Una prestazione non delle più positive quella di Livio Marinelli, arbitro designato per la sfida tra Juventus e Cagliari valida per la settima giornata di Serie A e terminata sul punteggio di 1-1. Due rigori, entrambi assegnati dopo On Field Review, un’espulsione e diversi episodi da analizzare: un pomeriggio complicato, insomma, per il fischietto laziale e non solo.
Tra tocco e dinamica
Che sia una giornata difficile per Marinelli si capisce già dopo nemmeno 4 minuti di gioco. Gatti, infatti, anticipa Augello in un duello a metà campo, ma dopo aver toccato il pallone colpisce con la pianta del piede la caviglia di Augello. Per l’arbitro della sezione di Tivoli né punizione né giallo in una situazione di facile lettura nella quale il difensore bianconero rischia anche qualcosa in più, salvato dal possibile intervento del VAR soltanto per la velocità non elevata dell’entrata. Al 12′ l’episodio che segna una svolta alla gara. Dopo una conclusione di testa di Gatti deviata da Luperto, Marinelli chiede a Scuffet di aspettare per la ripresa del gioco. Il fischietto classe ’84, che non ha visto il tocco del difensore assegnando dunque un rinvio dal fondo, attende un check del VAR che avrebbe rilevato un’irregolarità tanto che dopo quasi un minuto arriva il richiamo alla OFR. Secondo l’assistente video Daniele Paterna e l’AVAR Valerio Marini ci sarebbe un tocco di mano punibile di Luperto. Dopo la review, non brevissima, Marinelli decide così di assegnare il calcio di rigore per i padroni di casa, una decisione rivedibile nonostante l’arto dell’ex Empoli sia effettivamente largo e il tocco con le dita punibile a prescindere dell’entità. Il dubbio nasce però dalla dinamica ignorata sia dal VAR che da Marinelli: il braccio di Luperto è largo per negligenza o per dinamica dell’azione? Più probabilmente la seconda visto l’impatto tra il centrale, un compagno e Gatti che, senza fallo, sbilancia comunque il giocatore rossoblù. Dopo il vantaggio della Juventus su rigore, episodio curioso – e sul quale torneremo più avanti – quando il direttore di gara assegna un giusto fuorigioco di Piccoli anticipando la segnalazione del suo assistente. Non un errore, ma sarebbe stato più corretto attendere la fine dell’azione come sempre accade. Al 29′ protesta la Juventus per un presunto tocco di braccio di Obert in area Cagliari, tocco che effettivamente c’è ma con l’arto dentro la figura del corpo e la distanza tra lui e Koopmeimers – il giocatore che calcia – ridotta. Al 33′ prima ammonizione del pomeriggio, è Thuram a venire giustamente sanzionato per un’entrata in ritardo su Zortea. Al 42′ e al 43′ proteste di Obert per due punizioni assegnate da Marinelli a favore di Conceicao. Entrambe però sono decisioni corrette, perché nel primo caso Makoumbou trattiene il portoghese e nel secondo è proprio lo slovacco a prolungare la tirata reciproca di maglia oltre la regolarità. Infine al 44′ Viola lamenta una spinta di Locatelli vicino alla linea laterale, Marinelli lascia correre ma c’erano gli estremi per il fischio visto anche il metro adottato fino a quel momento.
Altalena finale
Dopo un primo tempo complesso la ripresa sembra più tranquilla per il fischietto della sezione di Tivoli. Sembra, perché quando si avvicina il novantesimo Marinelli si trova di fronte a diverse situazioni difficili dando la sensazione di perdere il controllo della gara. Prima degli ultimi minuti complicati, il classe ’84 – curiosità, mai il Cagliari ha perso con lui in campo – aveva recuperato terreno con decisioni sempre puntuali. Giusto il giallo al 56′ mostrato a Savona per trattenuta da SPA su Augello, giusto quello a Conceicao al 75′ per l’entrata in ritardo su Gaetano, giusto infine anche il terzo a Cambiaso, nuovamente per SPA dopo la trattenuta su Luvumbo lanciato in contropiede. Già in questo caso, però, Marinelli mostra le prime crepe perché a fronte di un fallo evidente con relativa sanzione, è il primo assistente Di Iorio ad aiutarlo dopo aver lasciato inizialmente scorrere il gioco. All’85’ ancora il VAR protagonista. In area Juventus c’è un contatto tra Piccoli e Douglas Luiz, con il primo che anticipa il brasiliano subendo successivamente il colpo da parte del bianconero. Rigore che appare evidente per dinamica in diretta e dal campo, ma Marinelli lascia proseguire pur se appare evidente la poca convinzione del direttore di gara. Dopo un check lungo oltre un minuto, il fischietto laziale viene chiamato alla OFR dal VAR Paterna. Check lungo che lascia dubbi, così come sono troppe le esitazioni dell’arbitro dopo aver visionato la prima review. Rigore che appare netto e che viene assegnato da Marinelli tra le proteste dei padroni di casa. Dopo la realizzazione di Marin, appare eccessiva l’ammonizione di Mina per eccesso di esultanza, ma il cartellino può starci. All’89’ altra decisione rivedibile dell’arbitro che estrae il secondo giallo per simulazione ai danni di Conceicao. Vero è che il portoghese si lascia andare con troppa facilità, ma altrettanto vero che – pur se in maniera leggera – Obert mette la mano sulla spalla dell’ala bianconera. Giallo fiscale per quanto possibile per regolamento, ciò che stona è che spesso in episodi del genere si sorvola senza né assegnare un rigore francamente inesistente né con un giallo per simulazione che appare eccessivo. E, invece, il secondo cartellino verso Conceicao diventa una sorta di unicum. Durante gli otto minuti di recupero c’è spazio per un fischio ai danni di Vlahovic dopo una netta sbracciata su Luperto – manca il giallo – e per l’ammonizione corretta verso Deiola, reo di SPA con una trattenuta su Yildiz.
Matteo Zizola