Prestazione senza particolari pecche pur se con un episodio dubbio. Francesco Meraviglia, direttore di gara di Cagliari-Como, esce con un’ampia sufficienza dalla sfida vinta dai rossoblù per 2 a 0.
Quasi perfetto
Tranquillo ma deciso, stile europeo e dialogo costante. L’arbitro della sezione di Pistoia ha utilizzato un metro moderno, pochi fischi, presenza costante vicino all’azione, cartellini centellinati. Il risultato è stato una direzione estremamente positiva, nonostante le polemiche da parte lariana per l’unico episodio controverso del pomeriggio. Il primo tempo fila liscio, poche le situazioni meritevoli di attenzione grazie proprio alla prestazione di Meraviglia. Al 15′ il Cagliari protesta per un fischio in attacco che ferma un’azione pericolosa di Lapadula, ma è evidente il fallo di Pavoletti che con il braccio largo abbatte Scaglia prima della sponda di testa verso il compagno. Il fischietto classe ’88 lascia spesso correre il gioco, dettaglio positivo pur se a volte mancano fischi doverosi. Come al 20′, quando Altare ferma Cerri metà campo con un intervento scorretto che Meraviglia non sanziona nemmeno con la punizione. Al 45′, infine, primo giallo della gara. A riceverlo, giustamente, è Nández che entra duramente su Cerri. L’uruguaiano interviene sì sulla sfera, ma con vigoria sproporzionata che porta all’ammonizione automatica, come probabilmente spiegato dall’arbitro al giocatore nel dialogo tra i due al rientro verso gli spogliatoi.
Rigore sì rigore no
Non fosse per l’episodio del rigore richiesto dal Como e reclamato da Longo anche nel post partita, la ripresa sarebbe per Meraviglia una passeggiata di salute. Al 63′ l’esempio perfetto della giornata positiva del direttore di gara, alla 35ª presenza totale in Serie B, la 7ª stagionale. Bellomo ferma Nández pronto a ripartire verso l’area avversaria, Meraviglia in perfetta posizione lascia proseguire indicando chiaramente il pallone. Il replay mostra la decisione perfetta dell’arbitro, il giocatore del Como prende la sfera nettamente senza commettere alcun fallo. Pochi secondi dopo intervento di Ambrosino su Makoumbou, situazione pressoché identica a quella tra Altare e Cerri della prima frazione e identica la decisione di lasciar correre da parte del fischietto di Pistoia. Al 70′ l’episodio contestato dal Como. In area rossoblù vengono a contatto Arrigoni e Capradossi, con il primo che anticipa il difensore per poi terminare a terra. Il primo dettaglio è il perfetto posizionamento di Meraviglia che è in pieno controllo visivo. Il secondo è il movimento dell’attaccante lariano che cerca il contatto e sembra lasciarsi cadere prima di trovarlo. Il terzo la postura di Capradossi che si ferma in tempo per evitare lo scontro evidente. Rigore che sarebbe stato dunque più un rigorino e che, giustamente, Meraviglia non assegna. Il VAR è tagliato fuori, l’arbitro è in grado di valutare l’episodio e l’intensità resta a sua discrezione. Anche in caso di concessione del rigore il VAR Di Martino non sarebbe intervenuto, certificando la decisione del campo. Ultimo episodio all’84’ quando è Altare a finire correttamente nel taccuino di Meraviglia. Intervento in ritardo e abbastanza duro su Ambrosino, giusta l’ammonizione per il difensore ex Olbia.
Matteo Zizola