Ogni partita dovrebbe essere giocata con il coltello tra i denti, la durezza e la grinta diventare parte del tuo essere, l’arbitro costretto agli straordinari per contenere la tua rabbia. Questo sulla carta, almeno per il Cagliari, mentre i fatti raccontano un’altra storia. Una storia che diventa musica per le orecchie di Matteo Marchetti di Ostia, il direttore di gara che ha visto – assieme a Pairetto al VAR – i rossoblù soccombere per 4 a 0 a San Siro.
Vita facile
Prestazione senza difficoltà per l’arbitro classe ’89, nemmeno la cabala ha aiutato il Cagliari nel posticipo domenicale contro i nerazzurri. Perché Marchetti, curiosità, era il direttore di gara nell’unica vittoria stagionale dei rossoblù, quella per 3 a 1 con cui Mazzarri sperava di poter rilanciare la squadra nella lotta salvezza. La quinta presenza in A dell’arbitro di Ostia è stata una sorta di passeggiata di salute. Gli episodi ci sono stati, ma senza che polemiche. Anche perché il Cagliari alla fine porta a casa solo due cartellini gialli, uno a Cragno in occasione del rigore poi parato dal portiere di Fiesole e l’altro a Deiola. Nel primo caso giusta l’ammonizione, l’intervento dell’estremo difensore è netto e lo è il rigore, ma per via della depenalizzazione – ovvero l’assenza di doppia sanzione rigore più rosso – la chiara occasione da rete sventata da Cragno non porta all’espulsione. Nel caso del centrocampista di San Gavino il giallo arriva per una trattenuta ai danni di Bastoni al 76′ che ferma un contropiede pericoloso.
Curiosità
Gli altri episodi sono più curiosità da regolamento che altro. Al 5′ Grassi interviene in maniera abbastanza dura su Brozovic, ma siamo all’altezza della bandierina dell’angolo nella zona difensiva dell’Inter e pertanto non è fallo da SPA, così come l’entrata è sì decisa, ma non da giallo. Al 28′ il Cagliari protesta per un possibile tocco di mano in area nerazzurra. Effettivamente il pallone finisce sulla mano di Dumfries, ma in posizione assolutamente congrua, senza che ci fosse un ampliamento del corpo e soprattutto dopo una carambola molto ravvicinata tra Skriniar e Joao Pedro. Al 33′ corretto il giallo a Lautaro per un’entrata dura e pericolosa su Dalbert nella trequarti difensiva del Cagliari. Fortunato poco dopo l’argentino quando, nel tentativo di effettuare una rovesciata nell’area rossoblù, colpisce Bellanova tra schiena e spalla. Giusto che Marchetti non abbia tirato fuori il secondo cartellino che sarebbe stato doveroso se Lautaro avesse colpito l’avversario sul volto. Al 42′ proteste eccessive di Caceres che chiede l’ammonizione per Perisic, ma il croato interviene senza particolare durezza sul numero 4 rossoblù, fallo sì, ma cartellino da non estrarre. Infine in occasione del rigore da notare come Calhanoglu arrivi sulla respinta di Cragno sparando alto. Qualora però il turco avesse segnato, la rete sarebbe stata da annullare per ingresso anticipato nell’area di rigore al momento della battuta di Lautaro.
Matteo Zizola