Un punto di carattere. L’attesa – e temuta – sfida contro la capolista Renate porta in dote un punto e due certezze: 1) la prima è che l’Olbia sta trovando una sua fisionomia stabile e anche in difficoltà non sbanda più come un tempo; 2) la seconda è che l’innesto di un plus-valore come Daniele Ragatzu alza indubbiamente l’asticella di qualità e capacità. Insomma: non può vincere le partite da solo, ma nelle situazioni in bilico la sua presenza può cambiare le sorti del match. È l’R-factor, baby.
Carattere – Partiamo dai 90 minuti col Renate: una buona partenza, il gol del vantaggio – la gemma di Ragatzu su calcio di punizione – poi tanta sofferenza e voglia di lottare. La capolista ha spiegato anche al Nespoli come mai è prima in classifica: bel giro palla, buone trame di gioco, a voler trovare un difetto pochi tiri in porta, ma qui bisognerebbe capire anche quanti sono i meriti dei bianchi di mister Canzi. Bianchi che a loro volta hanno disputato la partita che dovevano: compatti, attenti, pronti a sacrificarsi in favore del compagno per portare a casa il risultato.
Consapevolezza – A voler essere pignoli queste prerogative erano già state evidenziate, semmai il passo avanti è stato fatto quando la situazione sembrava compromessa, col Renate in vantaggio per 2 a 1 a venti dalla fine: la squadra ha trovato la forza – più mentale che fisica – per alzare il proprio baricentro e portarsi nell’area avversaria alla ricerca dell’episodio che poteva portare al pareggio. Episodio che si è materializzato proprio allo scadere con un pizzico di fortuna, sfruttando al meglio l’ingenuità difensiva dei lombardi, ma l’Olbia ha avuto il merito di non perdere la bussola e saper stare in campo anche nei momenti in cui il Renate sembrava incontenibile. Tenere la partita aperta è un merito, sfruttare le debolezze avversarie un pregio.
R-factor – Per certi versi non poteva essere che Ragatzu a procurare l’episodio chiave: palla respinta dalla difesa, controllo al vertice dell’area, finta di corpo che inganna il difensore che ingenuamente commette fallo: rigore puntualmente trasformato che sigla il pareggio finale e fa il paio con la punizione in apertura che ha illuminato l’avvio del match.
Senza voler ripetere concetti già triti e ritriti, è innegabile che la sola presenza in campo di Ragatzu possa spostare gli equilibri, a maggior ragione in partite col filo di lana come quella col Renate e come tante altre in categoria. Basta scorrere i risultati dell’Olbia fin qui: in 15 partite solo 3 volte c’è stato un margine con più di un gol (4-1 con Alessandria e Pergocrema, 3-0 con la Carrarese), tutte le altre partite hanno solo una marcatura di distacco o pari. Avere in campo un uomo che può fare la differenza in questo senso potrebbe fare tutta la differenza del mondo. È qui che il fattore Ragatzu “R-factor” potrebbe svoltare la stagione dei bianchi a cominciare dalla trasferta di sabato a Gorgonzola contro la Giana Erminio prima della sfida del 23 dicembre col Lecco al Nespoli. Una diretta concorrente e una di medio rango per provare a svoltare il proprio cammino stagionale.
Claudio Inconis