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Alessandro Deiola in Cagliari-Venezia | Foto Gianluca Zuddas.

L’Analisi Tattica | Cagliari-Venezia: le chiavi del playoff

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Via ai playoff! Il Cagliari stasera ospita all’Unipol Domus il Venezia di Vanoli per la prima sfida dei playoff 2022/23. Si tratterà di una gara secca in cui i rossoblù hanno il vantaggio di potersi qualificare al turno successivo con due risultati su tre grazie al miglior piazzamento ottenuto nel corso del campionato. Il Venezia è foriero di brutti ricordi per i tifosi sardi, dallo 0-0 del Penzo dello scorso maggio che ha condannato il Cagliari alla retrocessione allo 0-4 del girone d’andata con Fabio Liverani in panchina. Analizziamo alcuni spunti tattici che potrebbero rivelarsi utili durante la gara.

Che cosa ha insegnato l’ultima sfida
L’ultima sfida che ha visto affrontarsi Cagliari e Venezia è stata il 25 febbraio 2023 al Penzo, 0-0 il risultato finale con i rossoblù a un passo dalla vittoria sul finale con un’occasione capitata sulla testa di Nik Prelec. In quel caso erano stati i rossoblù a fare la partita grazie a una fase difensiva ai limiti della perfezione e una fase offensiva di buon livello ma priva di cinismo. Dare uno sguardo alla partita può essere utile per avere qualche indicazione su come il Cagliari approccerà la gara soprattutto in fase difensiva, in fase offensiva è difficile aspettarsi strategie simili dal momento che per l’occasione Ranieri aveva optato per un attacco molto leggero privo di veri centravanti. Forte del doppio risultato è probabile che il mister testaccino riproponga quell’atteggiamento aggressivo caratterizzato da dei riferimenti a uomo per mettere in grossa difficoltà il giro palla avversario che dall’arrivo di Vanoli è diventato un punto di forza dei lagunari.

In attacco si era rivelata particolarmente efficace la scelta di attirare uno dei centrali del Venezia dalla loro zona (ai quali Vanoli chiede di rompere la linea per marcare gli avversari tra le linee) per poi attaccarlo alle spalle con un movimento in profondità. Aveva funzionato specialmente l’asse Mancosu-Luvumbo in quel frangente. Quella alle spalle del braccetto è una zona di campo che può essere sfruttata per far male al Venezia, come ben mostrato dal Parma nell’ultima giornata di campionato.

Per facilitare l’approccio difensivo visto a febbraio e non soffrire troppo le due punte del Venezia (che si schiera in campo con un 3-5-2 come si vede dalla foto) Ranieri potrebbe riproporre la difesa a tre per giocare a specchio con gli avversari. Da non escludere la variante 3-4-1-2 con Deiola difensore centrale per schierare dal primo minuto sia Mancosu che Prelec (o Pavoletti) per affiancare Lapadula, così da poter cambiare modulo in corsa senza difficoltà come accaduto nell’ultima sfida casalinga contro il Palermo. Partendo da una struttura di questo tipo la prima pressione del Cagliari potrebbe essere quella a cui siamo stati spesso abituati in questa stagione, con chiare marcatura a uomo al centro del campo e sugli esterni, mentre le due punte stazionano un po’ più larghe per togliere le linee di passaggio verso i braccetti.

La fase offensiva del Venezia: qualità e spregiudicatezza
Quando si dice che una squadra si schiera con il 3-5-2 si afferma qualcosa di superficiale. Come si comportano i due esterni di centrocampo? Hanno un ruolo prevalentemente difensivo o offensivo? Si tratta più di un 5-3-2 camuffato o di un 3-3-4 a trazione anteriore? Nel caso del Venezia, sia Candela sulla destra che specialmente Zampano sulla sinistra hanno un’interpretazione del ruolo particolarmente offensiva che li porta ad accompagnare tanto l’azione a costo di lasciare qualcosa dietro, a maggior ragione in una sfida in cui il Venezia è costretto a vincere. È proprio qui che il Cagliari dev’essere abile nel difendere con ordine per poi lanciarsi in contropiede dove gli spazi non mancheranno specialmente sulle corsie laterali.

Al di là del pericolo numero uno Pohjanpalo, autore di 19 gol in 37 partite, il Cagliari dovrà prestare particolare attenzione al suo compagno di reparto, Dennis Johnsen, che ha il compito di attaccare costantemente la profondità per allungare le difese avversarie grazie alla sua straordinaria velocità (lo sa bene Barreca che a febbraio salvò la porta dei suoi all’ultimo minuto proprio su un contropiede lanciato dal norvegese). Ogni volta in cui un centrocampista del Venezia avrà lo spazio e tempo a sua disposizione è probabile che la prima scelta sia proprio quella di alzare la testa per cercare la corsa del numero 17. I difensori del Cagliari sono molto attenti ma non brillano per velocità, per cui sarà fondamentale il lavoro dei centrocampisti per evitare eventuali azioni a palla scoperta.

In conclusione, il sorteggio non è stato affatto benevolo per il rossoblù. Al di là dei corsi e ricorsi storici, il Venezia è una squadra molto attrezzata e tra le più in forma del campionato. Forte dei due risultati su tre Ranieri dovrà preparare una partita molto attenta sul piano difensivo cercando di contenere il possesso del Venezia nella loro metà campo ed evitando di lasciare spazio ai centrocampisti per non soffrire la velocità di Johnsen. In fase offensiva però è importante che il Cagliari non giochi una partita eccessivamente conservativa per difendere il vantaggio ottenuto grazie al miglior piazzamento; dal momento che il Venezia dovrà cercare a tutti i costi un gol a costo di lasciare qualche spazio di troppo, i rossoblù dovranno essere abili e cinici nel punire i lagunari quando si presenterà l’occasione.

Marco Lai

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