Nessun errore determinante per il risultato finale, ma diverse imprecisioni e la sensazione che il controllo della gara non fosse dei più fermi. Questo il riassunto dell’arbitraggio di Federico La Penna dopo la sfida tra Cagliari e Napoli terminata sul punteggio di 4-0 per i partenopei.
Primo tempo
Il fischietto della sezione di Roma 1 ha indirizzato subito la partita sui binari della permissività, a tratti perfino eccessiva. Già dopo pochi secondi, infatti, Zappa entra in ritardo su Kvaratskhelia colpendo sì il pallone, ma andando a impattare con i tacchetti del piede sinistro sul tallone del georgiano. La Penna sceglie di non mostrare il giallo dopo nemmeno un minuto, ma non sarebbe stato sbagliato ammonire il rossoblù. Così come al 22′ manca il cartellino a Luvumbo che, in rapida successione, prima trattiene Kvaratskhelia, venendo giustamente graziato, poi fa altrettanto con Di Lorenzo pochi secondi dopo, con il direttore di gara che richiama l’angolano senza mostrargli un giallo abbastanza doveroso. Al 24′ errore grave di La Penna che lascia proseguire l’azione d’attacco del Napoli nonostante lo scontro tra Augello e Mazzocchi, con quest’ultimo colpito alla testa. Una situazione che prevede da regolamento lo stop immediato del gioco per verificare le condizioni dei giocatori, mentre l’arbitro romano preferisce far giocare gli ospiti per poi interrompere non appena il Cagliari entra in possesso della sfera. Al 27′ tafferugli alla Unipol Domus con il gioco che viene interrotto correttamente da La Penna per oltre cinque minuti, tanto da concederne otto di recupero alla fine della prima frazione. Al 42′ il primo giallo della gara, è Lobotka a venire sanzionato giustamente dopo un intervento in ritardo su Piccoli. Qualche istante prima La Penna aveva concesso il vantaggio per un’entrata simile di Anguissa su Deiola, con il centrocampista azzurro graziato.
Ripresa
La partita continua su ritmi elevati, ma senza episodi di grande difficoltà per il direttore di gara. Eppure anche nella ripresa non sono mancati gli errori dell’arbitro, come al 48′ quando nuovamente decide di non fermare il gioco immediatamente dopo il testa contro testa tra Rrahmani e Buongiorno, con il primo che resta a terra. Il Napoli riparte, La Penna lascia correre l’azione per poi fermarla una volta che il Cagliari recupera il possesso è può partire in contropiede. Al 57′ secondo giallo della gara, è Lukaku a essere punito per un’entrata in ritardo dettata da frustrazione su Mina. Decisione corretta, mentre è clamorosamente errata quella del 61′ quando l’arbitro fischia una punizione in favore degli ospiti per un presunto fallo di Meret su una mischia in area Napoli. È infatti Buongiorno a impattare sul compagno, nessun giocatore del Cagliari commette fallo sul portiere. Al 75′ eccessivo il giallo mostrato a Mina per un braccio alto su Simeone: non c’è nessuna volontarietà e nemmeno imprudenza, solo una differenza fisica che porta al contatto di gioco giustamente punito con la punizione, ma con l’ammonizione che appare fuori luogo. Al 77′ non sembra essere punibile l’entrata di Marin su Politano, con il Cagliari che sarebbe potuto ripartire e viene invece fermato da un fischio che contrasta con il metro utilizzato. Così come all’86’ poteva starci l’ammonizione di Simeone per un’entrata in ritardo su Zortea. Infine al 90′ inspiegabile la punizione fischiata a Pavoletti in area del Napoli per un presunto fallo su Di Lorenzo, con il rossoblù che calcia il pallone volante e poi per dinamica impatta sul piede dell’avversario. Sarebbe stato più corretto non fischiare, ma La Penna decide di assegnare la punizione alla difesa.
Matteo Zizola