Ultima partita casalinga della regular season per il Cagliari di Claudio Ranieri che sabato 13 maggio alle ore 14 alla Unipol Domus sfiderà il Palermo di Eugenio Corini, squadra che nella gara d’andata pose fine all’avventura di Fabio Liverani sulla panchina dei rossoblù. Classifica alla mano, sarà la gara tra la sesta e la settima forza del campionato, per cui con ogni probabilità si tratterà di una sfida di alto livello. Il grande assente della gara causa squalifica sarà Matteo Brunori, capitano e capocannoniere della squadra con i suoi 16 gol sui 45 totali realizzati dai rosanero. Ma come gioca il Palermo? Quali sono i punti di forza e i punti deboli? Scopriamolo con la nostra consueta analisi tattica sull’avversario dei rossoblù.
Fase di possesso
Partiamo dal modulo di riferimento che è il 3-5-2. La squadra di Corini predilige la costruzione dal basso, favorita dalle grandi abilità con il pallone tra i piedi del portiere Mirko Pigliacelli. I rosanero sono tutto fuorché una squadra timida quando deve attaccare e ama portare tantissimi giocatori in fase offensiva. La prima costruzione, infatti, viene effettuata nella maggior parte dei casi solo dai tre centrali e il vertice basso Gomes.
L’azione viene sviluppata soprattutto sulle corsie laterali dove vengono formati dei triangoli in zona palla da braccetto, quinto e mezzala. Anche il centravanti Tutino ama muoversi largo per dare una mano ai compagni, specialmente sulla sinistra.
I due esterni sono tra i giocatori più importanti dell’intera struttura messa in piedi da Eugenio Corini, dal momento che devono essere in grado di correre su e giù per la fascia, dare ampiezza e mettere tanti palloni in mezzi. Il Palermo, infatti, è la squadra che, proprio dopo il Cagliari, crossa di più su azione. Si tratta della strategia più utilizzata dai siciliani per andare a rete, che è molto capace nell’attaccare con tanti uomini l’area di rigore quando si creano i presupposti per un cross. Di solito, oltre le due punte, si aggiungono negli ultimi 16 metri anche l’esterno sul lato debole e le due mezzali. In conferenza stampa Ranieri ha parlato dell’importanza di Deiola nel ruolo di difensore centrale contro squadre che tentano tanti cross e portano tanti uomini in area in quelle situazioni, motivo che sembra presagire una conferma del nativo di San Gavino in questo nuovo ruolo.
L’impegno offensivo dei due esterni e la voglia di contribuire alla fase offensiva delle due mezzali può talvolta rivelarsi motivo di fragilità e un piccolo difetto del Palermo. Capita spesso che ci siano troppi giocatori sopra la linea della palla, fattore che può limitare le possibilità della squadra di recuperare il pallone una volta perso e la gestione delle transizioni difensive.
Il Cagliari dovrà quindi dare continuità alla prestazione cinica in contropiede vista contro il Perugia se vorrà mettere in evidenza questa lacuna intrinseca al gioco dei rosanero.
Fase di non possesso
In fase di non possesso la squadra di Corini non vuole concedere troppo campo agli avversari ma non vuole neanche correre il rischio di sbilanciarsi troppo, per cui opta per un blocco medio il cui obiettivo è limitare il giro palla avversario. Nell’ultima gara contro la Spal (che gioca con un 4-3-1-2) le due punte si alternavano nella marcatura del vertice basso avversario, mentre la mezzala sul lato forte usciva sul terzino quando questo riceveva. Quando le due punte non riuscivano a tenere le distanze dal regista avversario, era il mediano Gomes ad alzarsi in marcatura su di lui. Il Cagliari dovrebbe mantenere lo schieramento a tre, per cui le soluzioni di Corini sono sostanzialmente due: lasciare che i rossoblù giochino il pallone con i due braccetti (scelta che potrebbe pagare in assenza di Obert, il miglior centrale in costruzione che ha a disposizione Ranieri), o chiedere alla mezzala di uscire in pressione sul braccetto che porta palla per mantenere la parità numerica.
È probabile che in base al momento della gara e al risultato il Palermo possa alternare queste due soluzioni, e il Cagliari dovrà essere capace a far girare rapidamente il pallone da una parte all’altra del campo nel tentativo di trovare varchi liberi e bucare la pressione del Palermo, specialmente in caso di atteggiamento un po’ più proattivo dei rosanero in prima pressione. Tanto per cambiare, l’uomo chiave per Ranieri potrebbe essere Marco Mancosu grazie alla sua capacità nel mettersi in visione alle spalle delle linee di pressione avversarie.
Un’ulteriore arma a disposizione del Cagliari per far male alla retroguardia rosanero sta nelle capacità complementari del tridente offensivo. Una soluzione comune per le squadre che difendono con una difesa a tre è la rottura della linea da parte dei centrali laterali. Riuscire a tenere Lapadula, Prelec e Mancosu (i maggiori indiziati alla titolarità) molto vicini tra loro potrebbe facilitare le combinazioni nello strettoper attaccare alle spalle i braccetti, o per trovare Mancosu con spazio sulla trequarti sfruttando un movimento ad attaccare la profondità di una delle punte.
Sarà la penultima giornata di campionato. Anche solo un pareggio darebbe al Cagliari la sicurezza di arrivare ai playoff almeno al sesto posto in classifica. L’obiettivo dichiarato di Ranieri è però il quarto posto occupato dal Sudtirol che dista tre punti, per cui il numeroso pubblico che riempirà l’Unipol Domus potrà aspettarsi un Cagliari all’attacco.
Marco Lai