Inizialmente affidata a Federico La Penna della sezione di Roma 1, la sfida tra Cagliari e Roma giocata ieri domenica 18 agosto alla Unipol Domus – e terminata sul punteggio di 0-0 – ha visto protagonista come direttore di gara Livio Marinelli della sezione di Tivoli, che ha rimpiazzato il collega a poco più di ventiquattr’ore dal match. L’arbitro classe 1984 è stato protagonista di una partita abbastanza lineare, con pochi errori e lasciando correre il gioco il più possibile.
Poco lavoro
Solo 22 i falli fischiati da Marinelli, con un primo tempo condotto senza particolari problemi – al netto di due sbavature – e un secondo nel quale il maggiore agonismo ha portato l’arbitro a intervenire con maggiore frequenza. Il primo episodio al 31′ quando N’Dicka ha trattenuto all’altezza della metà campo Luvumbo. L’attaccante del Cagliari, inizialmente, sembrava poter aprire sul lato sinistro verso Augello, dando il via così a una potenziale azione pericolosa. Il ritardo nella giocata, poi aumentato dalla trattenuta del difensore giallorosso, potrebbe aver indotto Marinelli a non sanzionare N’Dicka con il cartellino giallo per SPA (Stopping a Promising Attack), decisione supportabile, ma sulla quale resta qualche dubbio. Al 45′ è invece evidente l’errore nel non concedere il calcio d’angolo al Cagliari dopo la conclusione di Piccoli dal limite dell’area. C’è infatti la deviazione di Mancini, non rilevata dal fischietto laziale che chiude subito dopo la prima frazione senza assegnare recupero, a dimostrazione del gioco poco spezzettato. Da segnalare poco prima anche le proteste della Roma per un fallo non assegnato a favore di Pellegrini per un’entrata di Azzi all’altezza delle panchine: corretta la decisione di Marinelli, l’esterno ex Modena colpisce il pallone, poi toccato dal capitano giallorosso, e poi per normale dinamica avviene uno scontro ginocchio contro ginocchio che, però, non risulta falloso.
Agonismo e gialli
La ripresa di apre con le proteste del pubblico di casa per un fallo fischiato contro Luvumbo ormai lanciato verso l’area giallorossa. Corretta la decisione di Marinelli, il numero 77 rossoblù infatti dopo essersi liberato di Le Fee allarga il braccio colpendo l’avversario con una manata involontaria sul volto. Semplice negligenza, giusto assegnare la punizione per gli ospiti senza sanzione disciplinare per l’angolano. Al 53′ inizia la “battaglia” tra Luvumbo e il direttore di gara, ma in questo caso sarebbe stato corretto punire la trattenuta evidente di Cristante sul rossoblù che, però, termina a terra con troppa facilità inducendo Marinelli a lasciar correre. Un minuto dopo l’arbitro e il suo assistente lasciano correre l’azione per poi fischiare il fuorigioco di Azzi al termine della giocata d’attacco, come da direttive ormai note. Veementi le proteste di Soulé, plateali e ingiustificate, con Marinelli che in questo caso o non vede o chiude un occhio su un cartellino giallo che sarebbe stato doveroso. Al 60′ cade Piccoli al limite dell’area, ma con il metro utilizzato è giusto non sanzionare l’intervento di Mancini: in questa occasione si crea un capannello tra i giocatori con protagonisti Cristante e l’attaccante ex Lecce, bravo il fischietto di Tivoli a risolvere con il dialogo e senza utilizzo di cartellini. Al 63′ ancora a terra Luvumbo per un’entrata di Cristante, Marinelli lascia correre ma poteva starci la punizione. Mentre al 67′ è Luvumbo a essere graziato dal giallo dopo un intervento in ritardo su Baldanzi, per lui arriva solo un richiamo verbale. Al 72′ è corretto il fischio per il fallo di Adopo su Dybala, con una punizione che sarebbe potuta essere pericolosa e che viene calciata sulla barriera dall’argentino. In questo caso, però, da notare la distanza eccessiva della barriera, inutili le proteste di Pavoletti: sarebbe bastato utilizzare il riferimento del dischetto del rigore con la lunetta dell’area rossoblù per notare la discrepanza con i canonici 9,15 metri. Infine gli unici due cartellini della gara, entrambi da manuale: prima Deiola che all’84’ blocca con un fallo intenzionale la promettente azione d’attacco di Dybala, quindi al 92′ stessa sorte e stessa motivazione per Azzi che trattiene platealmente Baldanzi.
Matteo Zizola