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La Moviola di Cagliari-Torino: asticella alta e coerenza, Colombo positivo

Andrea Colombo arbitro di Cagliari-Torino | Foto Luigi Canu
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Una direzione di gara coerente, con un’asticella molto alta sia per i falli sia per i cartellini. Andrea Colombo della sezione di Como ha scelto un arbitraggio fluido, pochi fischi e di riflesso poche sanzioni disciplinari, puntando più sulla negligenza che sull’imprudenza. La sfida tra Cagliari e Torino, con la vittoria degli ospiti per 1-2, è risultata così dura, ma corretta, grazie anche alla conduzione del fischietto classe ’90.

Pochi limiti
Appena passati dieci secondi e Petagna lamenta una trattenuta di Buongiorno, ma Colombo lascia correre. Mentre giustamente fischia il fallo dell’attaccante sul difensore, sempre una trattenuta, ma più prolungata e vistosa, un minuto dopo. Al 4′, però, manca il cartellino giallo per Sulemana, con il ghanese che arriva in leggero ritardo e colpisce Linetty sulla caviglia. In questa occasione il centrocampista del Cagliari, per dinamica, avrà la peggio e sarà costretto a uscire pochi minuti dopo. Al 18′ rischia anche Hatzidiakos in ritardo su Ricci, Colombo fischia il fallo, ma non ammonisce il difensore greco. In entrambi i casi l’arbitro lombardo opta per la negligenza, quindi nessuna sanzione, piuttosto che per l’imprudenza che prevederebbe il cartellino giallo. Episodi che determinano le scelte successive, la coerenza sarà la stella polare di tutti i 90 minuti. Come ad esempio al 37′ quando sarebbe automatica l’ammonizione per Linetty, reo di un’entrata dura e in ritardo su Nández. Ma Colombo, dopo non aver punito episodi simili in precedenza, sceglie addirittura la strada del lasciar correre. Anche al 38′ quando Petagna incrocia la corsa con Buongiorno, terminando a terra ai 25 metri senza che il direttore di gara assegni la punizione. Al 41′ il primo e inevitabile cartellino del match, con Wieteska punito per la prolungata trattenuta su Zapata e conseguente SPA (Stopping Promising Attack): Colombo detta così nuovamente la linea, sì a interventi duri ma verso il pallone, no a ostruzionismi senza possibilità di giocare la sfera. Motivo che conferma la scelta di non ammonire l’entrata di Rodriguez su Jankto al 44′, mentre è correttamente non punito il tocco con il braccio di Tameze al limite dell’area granata al primo di recupero: posizione congrua e soprattutto pallone che arriva dopo un rimpallo ravvicinato.

Ostruzionismo
La ripresa parte senza particolari episodi, il primo arriva al 62′ ed è non esattamente di campo. Colombo mostra il giallo a Ricci, reo di perdita di tempo al momento della sostituzione. Al 64′ graziato Prati che, dopo essere stato superato a metà campo, trattiene Vlasic in maniera evidente. Punizione ma non ammonizione, il fischietto comasco non valuta come SPA l’intervento dell’ex Spal. Al 72′ corretto il fallo segnalato per l’entrata ruvida di Lapadula su Linetty, con il numero 9 che colpisce sì il pallone, ma con la gamba alta e andando a impattare soprattutto sull’avversario. Nell’occasione arriva l’ammonizione per proteste ai danni di Viola. All’82’, in colpevole ritardo, Colombo mostra il giallo a Milinkovic Savic dopo l’ennesima perdita di tempo al momento della ripresa del gioco dal fondo. L’ammonizione, però, diventerà quasi un via libera alle ulteriori lunghe pause del portiere serbo nelle ultime fasi della gara, senza che l’arbitro mostri il secondo giallo. Una scelta che rispetta un uso arbitrale che, però, andrebbe rivisto con una maggiore severità, discorsi valido anche per il tempo lasciato ai portieri con il pallone tra le mani, nel caso di Savic oltre l’accettabile tolleranza in diverse occasioni. All’83’ altra ammonizione in casa Torino con Buongiorno giustamente punito per un’entrata scomposta su Lapadula. Non da rosso non essendoci velocità elevata e la gamba particolarmente tesa, corretto il semplice giallo e VAR tagliato fuori. Giallo anche per Rodriguez prima – trattenuta su Petagna da SPA al 90′ – e Juric poi, con il tecnico granata sanzionato per proteste al 95′. In mezzo annullato per posizione irregolare grazie al SAOT l’1-3 firmato da Pellegri, mentre sono i 5 minuti di recupero e la loro gestione il vero unico neo della prestazione di Colombo. Pochi di base per quanto giocato nella ripresa e infine prolungati di un solo minuto e 38 secondi nonostante il lungo check var e alcune perdite degli ospiti.

Matteo Zizola

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