica e difficile da affrontare. Un’ avversaria di rilievo insomma per provare a ripartire con il piede giusto per ritrovare le giuste certezze in particolare sotto l’aspetto realizzativo e allo stesso tempo scacciare via i dubbi palesati al termine del match contro il Terracina da mister Cotroneo. (g.m.)
Atletico Uri
Solido, quadrato, cinico e deciso: l’Atletico Uri di Massimiliano Paba mostra il suo volto migliore e trova finalmente il primo successo della stagione. Tre punti importanti, preziosi, che danno una netta risposta alla pesante sconfitta rimediata sul campo della Gelbison nel turno precedente per 4-1, ma allo stesso tempo infondono fiducia e consapevolezza dopo un inizio di stagione difficile. Nell’ultima gara di campionato, nonostante la larga sconfitta rimediata, i giallorossi avevano fatto notare dei segnali di miglioramento in particolare nel primo tempo e specialmente in termini di produzione offensiva. Tutti messaggi incoraggianti resi vani poi nel cambio di volto della seconda frazione con la Gelbison, abile nel dilagare trovando maggiori spazi. Rabbia e amarezza al termine dell’ultimo turno che i ragazzi di Paba sono stati bravi a trasformare in sudore e dedizione al lavoro durante la settimana. Fatica e voglia di trovare la giusta direzione che poi si sono viste in campo in occasione del successo per 2-0 contro la Sarnese. Una squadra fatta da tanti giovani ma che rispetto all’anno scorso ha aggiunto delle pedine importanti che possono essere decisive per poter fare il salto di qualità. Come Piacente, abile non solo difensivamente ma anche nel trovare l’assist vincente per la rete di De Cenco, passando per Anedda che ha fatto diversi passi in avanti arando la sua fascia di competenza, ma allo stesso tempo la presenza del giovane Renna che all’esordio in maglia giallorossa e in quarta serie ha ben figurato. Crescita data dall’applicazione anche del nuovo modulo disegnato da mister Paba, con i giallorossi che dopo qualche giornata di ambientamento – con il passaggio dalla difesa a 3 a una a 4 – hanno trovato le giuste misure che hanno permesso loro di guadagnare i primi tre punti stagionali. Ora però serve dare continuità, serve proseguire con la stessa intensità vista contro la Sarnese e serve farlo soprattutto nella prossima gara, ovvero il match contro i cugini del Latte Dolce. Una gara che in passato ha regalato emozioni, gol, ma allo stesso tempo un match contro una diretta pretendente alla salvezza. Un remake della sfida di Coppa Italia in cui gli uresi hanno ben figurato, con la prestazione che non è bastata per portare a casa il passaggio del turno. Un derby contro una squadra alla ricerca della prima vittoria e che arriverà a Usini con il dente avvelenato dopo non aver particolarmente brillato nel match contro il Cynthialbalonga. Un Atletico Uri diverso rispetto alla prima gara ufficiale che ha trovato, finalmente, il piacere della vittoria e del bel gioco.
Latte Dolce
Partiamo dalla finale della gara, dalla doppietta di Sorgente che è valsa la vittoria in rimonta, all’assist di Odianose per la rete del definitivo 2-2 dell’ex Torres. Altro sospiro di sollievo che sta diventando il leitmotiv di questo inizio di stagione targato Latte Dolce. Dalla rimonta a proprio favore contro il Cos da 2-0 a 2-2, alla beffa sventata nell’altro derby contro l’Olbia, passando per la rete dell’1-1 realizzata Castro nei minuti finali del match contro la Sarnese per arrivare, infine, alla gara riacciuffata all’ultimo contro il Cynthialbalonga di ieri 13 ottobre. Un continuo rincorrere delle gare che non è stato apprezzato da parte dei piani alti di via Leoncavallo con le dichiarazioni del direttore generale Adriano Fantoni arrivate puntuali e precise, circa la base di questo problema, ovvero la poca attenzione in fase difensiva. Una situazione che il tecnico Setti per primo aveva evidenziato, ma che ancora è tornato centrale tra i vari temi di discussione al termine della gara. Bravo il Cynthialbalonga a sfruttare al meglio le occasioni, ma allo stesso tempo meno bravo il Latte Dolce a mostrare la giusta cattiveria nei momenti topici della gara. Un problema evidenziato non solo in fase difensiva, ma anche negli ultimi metri del campo. Tanto giro palla, tanti passaggi per muovere la linea degli avversari, ma allo stesso tempo poco concreta quando serve finalizzare. Problema dovuto all’emergenza di un reparto avanzato falcidiato dagli infortuni? Probabile, infatti con l’ingresso di Sorgente e Odianose i sassaresi hanno subito trovato con maggiore facilità la via del gol. Però ciò che appare evidente è che serve maggiore fame, maggiore praticità e funzionalità, in particolare da Kone. Bravo tecnicamente e rapido, un calciatore che può garantire soluzioni e giocate differenti al Latte Dolce, ma che molto spesso cerca più il guizzo personale piuttosto che la scelta funzionale. Questa l’immagine del Latte Dolce per due terzi della gara contro il laziali di mister Ferazzoli. Serve un cambio di passo e serve farlo in fretta, perché sì la squadra è nuova e fatta da tanti giovani, ma alla sesta giornata i punti lasciati alle spalle sono troppi e il tempo a disposizione non è più una scusante: serve crescere e farlo in fretta, prima che sia troppo tardi. Le potenzialità sono dalla parte dei biancocelesti e ora è tempo di dimostrarlo a partire dal match contro l’Atletico Uri. Una sfida importante non solo perché è un derby, ma in particolare perché in palio ci sono tre punti dal doppio valore contro una diretta concorrente alla salvezza.
