L’unico dovere per il Cagliari nella trasferta di Cosenza era ottenere i tre punti nella speranza di raggiungere il quarto posto finale. La vittoria è arrivata, ma purtroppo per i rossoblù, nonostante la sconfitta del Sudtirol, è il Parma di Pecchia (2-1 contro il Venezia) ad avere la meglio per via degli scontri diretti. Tuttavia, la gara in Calabria per Ranieri è stata anche un’opportunità per dare minuti e mettere alla prova dal primo minuto giocatori come Rog e Kourfalidis permettendo ai diffidati di non rischiare il cartellino giallo che gli avrebbe fatto saltare il primo turno dei playoff. Lo 0-1 maturato al Marulla è stato piuttosto sofferto ma tutto sommato meritato. Vediamo nel dettaglio com’è andata.
Giocatori diversi, principi di gioco uguali
Nonostante il riposo precauzionale causa diffida per Makoumbou e Nandez, i principi di gioco del Cagliari sono rimasti i medesimi: 4-3-1-2 il modulo di riferimento con Deiola davanti alla difesa (a riprova del desiderio di Ranieri di avere in quella posizione un giocatore più di equilibrio che di regia) e Mancosu tra le linee a inventare e mandare in porta i compagni. Contro il 3-5-2 del Cosenza anche la prima pressione è stata quella a cui si è stati abituati negli ultimi mesi, con Mancosu a uomo sul vertice basso avversario mentre Pavoletti e Lapadula eseguivano delle corse dall’esterno verso l’interno per pressare il centrale in possesso ed eliminare la linea di passaggio alle loro spalle. Quando la prima pressione non andava a buon fine la struttura del Cagliari diventava un 4-2-3-1 strettissimo con Kourfalidis esterno destro e Pavoletti esterno sinistro.
Spesso però il Cosenza è riuscito a sfruttare la struttura stretta del Cagliari, trovando con tanto spazio il braccetto destro Martino passando a momenti a una costruzione a quattro. Ranieri ha messo una pezza a questo problema chiedendo a Rog di stare fin da subito più largo, per poi uscire sul numero 27 avversario quando questo riceveva il pallone.
In fase di possesso il Cagliari costruiva con il solito 4+1 con i terzini molto larghi. Il Cosenza non aveva interesse a pressare alto e portava soltanto i due attaccanti nei pressi del pallone, più per limitare il giro palla degli ospiti che non per recuperare la sfera. Per la squadra di Ranieri si è rivelato piuttosto semplice e sviluppare gioco fino alla metà campo avversaria grazie alla naturale superiorità numerica che dava Deiola (non solo in fase di possesso ma anche in fase di non possesso), tanto da vertice basso puro quanto da centrale aggiuntivo quando abbassava di qualche metro la sua posizione.
Le migliori occasioni
La squadra di Viali ha dato ottima prova di sé mettendo in difficoltà una squadra di livello più alto come il Cagliari, ma i ragazzi di Ranieri si sono rivelati complessivamente più bravi e più pericolosi come dimostra il dato sugli Expected Goal o gol previsti (0.87 a 2.44). Sono state infatti numerose le ottime occasioni per i sardi (basti pensare che il solo Lapadula oltre al gol ha preso un palo e una traversa), quasi tutte frutto della solita immensa qualità di Marco Mancosu, autore di ben cinque passaggi chiave (assist che portano a una conclusione).
Nel caso del gol, il trequartista sardo riceve totalmente libero da una rimessa laterale di Zappa e ha quindi tutto il tempo e lo spazio per alzare la testa e trovare Pavoletti che di testa impegna Micai e permette a Lapadula di trovare la ventunesima rete del campionato, la più facile di tutte. Anche nelle grandi occasioni capitate al 35’ e al 55’ i protagonisti sono stati sempre la regia offensiva del numero 5 e il killer instinct del numero 9.
Anche il Cosenza si è reso pericoloso in alcune situazioni, quasi sempre dal lato destro dove Marras e Martino si sono rivelati molto efficaci. L’esterno di origine sarda ha messo a dura prova prima Radunovic con un bel tiro da fuori al 30’, e poi l’intera retroguardia con un cross tagliato al 39’ che per pochi centimetri non ha permesso a Cortinovis di trovare la porta. L’azione più pericolosa in assoluto è stata però quella che ha visto il palo di D’Orazio in seguito a un bel cross di Martino (che, come visto nel primo paragrafo, è stato una spina nel fianco con le sue ricezioni) e a un’uscita alta non impeccabile di Radunovic.
Pochi minuti dopo il palo Ranieri ha effettuato dei cambi per cercare di aumentare la copertura difensiva e avere più gamba in ripartenza, inserendo Obert per Mancosu e Luvumbo per Pavoletti. Cambi che si sono rivelati efficaci perché da quel momento il Cosenza ha avuto pochissime occasioni per rendersi pericoloso, e anzi, è stato proprio il Cagliari ad andare vicino al raddoppio con il palo di Lapadula dopo un contropiede gestito dall’angolano e da Nandez (entrato all’75’ per Kourfalidis). Nonostante i tre punti e la contemporanea sconfitta del Sudtirol a Modena, è però il Parma a raggiungere il tanto agognato quarto posto dopo aver vinto 2-1 in casa contro il Venezia, proprio la squadra che affronteranno i rossoblù sabato 27 maggio nel primo round dei playoff. Sarà ancora una volta una gara secca contro i lagunari a decidere gran parte del futuro del Cagliari. Stavolta però la sfida si gioca all’Unipol Domus, dove ci si aspetta il tutto esaurito per riscattare la prova del 22 maggio 2022.
Marco Lai