Quinta sconfitta di fila, decima gara senza vittoria in tutte le competizioni, ultimo successo generale che risale alla partita contro il Verona nel turno precedente di Coppa Italia. Il Cagliari viene sconfitto anche a Bergamo e la sfida contro il Milan rappresenta l’ennesima occasione per uscire dal tunnel.
Assalto a destra – L’Atalanta le ha provate tutte nel primo tempo, solo un ottimo Vicario ha evitato un passivo maggiore già al riposo e ritardato fino al minuto 43 lo svantaggio. Tutte o quasi le occasioni degli uomini di Gasperini sono arrivate dal lato destro della difesa rossoblù, come se i nerazzurri sapessero perfettamente dove poter colpire. Muriel ha cercato sistematicamente lo spazio tra Zappa e i centrali, Gosens ha sfruttato la poca attitudine al sacrificio di Sottil, Miranchuk le difficoltà tattiche di Nández e Marin oltre che l’assenza dal campo del pur titolare Caligara.
Guardare e non giocare – Il gol del vantaggio arriva su una delle tante incursioni sulla destra difensiva. Zappa non riesce a supportare Walukiewicz, il polacco si fa sverniciare da Muriel ed è leggero nel contrastare il cross e infine il centrocampo non supporta a dovere la linea difensiva. Basta guardare l’immagine per notare la postura di troppi giocatori in maglia bianca, tutti sulle gambe e poco reattivi. La linea difensiva, tolto Zappa, è in posizione corretta, ma la deviazione di Walukiewicz mette fuori causa sia Ceppitelli che Tripaldelli. Manca completamente la chiusura dello spazio per il passaggio verso il dischetto da parte di Nández, uscito troppo alto, Marin, rimasto sulle gambe, e Caligara che sembra disinteressarsi completamente di quanto avviene. Come accade spesso, mentre chi è vicino alla palla prova a fare il suo, gli altri osservano inermi.
Dopo il pareggio estemporaneo di Sottil arriva immediatamente il secondo vantaggio bergamasco. Ancora una volta sulla destra di difesa, ancora una volta con Muriel che brucia il difensore centrale, ancora una volta con il centrocampo che guarda senza dare aiuto ai compagni della linea arretrata. In questa situazione il solo Marin appare pronto a dare una mano, mentre Caligara è di nuovo in versione osservatore disinteressato così come Sottil che, al netto del gol e della traversa, è mancato nell’atteggiamento in copertura. Nández, come spesso capita, è troppo alto e fuori posizione.
Concentrazione – Che il Cagliari sia una squadra che ha blackout mentali è evidente anche ai più disattenti, che i calci piazzati ne siano il riassunto perfetto pure. Il terzo gol dell’Atalanta arriva da azione d’angolo, è Sutalo a trafiggere Vicario colpendo indisturbato da pochi passi.
Walukiewicz sarebbe il diretto marcatore del difensore nerazzurro, ma come si può notare nella seconda immagine è difficile capire a cosa stesse pensando il difensore polacco. Solo, senza un uomo da seguire che non fosse Sutalo, Walukiewicz guarda il pallone e non degna della minima attenzione l’avversario. Dopo il gol annullato nel primo tempo a Miranchuk con la classica azione angolo – spizzata sul primo palo – chiusura sul secondo, la disattenzione in marcatura è un altro grande problema che si ripete costantemente a ogni partita che sia zona o uomo o la combinazione dei due tipi di difesa.
Gli errori fanno parte del gioco, ma resta incomprensibile la totale assenza di miglioramenti su situazioni ormai note e che gli avversari sfruttano continuamente. Troppa grazia sembrano dire i Sutalo di turno, affondare proprio dove è palese che si possa colpire e non trovare nessuna resistenza.
Matteo Zizola