Una sfida tirata, con due squadre come Cagliari ed Empoli che si sono divise la partita un tempo per parte. Non solo loro, ma anche dal punto di vista arbitrale sono stati due i direttori di gara al Castellani dopo che Dionisi ha dovuto abbandonare il campo a causa di un infortunio muscolare.
Giallo e infortunio
Non un caso isolato, ma la sostituzione dell’arbitro della sezione di L’Aquila è l’episodio principale della sfida di Empoli. Almeno per quel che riguarda la direzione dei due fischietti. Per Dionisi solo un intervento di rilievo prima di essere costretto alla sostituzione con il quarto uomo Marini. Dopo 40 secondi, infatti, arriva il primo giallo della gara. È netto il fallo di Stojanovic su Joao Pedro a fermare un’azione d’attacco promettente, l’ammonizione è logica conseguenza. Al 14′ Dionisi deve alzare bandiera bianca. Gioco fermo per circa 5 minuti e si chiude dopo nemmeno un quarto d’ora la tredicesima presenza in Serie A dell’arbitro classe ’88. Al suo posto ecco Valerio Marini della sezione di Roma 1 che da quarto uomo entra in campo per la sua undicesima apparizione nel massimo campionato. Curiosità, il suo esordio nel 2017 proprio con il Cagliari in campo nel 2 a 1 a favore dell’Udinese allo stadio Friuli.
Perfetto
Marini entra in campo a freddo, ma nonostante ciò il suo sarà un arbitraggio pressoché perfetto. La gara è tesa ma leale, ruvida ma senza grosse scorrettezze. Pochi i cartellini, come il giallo da manuale sventolato al 40′ a Joao Pedro. Netta la trattenuta del brasiliano a Zurkowski con la quale interrompe un’azione d’attacco promettente dell’Empoli. Coerente Marini anche in chiusura di tempo quando prima grazia Marin dall’ammonizione per un’entrata abbastanza gratuita sempre su Zurkowski, poi trenta secondi dopo fa lo stesso per un fallo simile di Parisi su Bellanova. L’arbitro redarguisce verbalmente sia il romeno che il terzino empolese, giusta la decisione in entrambi i casi.
Aiuto VAR
La ripresa scorre senza particolari problemi per l’arbitro di Roma. Anche perché a dargli una mano arriva al 60′ il VAR Manganiello. Su una palla spiovente al limite dell’area rossoblù, spostati sul vertice destro ai sedici metri, si contendono la sfera Goldaniga e Cutrone. Sfortunato ma evidente il tocco con la mano dell’ex Sassuolo, braccio largo e rigore che sarebbe netto. Condizionale d’obbligo perché dopo un silent check che dura quasi due minuti Marini fischia un fuorigioco a inizio azione proprio di Cutrone. Aspetto che annulla ogni situazione successiva ed evita la quasi certa on-field review a Marini.
Infine Marin ancora protagonista. Al 71′ arriva il giallo per un fallo duro su Parisi, probabilmente figlio di quello mancato nella prima frazione. Al 75′ invece il romeno viene fermato in angolo, ma l’assistente alza la bandierina per segnalare il fuorigioco del numero 8 rossoblù. Le immagini non chiariscono, ma Marin sembra partire in gioco se non addirittura nella propria metà campo.
Post gara
Nel post partita ha fatto discutere, e lo farà sicuramente nelle prossime ore, il video che mostra il labiale di Cutrone mentre dalla propria panchina proferisce un insulto verso Cragno. Lasciando da parte l’episodio in sé, difficile che possa avere strascichi disciplinari. La prova tv, infatti, può essere utilizzata solo in determinate situazioni codificate dal Codice di Giustizia Sportiva, nello specifico dall’articolo 61, comma 1 e 2: “Qualora dimostrino che i documenti ufficiali indicano quale ammonito, espulso o allontanato un soggetto diverso dall’autore dell’infrazione. 3. Per le gare della Lega di Serie A e della Lega di Serie B, limitatamente ai fatti di condotta violenta o gravemente antisportiva o concernenti l’uso di espressione blasfema non visti dall’arbitro o dal VAR, con la conseguenza che l’arbitro non ha potuto prendere decisioni al riguardo“.
Matteo Zizola
