Una gara nervosa anche se non cattiva. Posta in palio alta, almeno per il Cagliari, anche se il Bologna ha trovato motivazioni dalla decisione della Lega Serie A di far giocare la sfida. Un solo giorno di allenamento alle spalle per gli uomini di Mihajlovic dopo le note vicende Covid e le polemiche con il presidente Giulini a corollario.
Nervi tesi
A dirigere la sfida Davide Ghersini di Genova, con al VAR Fabio Maresca di Napoli. Forse condizionato dal nervosismo dei giocatori in campo, il direttore di gara è apparso ugualmente nervoso, lasciandosi ben presto scivolare dalle mani la gara. Pur senza errori di rilievo, la prestazione di Ghersini non è apparsa delle migliori, poco accettato dalle due squadre nelle decisioni – ogni intervento, fischiato o meno, ha dato il là a vigorose proteste in campo e nelle panchine – e con una gestualità che ha messo in mostra un arbitro in difficoltà nel contenersi. Un esempio tra gli altri il dialogo stizzito con Bellanova in occasione di una delle tante rimostranze da una parte e dall’altra, con Ghersini che ha richiamato il giocatore rossoblù con toni e parole inusuali per un arbitro.
Primo tempo
Nella prima frazione nulla da eccepire nelle decisioni del fischietto genovese. Qualche dubbio sul ritardo con il quale ferma il gioco al 2′ minuto, quando Lovato viene colpito al volto involontariamente da Arnautovic e l’atteggiamento dimesso del Cagliari di fronte al possesso del Bologna costringe Ghersini a interrompere per far entrare i soccorsi. Al 14′ il primo giallo della gara, giusta l’ammonizione per Carboni reo di un intervento in netto ritardo a metà campo su Dominguez, dopo che il bolognese si era già liberato della sfera. Un minuto dopo arriva la sanzione anche per Theate che ferma Bellanova lanciato verso la metà campo bolognese. Vigorose le proteste da entrambe le panchine, segnale di un nervosismo costante anche quando le decisioni sono corrette e assolutamente giustificate. L’ammonizione per il difensore felsineo è tipica da SPA – interruzione di un’azione promettente – mentre l’intervento di per sé non è né duro né cattivo. Il terzo giallo viene mostrato al 19′ ai danni di Altare, ancora una volta per SPA. Orsolini si invola verso l’area del Cagliari, il difensore ex Olbia incrocia la corsa con l’avversario che perde l’equilibrio. Le proteste del Bologna per un eventuale cartellino rosso per DOGSO sono ingiustificate – Carboni potrebbe aiutare il compagno e Orsolini si sta defilando – così come quelle di Lovato per un inesistente fallo a inizio azione di Arnautovic ai suoi danni.
Ripresa
Nel secondo tempo la partita fila sulla stessa falsariga dei primi 45 minuti, con se possibile anche maggior nervosismo. Al 53′ è netto l’intervento di Lykogiannis su Orsolini che porta alla punizione poi realizzata proprio dall’attaccante del Bologna. Al 57′ è altrettanto netto il fallo da cartellino giallo – giustamente mostrato da Ghersini – da parte di Deiola su Soriano. Entrata dura e in ritardo, giusta la decisione del direttore di gara e lo stesso sangavinese accetta senza proteste l’ammonizione. Al 60′ potrebbe mancare il giallo per Svanberg, in ritardo sempre su Deiola. Entrata assolutamente meno vigorosa di quella che ha portato alla sanzione per il giocatore del Cagliari, ma per velocità e ritardo nell’entrata l’ammonizione non sarebbe stata sbagliata. Al 77′ manca poi un altro cartellino, questa volta ai danni di Dominguez. Nessuna volontarietà nello scontro che porta Pavoletti a uscire dal campo per la botta, ma si tratta di un intervento più vicino a ciò che in inglese viene definito come “reckless” piuttosto che da non sanzionare almeno con il giallo. L’espulsione sarebbe probabilmente stata eccessiva, ma l’ammonizione era doverosa. Al minuto 86 arriva invece il giallo per De Silvestri, reo di un intervento da SPA ai danni di Joao Pedro. Infine il gol che ha deciso la partita, realizzato da Pereiro al 93′. Dopo un silent check con il VAR viene confermata la regolarità della posizione del calciatore uruguaiano, tenuto in gioco per pochi centimetri da un difensore avversario.
Matteo Zizola