“Una squadra quasi perfetta”. Così Claudio Ranieri ha definito l’Atalanta prossima avversaria del suo Cagliari. Fisicità e tecnica negli ultimi anni sono stati miscelati in maniera proficua in casa orobica. Ma che squadra è in questa stagione quella di Gasperini? E come arriva alla gara di domani, domenica 7 aprile, contro i rossoblù? Scopriamolo nella consueta analisi in collaborazione con Daniele Bianchi.
Quadro
Il 3-0 rifilato al Napoli campione d’Italia uscente nell’ultimo turno ha fatto vedere un’Atalanta cinica e matura, oltre che un pizzico fortunata. Con i neroazzurri che al Maradona sono stati capaci di interrompere un periodo non troppo positivo: il successo in A mancava infatti dal 17 febbraio scorso in casa contro il Sassuolo. Un andamento che conferma come a livello di prestazioni, almeno in campionato, gli uomini di Gasperini non stessero vivendo il loro periodo migliore come si può evincere dal grafico sugli npxGD. Tuttavia, a far la differenza sono le consapevolezze di una squadra che ha sempre avuto coscienza delle proprie caratteristiche e di quanto richiesto dal proprio allenatore, che a livello tattico da anni disegna la sua squadra sul 3-4-2-1 o sul 3-4-1-2. Con le porzioni del dominio della palla o il cosiddetto full control nel grafico che testimoniano come la formazione bergamasca prediliga tenere in mano il pallino del gioco, a costo anche di concedere qualcosa agli avversari.
Corsie
Prima di vedere le principali differenze sul modo di intendere il calcio, c’è un punto che unisce Cagliari e Atalanta ed è quello degli attacchi da zone laterali. I numeri rendono chiaro come dalle corsie esterne si sviluppi una buona parte del piano offensivo delle due squadre. Il Cagliari è la prima formazione per cross effettuati in media nei 90′, con 18.16 a partita. L’ Atalanta è invece quarta con 16.24, dietro solo ai rossoblù, all’Inter e alla Fiorentina. A dimostrazione di una produzione nella metà campo avversaria che poggia proprio sulle fasce, con giocatori come Nández da una parte, Ruggeri e Zappacosta dall’altra, che spesso per questo finiscono per essere protagonisti.
Sfida tra punti forti
All’Unipol Domus si scontreranno però due squadre che fanno di aspetti diametralmente opposti i loro punti di forza in chiave offensiva. L’Atalanta è una squadra che preferisce l’attacco posizionale, fatto di movimenti e interscambi studiati e non contro la difesa schierata. La percentuale di conclusione su attacco posizionale è per questo alta e raggiunge quota 27.2%. Il Cagliari però ha una buona capacità di contrapposizione a questa idea di gioco. I rossoblù fanno infatti meglio degli orobici nella percentuale di conclusioni subite su attacco posizionale (23.1% vs 23.88%), con la sola Udinese ad avere un dato più positivo della squadra di Ranieri tra le squadre che lottano per la salvezza.
Dall’altra parte però, come dimostrato dal grafico che seguirà tra qualche riga, la scelta di un baricentro basso e compatto in fase di non possesso fa preferire al Cagliari le ripartenze come arma per far male agli avversari. La percentuale di conclusione sul contropiede dei rossoblù è del 31%. L’Atalanta ha un dato migliore di un punto percentuale, ma soprattutto è molto brava nel gestire le situazioni avversarie di contrattacco rapido: è appena del 22.13% il valore fatto registrare sulla percentuale di conclusioni subite su contropiede, lontano da quello del Cagliari che invece fa molta nel difendere a campo aperto (36.22%, meglio solo di Frosinone, Salernitana, Sassuolo e Napoli).
Angolo amico
Portare via punti a una grande del torneo non è mai stato uno dei punti forti dei rossoblù. Per dare una svolta alla propria corsa salvezza servirà però un passo avanti sotto questo aspetto e per farlo potrebbe essere fondamentale saper sfruttare gli episodi. Tra questi potrebbero esserci le situazioni da calcio d’angolo. Perché l’Atalanta, insieme a Bologna, Torino, Milan, Napoli e Lazio concede sì pochi calci d’angolo (4.24 i tiri dalla bandierina subiti in media), ma è seconda tra queste per tiri concessi da situazione di corner con il 40.43%. Un dato a cui il Cagliari potrà guardare per mettere in campo non solo la propria motivazione, ma anche un piano partita più vario e in grado di impensierire l’Atalanta.
Matteo Cardia