Claudio Ranieri aveva citato l’esperienza come una delle chiavi della partita tra Cagliari e Venezia. E proprio un profilo d’esperienza è stato chiamato a dirigere il turno preliminare dei playoff alla Unipol Domus, Marco Di Bello della sezione di Brindisi. Ottava stagionale in cadetteria, internazionale da dicembre 2017, classe ’81, e ben 67 – con quella di stasera – le direzioni in Serie B.
Senza pecche
La prestazione del fischietto pugliese si può racchiudere in una parola: personalità. Una gara non complicata, tesa sì, ma come da importanza della posta in palio. A tenere però la partita sui binari della correttezza e delle poche polemiche ci ha pensato Di Bello che, autorevole il tanto giusto, ha spento sul nascere ogni accenno di problemi. Con dialogo, ma con la necessaria fermezza. Poche, pochissime le azioni degne di nota dal punto di vista arbitrale, la prima al 3′ quando Johnsen cade in area rossoblù dopo un contatto con Dossena. L’arbitro lascia proseguire, sono reciproche le trattenute e quando il difensore cade frana sull’avversario sì, ma soprattutto per via della maglia tirata dall’attaccante norvegese che gli fa perdere l’equilibrio. Due minuti dopo prime scaramucce tra Luvumbo e Candela, Di Bello catechizza entrambi senza usare i cartellini. L’esterno del Venezia prova a entrare in area senza palla, l’angolano effettua un blocco regolare e poi, nel tornare verso il centrocampo, invita l’avversario ad alzarsi toccandogli anche la spalla. Reazione immediata, capannello con anche altri giocatori tra quelli in campo e pace fatta grazie all’intervento del direttore di gara veloce e risoluto. Al 28′ protesta Nández per un fischio che blocca una ripartenza rapida d’attacco del Cagliari, ma è netta la carica del numero 8 su Andersen, con la spalla sì, ma sulla schiena dell’avversario. Al 36′ vibranti proteste dell’ex di turno Carboni per una trattenuta di Altare su azione d’angolo. Di Bello, ottimamente piazzato, invita con ampi gesti il centrale di Tonara ad alzarsi ed effettivamente c’è sì la cravatta del difensore rossoblù su quello del Venezia, ma anche quella proprio di Carboni ai danni dell’ex Olbia. Altra mischia con protagonista Deiola che va a rimbrottare l’ex compagno, ma anche in questo caso Di Bello risolve tutto con calma e personalità.
Dopo un primo tempo senza cartellini, la ripresa diventa più spigolosa anche se sempre nell’ordine della correttezza reciproca. Al 53′ il primo giallo è per Ellertsson, reo di aver fermato Zappa con un intervento in ritardo e peraltro bloccando una promettente azione d’attacco del Cagliari. Decisione corretta come quella al 79′ che porta all’ammonizione di Hristov dopo un’entrata fuori tempo, dura e da SPA su Rog. Infine due cartellini anche in casa Cagliari, il primo al 90′ ai danni di Dossena che, con esperienza, ferma Novakovich dopo essere stato superato sull’esterno ed evitando così un’azione pericolosa del Venezia. Tre minuti dopo è Kourfalidis a finire sul taccuino di Di Bello, anche in questo caso decisione giusta per aver fermato una ripartenza avversaria abbattendo Svoboda.
Matteo Zizola