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L’ANALISI | Contro la Spal un Cagliari in crescita nonostante i soliti errori difensivi

05-08-2022 Calcio, Coppa Italia 2022-23, Cagliari, Unipol Domus, Cagliari vs Perugia. Foto Gianluca Zuddas. Nella foto: Liverani
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Il Cagliari uscito battuto a Ferrara per mano della Spal può guardare alla sfida del Mazza sia positivamente che negativamente. Due partite in una, la prima fino alla mezz’ora, la seconda in inferiorità numerica dopo l’espulsione di Di Pardo al trentunesimo minuto di gioco. In entrambe si sono visti errori che ricalcano quelli del recente passato, ma anche miglioramenti che solo l’assenza di concretezza e cinismo non hanno permesso di tramutare in punti meritati.

I rossoblù sono ancora undici contro undici quando arriva la prima grande occasione per la Spal, pochi minuti dopo quella fallita da Lapadula a tu per tu con Alonso.

La verticale che arriva dal centrocampo a cercare La Mantia dritto per dritto è, a grandi linee, la fotocopia del gol subito contro il Cittadella nella precedente gara di campionato. Sia Goldaniga che soprattutto Altare restano a metà tra la corsa in avanti per provare a mettere in fuorigioco l’avversario e scappare verso la porta difesa da Radunovic per seguire il centravanti spallino. Il risultato è che delle due possibilità non avviene nemmeno una, con La Mantia tenuto in gioco proprio da Altare e libero di tagliare la strada al centrale ex Olbia passandogli alle spalle, senza che Goldaniga copra il compagno con una diagonale rapida.

L’espulsione di Di Pardo mette in difficoltà il Cagliari per alcuni minuti nei quali i rossoblù faticano a trovare le distanze. Nonostante l’inferiorità numerica, però, la causa del gol subito che deciderà la partita ha in parte le proprie ragioni nell’uomo in meno.

Quando infatti Zanellato prepara il cross – dopo che Tripaldelli aveva superato sia Rog che Nández – la giocata della Spal appare abbastanza prevedibile. La difesa rossoblù, però, non sembra ben piazzata fin dal principio. Su tutti Goldaniga – nella terra di nessuno per coprire un’eventuale imbucata senza che ci sia quel pericolo – e Altare, ancora una volta concentrato sul pallone senza badare all’uomo lasciato a troppa distanza.

Obert, visto come uno dei responsabili della rete subita – se non il principale – si ritrova tra tre fuochi. Sono infatti tre i giocatori della Spal ad attaccare la sua zona, con lo slovacco che deve scegliere se puntare sull’anticipo di testa o se seguire l’uomo alle proprie spalle. Uomo che potrebbe essere controllato da Mancosu, ma il numero cinque è probabilmente ancora in fase di adattamento dopo l’espulsione di Di Pardo e non reattivo nella marcatura.

A inizio ripresa ci si aspetta un assestamento della fase difensiva, invece arriva un’altra occasione per la Spal frutto di una disattenzione a difesa schierata. Bravo Goldaniga a disturbare Moncini, ma è inspiegabile l’atteggiamento di Altare nella situazione specifica.

Il difensore ex Olbia, infatti, è statico al centro dell’area anche quando il cross della Spal è già partito. Nessun attacco al pallone, nessun uomo da controllare, nessun accorciamento sulla propria destra dove il Cagliari è nuovamente in inferiorità numerica come sul gol di La Mantia, anche se questa volta dal lato opposto. Una gestione dei palloni da una fascia all’altra a tagliare l’area che è una delle maggiori criticità viste in questa prima parte di stagione.

Sarebbe sbagliato valutare la prestazione del Cagliari soltanto sulla base del risultato finale. Una sconfitta che non deve portare a buttare il bambino con tutta l’acqua sporca. Anzi, guardando allo svolgimento della gara, i rossoblù avrebbero meritato ben di più grazie a una partita giocata su livelli migliori rispetto a quelle contro Cittadella e soprattutto Como.

Oltre all’occasione di Lapadula in apertura, gli uomini di Liverani sfiorano il vantaggio con Mancosu quando ancora le squadre sono in parità numerica. Nella giocata che porta alla conclusione del numero 5 c’è un primo segnale del Cagliari in costruzione. Tanti uomini intorno al pallone, pronti al supporto del compagno e soprattutto al recupero immediato della palla. Makoumbou che si stacca – movimento che si è visto spesso a Ferrara – per trovare lo spazio, ricevere eventualmente palla e aprire il gioco sul lato opposto. L’esterno sull’altra fascia – in questo caso Nández – che resta largo per aprire il campo e dare un’ulteriore opzione, per poi all’occorrenza chiudere verso l’area con corsa diagonale. Infine lo scambio sullo stretto sfruttando l’uscita dalla linea del centravanti e la corsa verticale dell’interno di centrocampo.

Il secondo dettaglio che porta alla conclusione di Mancosu è la giocata ad andare verso il fondo per poi servire all’indietro gli accorrenti compagni a rimorchio. Un supporto della mediana in fase offensiva che si è visto con maggiore continuità a Ferrara. In questo caso, quando Rog è pronto a passare la palla verso il dischetto del rigore, ci sono sia Nández che Makoumbou dentro l’area, più Mancosu appena fuori. Proprio quest’ultimo, a causa di una deviazione di un difensore della Spal, riceverà la sfera per poi concludere a lato da posizione favorevole.

La giocata verticale dritto per dritto che il Cagliari soffre in fase di copertura, diventa anche una delle caratteristiche offensive della squadra di Liverani. La prima occasione di Lapadula ne è un esempio, palla lunga di Deiola a cercare l’attacco della profondità dell’italo-peruviano. Quando poi nella ripresa arriva l’errore di Maggioni quando interrompe l’occasione di Rog fischiando troppo presto il fallo su Lapadula, l’azione nasce da un’altra verticalizzazione per il centravanti rossoblù. Non solo la corsa verticale dell’ex Lecce, ma anche il supporto di Rog è fondamentale per lo sviluppo della giocata. La presenza del croato – con le caratteristiche di inserimento che gli sono proprie – ha aiutato senza dubbio la squadra a continuare il percorso iniziato con il suo ingresso in campo contro il Cittadella. Percorso che, al netto del risultato negativo, deve proseguire nella prossima sfida contro il Modena, quando il Cagliari sarà chiamato al doveroso riscatto e a una crescita difensiva e di concretezza offensiva necessaria per una squadra che ambisce alle posizioni di vertice.

Matteo Zizola

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