Giornata scoppiettante quella che ha aperto il girone di ritorno e il 2025 delle sarde impegnate nel gruppo G della Serie D. Due derby: quello tra Ilvamaddalena e Olbia vinto dai biancoazzurri con un sonoro quattro a due e quello tra Latte Dolce e Costa Orientale Sarda che visto trionfare per 2-0 i sassaresi. Per concludere con l’importantissimo successo per 1-0 dell’Atletico Uri che grazie alla rete di De Cenco ritrova la gioia dei tre punti a distanza di due mesi dallo 0-1 de La Maddalena.
Ilvamaddalena-Olbia
Un silenzio assordante e un’euforia fiduciosa. Al fischio finale del derby del nordest gli umori sono straordinariamente diversi tra Olbia e Ilvamaddalena, due tra le centenarie dell’isola che in questa stagione incrociano i tacchetti in serie D. Ma se nel precampionato le ambizioni parevano dover essere – inevitabilmente – diverse, ecco che il campionato sta proponendo un duello per la sopravvivenza in cui, seppur di poco, i maddalenini sono avanti sia per punti conquistati che negli scontri diretti: 7-2 complessivo e leone che ruggisce forte sui guardiani del faro. Se la vittoria isolana 0-3 al Nespoli poteva essere la classica buccia di banana d’agosto, il 4-2 allo Zichina è qualcosa di più di una netta affermazione.
Ilvamaddalena – Probabilmente se avesse sognato un primo tempo perfetto mister Fascia non avrebbe descritto in modo adeguato il dominio biancoceleste visto nei primi 45’: pressing alto e continuo, recupero palla e immediato cambio campo alla ricerca del varco, trequartisti travestiti da incursori perennemente pronti a puntare l’area avversaria, nessun pericolo in difesa. Non avremo mai la controprova sulla percentuale di meriti e demeriti, ma il 3-0 della prima frazione è quasi riduttivo per quanto visto in campo. Inevitabile, nonostante le dichiarazioni post-partita, aver affrontato il secondo tempo con un po’ di pancia piena e – così è sembrato dalla tribuna – qualche ragazzo in debito d’ossigeno, col risultato di non riuscire più a tenere palla lasciando sempre il pallino agli avversari, in tenuta d’assalto con quattro punti. Il punto positivo, tuttavia, è stato quello di non perdere la testa e col passaggio alla difesa a tre chiamato dalla panchina la vittoria è stata blindata con la giusta dose d’affanno. Al termine di una partita così è difficile fare menzioni d’onore, ma è indubbio che la colonna vertebrale Bonu-Di Pietro (capitano goleador) in difesa, Furjian in regia, Bovo e Aloia in avanti ha dato una marcia in più al gruppo.
Olbia – Se il classico “si salvi chi può” è un evergreen immancabile dopo un’imbarcata simile, è innegabile che il caos in salsa bianca olbiese sta diventando una situazione in cui esprimersi rischia di diventare un esercizio di stile fine a sé stesso, con porte girevoli di allenatori e giocatori. Senza giri di parole: primo tempo inguardabile con una squadra svogliata, sempre in ritardo sulla palla che sembra composta da undici persone che si vedono per la prima volta, per non dire di alcuni stati di forma assolutamente inspiegabili e atteggiamenti provocatori da bassa terza categoria. Difficile capire perché una squadra simile giochi con lo stemma di una società che l’anno scorso disputava i campionati professionistici. Nel secondo tempo, almeno, si è visto un po’ di amor proprio con la volontà di provare a riaprire la contesa, grazie anche agli accorgimenti tattici proposti all’intervallo da Zé Maria con un 3-3-4 in cui, se non con le idee, almeno con la presenza fisica si è riusciti a tenere in apprensione i padroni di casa. Ne nascono due gol e diverse occasioni che potevano essere sfruttate meglio, ma la sensazione generale è stata quella che i buoi fossero ormai scappati da un pezzo. Se trovare delle sufficienze in campo è difficile, al triplice fischio finale arriva la conferma del clima che si respira dalle parti di via Ungheria: Zé Maria preferisce evitare ogni confronto inviando un messaggio telegrafico direttamente dal pullman della squadra, nessun altro ci mette la faccia dando ancora di più la sensazione di una barca alla deriva dove ciascuno prova a salvarsi la pelle. Resta soltanto una domanda: sarà almeno una barca a remi dove ognuno farà la sua parte o piuttosto una ciambella da contendersi per non affogare? Solo il tempo potrà dirlo. (Claudio Inconis)
Latte Dolce-Costa Orientale Sarda
Non solo un derby sardo, ma anche una gara tra due squadre che mettono le ambizioni nella crescita dei giovani al centro del progetto. Una sfida che ha visto un Latte Dolce sulle ali dell’entusiasmo imporsi per 2-0 contro un Costa Orientale Sarda che, dopo un avvio di stagione shock, con l’arrivo di Sebastiano Pinna in panchina sta provando a mettere insieme i cocci per uscire dalle acque pericolose della classifica. Al triplice fischio gli umori, giustamente, sono differenti con i ragazzi di mister Setti che continuano a volare mantenendo l’asticella fissata più in basso delle proprie reali potenzialità e un Cos che sebbene la sconfitta può rimanere fiducioso circa le possibilità di salvezza.
