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L’Analisi | Cagliari: la vittoria resta lontana, ma la strada รจ quella giusta

Alberto Dossena in Cagliari-Milan | Foto Luigi Canu
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Un risultato che non rispecchia il reale andamento della gara, figlio di episodi singoli piรน che di scelte tattiche almeno nell’aspetto gol subiti. Claudio Ranieri, per la sfida contro il Milan, aveva scelto un approccio differente per il suo Cagliari rispetto a quello di Bergamo. Linee compatte, baricentro piรน basso, no agli uno contro uno ma gioco piรน di squadra nella fase di non possesso. Il punteggio รจ stato comunque negativo, ma la prestazione ha regalato spunti positivi nonostante il finale.

Doppia veste

Il tecnico rossoblรน ha scelto nuovamente la difesa a tre, ma il cambiamento รจ stato sostanziale nella disposizione a seconda della fase di gioco. In quella di possesso un vestito, in quella di non possesso un altro. Il Milan ha dunque trovato difficoltร  anche per via di alcuni accorgimenti non casuali messi in atto da Ranieri.

Quando in controllo del pallone il Cagliari si sistemava con un 3-4-2-1 che vedeva Luvumbo e Nรกndez a supporto di Petagna, mentre Zappa e Augello si alzavano sulla linea dei due mediani Makoumbou e Sulemana. I compiti di Nรกndez erano quelli piรน particolari: supporto avanzato nel centrosinistra, ma con licenza di muoversi su tutto il fronte fino a cercare combinazioni con Luvumbo sul lato opposto. Il baricentro basso aiutava nel chiudere le linee di passaggio dei rossoneri e ripartire rapidamente cercando con continuitร  l’attaccante angolano o il lavoro da pivot del centravanti.

Nella fase di non possesso era invece chiaro il 5-4-1 con gli esterni che si abbassavano notevolmente e Nรกndez a sinistra con Luvumbo a destra a completare la linea di metร  campo. Soprattutto il numero 77 era la chiave del tutto. La sua presenza sul lato destro garantiva una spinta inferiore di Theo Hernandez, spesso colto a metร  tra il tentativo di affondo e la necessitร  di guardarsi alle spalle. Situazione che lasciava spesso Tomori all’uno contro uno in spazi aperti, creando i presupposti per le occasioni reali o potenziali dei rossoblรน.

Errori a catena

Per trenta minuti il Cagliari ha controllato con qualche fisiologica esitazione i tentativi della squadra di Pioli. Poi, alla prima occasione nella quale i rossoblรน si sono sfilacciati, ecco arrivare il cambio di inerzia della gara.

L’azione del pareggio siglato da Okafor nasce da una verticalizzazione di Adli verso Reijnders. I rossoblรน sono colti in contropiede e le linee non cosรฌ compatte come in precedenza. Ma, nonostante ciรฒ, il Milan non riesce a trovare la superioritร  numerica e la scelta puรฒ essere duplice: scivolare all’indietro per ritrovare densitร  oppure provare l’attacco verso la palla per la controripartenza.

Wieteska, come accaduto al suo esordio a Bologna senza perรฒ conseguenze, cerca di anticipare Reijnders all’altezza della metร  campo. Alle sue spalle la difesa appare abbastanza in controllo, una situazione che chiederebbe maggiore attenzione senza correre inutili rischi, a maggior ragione con il punteggio di 1-0 a favore. Zappa รจ su Pulisic, Dossena su Okafor, Hatzidiakos libero da marcatura. Wieteska avrebbe potuto evitare problemi con un fallo, ma l’intervento pulito e fuori tempo crea i presupposti per il gol.

Nonostante l’errore del polacco, i rossoblรน restano comunque in superioritร . Pulisic fa fuori Zappa, ma รจ bravo Sulemana a recuperare e chiudere lo spazio per la facile giocata. Anche quando l’esterno statunitense arriva sul fondo il pericolo รจ limitato, la linea รจ disposta in maniera ottimale con Radunovic che puรฒ coprire senza problemi l’eventuale pallone basso. Arriva perรฒ l’errore individuale del portiere che si lascia scappare dalle mani la sfera favorendo la zampata di Okafor. Se a Bologna, quando il serbo aveva commesso un errore simile, si poteva imputare una poca protezione da parte dei compagni, in questo caso Dossena fa ciรฒ che era doveroso fare, ovvero coprire le spalle a Radunovic in caso di mancato intervento.

Concentrazione

Nonostante il pareggio il Cagliari non sembra accusare il colpo. Le distanze restano minime tra i reparti, la compattezza non viene persa, il Milan spinge ma senza grande predominio territoriale. Fino a che, su azione da calcio d’angolo, la concentrazione vista nella fase di non possesso viene dimenticata per pochi, decisivi, secondi.

Lo schema organizzato dai rossoneri รจ abbastanza scolastico e prevedibile. La difesa rossoblรน si dispone a zona mista, quattro uomini davanti a Radunovic senza marcatura diretta, tre vicino ai sedici metri uomo su uomo, Nรกndez a coprire il primo palo. Ed รจ proprio il Lรฉon a difettare nella gestione difensiva della giocata. L’angolo viene battuto su Reijnders posizionato al limite dell’area sul lato destro d’attacco. Il capitano del Cagliari sceglie di attaccare la sfera – un po’ come fatto da Wieteska in precedenza – e viene superato con facilitร  dal taglio del mediano olandese.

Una distrazione che perรฒ diventa generale non appena Reijnders mette il pallone teso in mezzo all’area. La linea รจ sfasata, i singoli troppo lontani dai rispettivi avversari, Radunovic poco reattivo nell’andare a terra e intercettare un pallone leggibile. Una disposizione confusa, ogni rossoblรน รจ concentrato sul pallone e non su uomo e spazio libero, il resto รจ normale conseguenza con il tocco sottoporta di Tomori per il vantaggio degli ospiti.

Il terzo gol รจ di semplice lettura. La conclusione perfetta di Loftus-Cheek chiude di fatto la gara, pur se qualche appunto si puรฒ muovere alla reattivitร  di Makoumbou. Il centrocampista, infatti, prima รจ bravo nel recupero della posizione, ma poi troppo lento nell’uscita verso il limite dell’area per contrastare il tiro dell’inglese. Un Cagliari che dovrร  lavorare ancora sui particolari, quelli che per luogo comune – ma anche veritร  – fanno la differenza a certi livelli. Calarsi nella categoria, ritrovare lo spirito, non mollare per nemmeno un istante. Le uniche chiavi per evitare di non raccogliere punti quando la prestazione e lo sforzo direbbero tutt’altro.

Matteo Zizola

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