Una gara nervosa quella tra Napoli e Cagliari, sfida valida per il sedicesimo turno di Serie A e terminata con la vittoria per 2-1 per i padroni di casa. A dirigere, non senza difficoltà e qualche errore evitabile, Matteo Marcenaro della sezione di Genova la cui prestazione non è stata delle migliori.
Sprazzi di tensione
Primo tempo che parte senza troppi problemi per il fischietto ligure, poco aiutato dall’assistente Raspollini quando al 6′ non vede il chiaro tocco di Augello sul tentativo di Politano invertendo così una rimessa laterale chiaramente in favore del Napoli. Al 12′ è invece bravo lo stesso collaboratore di Mercenaro a non alzare la bandierina quando Osimhen conclude verso la porta, è infatti Nández a tenere il gioco il nigeriano. Al 25′ è invece dubbia la posizione irregolare segnalata dall’altro assistente Vivenzi ai danni di Petagna, Juan Jesus sembra in leggero ritardo. Al 30′ reciproche scorrettezze in area del Cagliari tra Goldaniga e Osimhen, bravo Marcenaro a lasciar correre, così come giusto non mostrare il giallo a Nández quando al 38′ atterra Kvaratskhelia in prossimità della linea laterale vicino alle panchine: intervento negligente e non imprudente e nessun estremo per l’ammonizione per SPA (Stopping Promising Attack). Un minuto dopo nuovo capitolo della lotta Goldaniga-Osimhen, questa volta l’attaccante del Napoli esagera e viene punito con la punizione da parte dell’arbitro, decisione corretta. Al 41′ errore abbastanza grave di Marcenaro che sì punisce la trattenuta di Augello su Politano al limite dell’area sul lato corto, ma dimentica di ammonire il terzino rossoblù per SPA: situazione da manuale di semplice lettura. Giusto invece sanzionare con il giallo Osimhen al 45′ per imprudenza quando, nel tentare una rovesciata, impatta con la scarpa sul viso di Augello. Infine al 47′ del primo tempo ammonito Goldaniga: il difensore del Cagliari prende sì il pallone nel contrasto con Kvaratskhelia al limite dell’area, ma l’intervento è duro e il giallo per imprudenza corretto. Colpire il pallone, infatti, non è un lasciapassare per entrate che possono mettere a rischio l’incolumità dell’avversario. Dalla situazione ne nasce un parapiglia nel quale vengono sanzionati Pavoletti e Rrahmani, venuti a contatto testa contro testa, mentre si salva un nervoso Juan Jesus che discute sopra le righe con Makoumbou.
Cartellini e fuorigioco
Mercenaro sembra più volte in procinto di perdere il controllo della sfida e il metro adottato nel risente in coerenza. Al 50′ rischia Pavoletti con una leggere manata in area su Juan Jesus, il livornese è già ammonito ma il brasiliano esagera abbondantemente nella caduta. Al 52′ sempre l’ex Roma protagonista, questa volta nel tamponare a palla lontana un movimento a liberarsi di Oristanio: mancano punizione e giallo, nessuna possibilità di intervento per il VAR. Al 60′ Goldaniga anticipa Kvarastkhelia per poi toccargli la spalla con il braccio, intervento regolare ed eccessiva la richiesta di fallo. Al 63′ Augello ferma nuovamente Politano sul lato corto appena fuori dai sedici metri, questa volta il giallo non può essere evitato. Regolari tutti i tre gol per il 2-1 finale e grossi dubbi sull’annullamento del 3-1 firmato da Politano. Osimhen è sì in posizione irregolare nella fase iniziale dell’azione, ma non appare influenzare Dossena nella giocata. Complessa la decisione di intervenire o meno da parte del VAR Francesco Meraviglia di Pistoia, una chiamata alla On Field Review sarebbe stata forse corretta ma ci sono gli estremi perché la decisione di Marcenaro possa non essere considerato un grave ed evidente errore. La sfida si chiude con altri tre cartellini gialli, tutti corretti, e un ultimo errore di valutazione. All’85’ è Mario Rui a finire sul taccuino dell’arbitro dopo aver fermato Luvumbo evitando un’azione promettente d’attacco, quindi all’88’ destino e ragione identici per Politano su Augello, infine al 91′ è Anguissa a essere punito correttamente dopo un intervento imprudente e in ritardo sempre su Augello. Errore invece al 96′, con l’assistente che non aiuta il fischietto di Genova quando Mario Rui ferma con una evidente trattenuta Luvumbo vicino alla bandierina. Sarebbe stata un’ultima occasione per il Cagliari e, stando al metro utilizzato, un fischio sarebbe stato maggiormente coerente.
Matteo Zizola