Latte Dolce – Continua a vincere e convincere il Latte Dolce di mister Gabriele Setti che dopo aver chiuso il 2024 con un largo e importante successo contro la Paganese, apre l’anno nuovo con un’altra gioia, questa volta nel derby contro il Costa Orientale Sarda. Un 2-0 di peso contro una squadra che nelle ultime uscite aveva dato segnali importanti di crescita e che, sulla carta, non è certamente da ultimo posto nella graduatoria. Una sfida che poteva essere considerata come un trappolone, ma che i biancocelesti sono stati bravi a prendere con le pinze conquistando tre punti che consolidano l’ottavo posto in classifica. Con la ciliegina sulla torta messa dal ritorno tra i titolari di capitan Marco Cabeccia: una ventata di tranquillità che si è rifatta nello 0 alla voce reti incassate con l’esperto centrale dei biancocelesti autore di una prestazione più che convincente. Continuità non solo in termini di risultati, ma anche per quanto riguarda la prestazione di alcuni singoli, tra tutti Simone Sorgente che dopo un inizio di stagione con più ombre che luci, in queste ultime giornate è sempre andato a segno portando a 8 lo score personale di reti realizzate. I sassaresi continuano a fare passi in avanti importanti nel proprio percorso di crescita, ma allo stesso tempo dimostrano ancora una volta che c’è margine per crescere e migliorare. In particolare servirà farlo in termini di gestione delle energie mentali, con l’ingenuità che ha portato all’espulsione di Odianose che dovrà essere da monito per capire cosa non fare per evitare di buttare al vento la gara. Però al triplice fischio rimane la gioia per i tre punti conquistati, per il percorso fatto finora e per quanto ancora i ragazzi di mister Setti hanno da dire in questo campionato. Perché sebbene l’obiettivo dichiarato sia la salvezza se Cabeccia e compagni mantengono questo spirito e questo rendimento puntare al raggiungimento dei playoff potrebbe non essere così utopico.
Costa Orientale Sarda – Un ko da prendere con le pinze quello incassato dal Costa Orientale Sarda e che ha aperto il 2025 dei ragazzi di mister Sebastiano Pinna. Una gara in cui il Cos ha dimostrato di essere una squadra in crescita rispetto a quella vista a inizio stagione, ma che di fronte ha trovato un’avversaria che alla qualità tra le sue fila è reduce da un momento più che positivo. “Questa è la mia settima gara ed è la quinta trasferta, questo per dire che non si può sempre vincere fuori casa, tra l’altro abbiamo affrontato un’ottima squadra che sta vivendo un grande momento e che qui ha sconfitto grandi squadre facendo anche quattro gol. La sconfitta secondo me è meritata, negli episodi loro sono stati più squadra di noi”. Queste le impressioni del tecnico dei gialloblù a margine del match contro il Latte Dolce, una sfida complicata che ha messo in evidenza ancora una volta i limiti di una squadra che per quanto propositiva e forte qualitativamente sente il peso dell’ultima posizione ricoperta in classifica. Domenica per il club di Tertenia ci sarà un altro derby, ancora più delicato e fondamentale rispetto a quello di Sassari perché contro l’Atletico Uri sarà un confronto diretto per la salvezza, uno spareggio di certo non decisivo ma comunque importante per fare un passo in avanti nella generale. La mano del tecnico Pinna si vede, la squadra produce gioco, mantiene il possesso e tatticamente dimostra di fare bene le due fasi, ma negli ultimi metri il gol, che in queste ultime giornate è arrivato con più frequenza, ieri è mancato. Un ko dunque frutto di un distacco mentale plausibile come anche ammesso dal tecnico che al rientro dalle festività può starci. Nessun dramma, ma attenzione: questa si per evitare che certe disattenzioni possano ripetersi, errore che comprometterebbe quanto di buono fatto dall’arrivo di Pinna sulla panchina (undici punti in sei gare), un ruolino di marcia da riprendere in fretta per non rischiare di perdere quell’ultimo treno chiamato salvezza diretta, ancora a portata ma distante otto lunghezze. (Giuseppe Meloni)
Atletico Uri
Dalle gioie dei derby per Ilvamaddalena e Latte Dolce, passando al sorriso ritrovato in casa Atletico Uri in seguito a un periodo di grande difficoltà che ha visto i giallorossi sprofondare nelle acque pericolose della generale. Dopo una seconda metà di 2024 passata lontano dal Ninetto Martinez, giocando le gare casalinghe a Usini al Peppino Sau, i giallorossi sono tornati a casa e lo hanno fatto conquistando un successo importantissimo. La vittoria per 1-0 contro il Savoia arrivata nei minuti finali grazie a De Cenco è una ventata d’aria fresca che dà fiducia e morale a una squadra che ha raccolto certamente meno di quello che ha proposto in campo nel girone di andata. Una gara ben condotta da tutti i ragazzi di mister Paba che nonostante un finale di dicembre fatto di assenze e addii pesanti, come quella per squalifica di De Cenco o i trasferimenti di Attili e Fedele rispettivamente all’Ilvamaddalena e al Sestri Levante, hanno approcciato al 2025 nel miglior modo possibile per lasciarsi il brutto passato alle spalle. Se il ritorno dell’attaccante italo-brasiliano dalla squalifica è oro che cola, allo stesso modo la sua assenza ha fatto capire quanto sia necessario intervenire sul mercato per trovare un suo vice all’altezza. Perché sebbene Bah sia un usato sicuro, non ha dato le stesse garanzie dell’ex Carpi. L’arrivo in sordina di Gigi Scanu è sicuramente una buona notizia, un calciatore che conosce ambiente e allenatore e che può diventare un’arma importante nella corsa salvezza. Però è allo stesso indubbio che per salvarsi serve uno sforzo in più, perché le dirette concorrenti per la salvezza in questo senso sono già all’opera. (a.o)
La Redazione