La sfida salvezza tra Cagliari e Verona, terminata sul punteggio di 1-0 per i padroni di casa, ha avuto come grande protagonista l’arbitro Maurizio Mariani. Il direttore di gara della sezione di Aprilia, normalmente abituato a ben altri scontri – è internazionale dal 2019 – ha messo in mostra una prestazione senza pecche e condotto la partita con personalità e senza personalismi. Promosso a pieni voti dunque, tanto che gli episodi di rilievo sono stati pochi ed è difficile trovare errori nella sua direzione.
Autorevolezza
Il fischietto romano classe ’82 ha avuto il primo grattacapo al 2′ minuto di gioco, quando il portiere del Cagliari Sherri ha controllato fuori dall’area un pallone lanciato in verticale dal Verona. Proteste degli ospiti per un presunto tocco con il braccio, ma Mariani lascia correre e le immagini confermano il contatto con il petto da parte dell’estremo difensore albanese. Conferma che arriva, inevitabilmente, anche dal silent check con il VAR Luigi Nasca di Bari e l’AVAR Daniele Paterna di Teramo. Al 14′ protesta Luvumbo per un intervento al limite dell’area dell’Hellas da parte di Belahyane, l’arbitro lascia correre correttamente proseguendo sul metro utilizzato fin dal primo minuto e che resterà tale fino alla fine della sfida. Ossia non assecondare le cadute su contatti leggeri, ma cercare di non spezzettare la partita. Al 27′ il primo inevitabile giallo della gara, è Marin a essere punito per un’entrata in ritardo su Suslov. Il romeno controlla male il pallone e, nel tentativo di anticipare l’arrivo dell’avversario, lo colpisce con la gamba di richiamo in maniera anche sfortunata. Giusta l’ammonizione per imprudenza. Al 32′ tipico esempio dell’autorevolezza di Mariani quando richiama Serdar dopo che, per la seconda volta, il centrocampista del Verona discute con un giocatore del Cagliari. L’arbitro lo richiama a sé e lo invita alla calma, da quel momento in poi il gialloblù non sarà più protagonista né di proteste né di polemiche con gli avversari.
Linearità
Dopo un primo tempo condotto senza patemi – anche grazie alla correttezza generale dei giocatori, favorita però anche dall’atteggiamento sicuro dell’arbitro – Mariani nella ripresa continua a dirigere la gara senza particolari difficoltà. Sempre vicino all’azione, sempre attento, praticamente nessuna sbavatura. Al 65′ l’unico vero dubbio, ma anche in questo caso ha ragione il fischietto romano a lasciar correre. Nell’area del Verona entrano in contatto Belahyane e Viola, con quest’ultimo che viene ostacolato dal centrocampista marocchino che sí tocca il pallone, ma con furbizia trattiene leggermente la gamba del numero 10 del Cagliari. I due calciatori, in sostanza, si “allacciano” dopo un normale contrasto di gioco, troppo poco per concedere il rigore come poi chiarito da Mariani allo stesso Viola. Al 67′ rischia Coppola per un’entrata in ritardo su Piccoli, fallo fischiato ma nessuna sanzione disciplinare. Sanzione che arriva comunque all’81’ quando il difensore cintura Viola a palla lontana rendendo inevitabile la decisione di Mariani di punirlo con il cartellino giallo. Stessa sorte, infine, per Lambourde all’89’ quando, superato in dribbling da Felici all’altezza della linea laterale, non può far altro che abbatterlo con un fallo per evitare l’ingresso in area dell’ex Feralpisalò. Il fischietto classe ’82 ammonisce il giocatore del Verona, ultimo episodio di rilievo del match.
Matteo Zizola