Nonostante una partita senza storia – e pur con pochi episodi complicati – la direzione di Perugia-Cagliari da parte dell’arbitro Giovanni Ayroldi della sezione di Molfetta non ha convinto appieno. Ottava stagionale in Serie B per il fischietto classe ’91, la seconda con i rossoblù in campo dopo lo 0-4 con il quale Lapadula e compagni sbancarono Reggio Calabria.
Primo tempo
Ayroldi fin dai primi minuti imposta la sua direzione provando a lasciar correre il più possibile, anche quando in verità sarebbe stato doveroso qualche fischio e relative sanzioni. Al 9′ dubbi sulla concessione di un calcio d’angolo in favore del Perugia, non sembra esserci il tocco di Makoumbou che porta al corner per gli umbri. Tra il 10′ e l’11’ il primo esempio della tendenza a evitare i cartellini da parte del fischietto pugliese. Prima è Olivieri a stendere Zappa con un intervento in ritardo, Ayroldi sì ferma il gioco ma senza ammonire il giocatore del Perugia che è vero non ferma un’azione promettente, ma entra comunque in maniera imprudente. Poco dopo è Zappa a fermare Lisi, ci sarebbero gli estremi per il giallo da SPA ma l’arbitro comanda solo la punizione, indicando chiaramente al rossoblù la mancata sanzione disciplinare a causa del precedente con Olivieri. Al 15′ è però netta la spinta sempre di Zappa su Kouan, Ayroldi non solo non estrae il giallo al terzino ex Pescara, ma non fischia nemmeno una punizione abbastanza netta. Al 17′ episodio simile sul lato opposto, è Azzi a terminare a terra per un intervento di Curado, ma l’arbitro lascia correre nuovamente. Al 18′ arrivano le prime ammonizioni. Altare devia in angolo il pallone per poi trattenerlo tra le proprie mani. Olivieri accende una mischia cercando di recuperare la sfera, tra i più coinvolti Makoumbou e soprattutto Rosi. Ayroldi attende che si raffreddino gli animi e successivamente estrae il giallo verso Altare e Olivieri, una decisione per certi versi corretta. Al 28′ manca il cartellino per Struna che allarga il braccio colpendo Prelec al volto. Un duello costante tra i due senza che le continue scorrettezze del centrale del Perugia portino al giallo durante tutta la gara. Al 33′ ammonito Rosi, decisione da manuale dopo che l’ex Roma trattiene in maniera prolungata Azzi, fermando così una promettente ripartenza del Cagliari. Al 37′ proteste di Ranieri quando Ayroldi ferma un contropiede rossoblù per permettere i soccorsi al portiere umbro Furlan. Giusta la decisione dell’arbitro, qualche dubbio sull’atteggiamento dell’estremo difensore che attende lo sviluppo del calcio d’angolo in favore dei compagni prima di accasciarsi.
Ripresa ed errori
La ripresa scorre via senza troppi problemi a causa del risultato netto in favore del Cagliari. Resta però più di qualche dubbio su due episodi e sulle relative decisioni della squadra arbitrale. Con la gara non abbia più tanto da dire, il fischietto pugliese decide di evitare ulteriori patemi al Perugia, sbagliando. Come al 60′ quando Lisi entra in maniera dura su Kourfalidis. Ayroldi lascia correre per il vantaggio, per poi tornare sui propri passi. L’errore grave è la mancata ammonizione dell’esterno umbro per un intervento a metà tra l’imprudenza – dunque il giallo – e la vigoria sproporzionata – da sanzionare con l’espulsione. Ci sono gli estremi per giustificare entrambi i cartellini, ma Ayroldi non tira fuori né il giallo né il rosso e il VAR non può intervenire. La sensazione è che il fischietto classe ’91 abbia voluto evitare eccessive punizioni a un Perugia in netta difficoltà, ma il compito di un arbitro è dar seguito al regolamento a prescindere dal punteggio. Come d’altronde deciso correttamente due minuti più tardi, con il giallo a Casasola colpevole di aver colpito Goldaniga sulla schiena nel tentativo di rovesciata nell’area rossoblù. Chiaro intervento imprudente, giusta la decisione di Ayroldi. Al 69′ manca un calcio d’angolo al Cagliari, netto l’ultimo tocco di Iannoni sul pallone giocato da Viola. Infine il gol dello 0-5 prima annullato per fuorigioco e poi convalidato dopo check con il VAR Paolo Mazzoleni di Bergamo. Errore grave quello dell’assistente, Lapadula è in gioco nettamente sul tiro di Barreca con la linea dei sedici metri come riferimento chiaro e il difensore del Perugia fermo, dunque senza incrocio con il numero 9 rossoblù.
Matteo Zizola