Olbia
“Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, dice un famoso proverbio. Da una parte ci sono i sogni e le ambizioni di una società che, tra mille difficoltà, incognite e un’estate passata costantemente con il fiato sospeso, punta a risalire tra i professionisti al primo tentativo. Dall’altra c’è la realtà nuda e cruda del campo, che difficilmente può essere smentita con le classiche parole di circostanza o a suon di intenzioni. Dopo un inizio alquanto complesso nel girone G di Serie D, con un solo punto conquistato in cinque giornate, dalle parti di via Georgia si è deciso di cambiare rotta, con Marco Amelia a farne le spese per tutti. Salutato il tecnico romano, la scelta è ricaduta su un profilo straniero e poco conosciuto ai più come l’argentino Lucas Gatti. Sangue latino, fautore dell’atteggiamento come base per un percorso di crescita duraturo, ma soprattutto ambizioso e senza paura. “Il nostro obiettivo è ritornare in Serie C ma è presto per dire se siamo tra i favoriti o meno”. Idee chiare e precise sui traguardi da raggiungere a lungo termine quelle espresse in sala stampa dal nuovo allenatore dell’Olbia nonostante il momento complicato della sua squadra. Ed effettivamente dei cambiamenti, quantomeno dal punto di vista dell’approccio, si sono visti eccome. Con un test probante sulla carta come quello del Salveti contro la capolista Cassino, l’inizio è stato molto promettente e a tratti anche sorprendente visti i valori in campo, con l’uno-due firmato De Grazia-Staffa ad aprire le danze, ripreso poi dalla doppietta del portoghese Abreu. Un pareggio che serve a poco ai fini della classifica per l’Olbia ma che comunque dà già l’idea di una squadra in trasformazione: molto più cattiva e decisa, attenta a leggere i momenti della partita e che in alcune circostanze è andata vicina anche a compiere l’impresa. Certo è molto presto per dire se il 2-2 ottenuto in terra laziale sia l’apripista per una svolta definitiva. Ma la mentalità fatta di cuore e aggressività voluta da Gatti fin dai primi giorni in Gallura sono un primo mattoncino su un percorso che, prima di tutto, parte dalla consapevolezza e dal carattere. “Nella gara odierna abbiamo avuto la dimostrazione che la base su cui lavorare per ambire alle prime posizioni è perfetta però dobbiamo ripartire da questo atteggiamento”, ha chiosato mister Gatti nel dopo partita di Cassino. Insomma la sfida è stata lanciata, almeno per un’operazione risalita. E alle porte c’è la gara del Nespoli contro la Paganese. (f.l.)
Costa Orientale Sarda
È ufficialmente crisi in casa Costa Orientale Sarda, con gli uomini di Francesco Loi che sul campo del Guidonia rimediano un sonoro ko per 3-1 e incassano la quarta sconfitta di fila della stagione. Due pareggi nelle prime due gare nei derby contro Latte Dolce e Atletico Uri, poi niente più. Assenze pesanti è stato più volte ribadito, così come in diverse situazioni è stato detto che la squadra è composta da tanti giovani, molto dei quali si approcciano per la prima volta alla quarta serie. Però al termine del sesto turno di campionato i gialloblù sono all’ultimo posto insieme all’Olbia con soli due punti nel bottino, difficile pensare un inizio peggiore dopo i tanti nomi importanti arrivati a Tertenia durante questa estate e le diverse conferme di spessore dallo scorso anno. Ora è il momento per i gialloblù di guardarsi negli occhi, sudare, faticare e compensare le diverse assenza con il carattere e la determinazione in campo. Va detto e ribadito però ancora una volta che il calendario non è stato clemente con i sarrabesi-ogliastrini, specie in queste ultime quattro gare di campionato. Anzio, Ilvamaddalena, Cassino e Guidonia: con le laziali rispettivamente prima, seconda e terza in classifica, ai quali si aggiungono i ragazzi di Cotroneo che al momento sono la squadra sarda che ha fatto più punti nel girone G della Serie D. Di sicuro non le squadre che tutti vorrebbero affrontare quando si vive un momento di difficoltà. Pro e contro di un momento negativo che Ladu e compagni dovranno essere bravi a invertire a proprio favore. Il prossimo avversario di giornata sarà il Trastevere, con i romani reduci dalla sconfitta di misura in un pirotecnico 3-2 di fronte al proprio pubblico con la Paganese. Una gara in cui tirare fuori il carattere, andare oltre le difficoltà per rialzare la china e imboccare la giusta strada.
Andrea Olmeo