Nonostante il risultato netto, quella tra Perugia e Cagliari è stata una sfida con alcuni dubbi per Ayroldi. La direzione di gara del fischietto pugliese ha seguito il tenore della partita, scendendo di tono con il passare dei minuti e la vittoria ormai in cassaforte per la squadra rossoblù.
Cambio tra i pali
Primo tempo, 37° minuto. Dopo un calcio d’angolo battuto dal Perugia, il Cagliari parte in contropiede con Marco Mancosu. Una promettente azione d’attacco frutto della superiorità numerica, pur se lontano dall’area di rigore umbra. All’improvviso il direttore di gara ferma il gioco tra le proteste da parte dei rossoblù e, su tutti, di Claudio Ranieri. Il tecnico romano, pur se in maniera pacata, contesta l’interruzione della gara causata da un infortunio occorso al portiere dei padroni di casa Furlan. L’estremo difensore del Perugia si è infatti accasciato a terra non appena è partito il contropiede del Cagliari, creando i presupposti per il fischio da parte del direttore di gara classe ’91. L’allenatore romano fa notare come Furlan abbia atteso l’evoluzione del corner a favore prima di chiedere l’intervento dei medici, per poi costringere Ayroldi a una decisione controversa.
Regola 5
Nonostante le proteste della panchina rossoblù il regolamento dà ragione all’arbitro della sezione di Molfetta, così come quanto accaduto dopo che il gioco è stato fermato ha confermato la bontà della decisione. Furlan, infatti, dopo circa tre minuti di stop – causato anche dal contemporaneo lancio di petardi e fumogeni del pubblico di casa – deve abbandonare il campo per infortunio. La regola 5 – “L’Arbitro” – e la relativa guida pratica AIA in calce danno al direttore di gara la possibilità di interrompere il gioco in determinati casi, senza però che venga citato nero su bianco quello in oggetto. Ma, leggendo quanto scritto a pagina 45 del Regolamento del Gioco del Calcio, si può trovare la ragione della corretta decisione di Ayroldi. L’arbitro, infatti, “interrompe il gioco se un calciatore è gravemente infortunato e garantisce che esca dal terreno di gioco (…). Eccezioni all’obbligo di uscire dal terreno di gioco sono ammesse soltanto quando (tra le altre) è infortunato un portiere”. È dunque l’arbitro, attraverso la propria sensibilità, che deve capire il grado di gravità dell’infortunio e che, nel caso specifico, è stata ben valutata da Ayroldi come dimostrato dalla sostituzione successiva. Nel caso del portiere, inoltre, la specificità del ruolo ha reso ancora più importante e per certi versi automatica la scelta dell’arbitro pugliese. Certo, difficilmente Furlan ha subito l’infortunio dopo la battuta del calcio d’angolo e verosimilmente si è accorto del problema nel momento di muoversi per reagire al contropiede, ma la correttezza o meno della tempistica nell’andare a terra e chiedere i soccorsi rientra nell’etica dei singoli calciatori e non nel giusto operato arbitrale nella situazione specifica.
Matteo Zizola