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L'arbitro Fabbri di Ravenna

La Moviola di Brescia-Cagliari | Fabbri e il VAR salvano Dossena

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Un primo tempo tranquillo seguito da una ripresa con un episodio chiave che lascia più di qualche dubbio, questo il riassunto del pomeriggio di Michael Fabbri, direttore di gara della sfida tra Brescia e Cagliari terminata sul punteggio di 1 a 1. Tanti i dubbi in occasione del rigore non assegnato al Brescia nel secondo tempo, oltre a una disattenzione – con colpa dell’assistente più che dell’arbitro – poco prima del pareggio siglato da Bisoli.

Calma piatta
Quarantacinque minuti di ordinaria amministrazione per il fischietto della sezione di Ravenna, due soli gli episodi degni di nota nella prima frazione del Rigamonti. Un’ammonizione per parte, entrambe corrette e senza alcun dubbio. La prima al 15′ quando Dossena ferma con una evidente trattenuta una promettente azione d’attacco del centrocampista del Brescia Galazzi. Classico episodio definito in gergo come SPA – Stopping Promising Attack – preceduto nella stessa occasione da un fallo di Mancosu su Rodriguez sul lato opposto a fermare lo spagnolo in fase di accompagnamento. Il numero 5 del Cagliari si salva dal cartellino giallo, non può intervenire il VAR non essendo previsto dal protocollo il richiamo per la mancata ammonizione. Il secondo cartellino viene mostrato da Fabbri al difensore del Brescia Karacic che ferma Luvumbo con una trattenuta impedendo così il completamento del triangolo con un compagno. A inizio ripresa il direttore di gara, alla sesta stagionale in cadetteria, impiega quattro minuti per sventolare il giallo a Zappa. Provvedimento fiscale, il terzino del Cagliari ferma sì con una leggera trattenuta la ripartenza di Rodriguez, ma siamo nella metà campo dei padroni di casa e lo spagnolo è diretto in orizzontale verso l’esterno. Non sembrano esserci i presupposti della SPA, ammonizione lecita ma eccessiva. Cartellino che manca per Bisoli al 56′ quando il centrocampista arriva in ritardo su Zappa dopo un rilancio del rossoblù. Intervento non duro, ma comunque il giallo non sarebbe stato errato.

Rischio Dossena
L’episodio più importante del pomeriggio avviene al 57′ quando il Brescia protesta in maniera vibrante per un presunto tocco con il braccio di Dossena in area su azione d’angolo. Sulla parabola dal lato sinistro dell’area rossoblù Goldaniga salta per colpire di testa mancando la sfera, Dossena alle sue spalle viene sorpreso e con il braccio leggermente staccato dal corpo impatta sul pallone. Ci si attende l’intervento del VAR Marco Guida di Torre Annunziata, ma dopo il silent check Fabbri non assegna il calcio di rigore. Dando un’occhiata al regolamento si può leggere come il tocco con il braccio sia da considerarsi come un’infrazione quando “un calciatore tocca il pallone con le proprie mani/braccia quando queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo” ovvero “quando la posizione delle sue mani/braccia non è conseguenza del movimento del corpo per quella specifica situazione o non è giustificabile da tale movimento”. In sostanza “il calciatore si assume il rischio che vengano colpite dal pallone e di essere quindi sanzionato”. Un episodio border line che vede uno spazio interpretativo utilizzato in questo caso dal duo Fabbri-Guida per giustificare la mancata assegnazione di un rigore che, però, sembrava poterci stare. Questo perché, come spiegato dal regolamento, “gli arbitri devono giudicare la legittimità della posizione della mano/braccio in relazione al movimento che il calciatore sta facendo in quella specifica situazione”. Movimento che nel caso di Dossena è stato considerato evidentemente legittimo, mentre sicuramente non può essere valutato il pallone inatteso, fattispecie presente nel regolamento fino alla modifica antecedente la stagione 2020-21. Passano otto minuti e Fabbri comanda il calcio di rigore in favore del Cagliari, poi trasformato da Lapadula. Nessun dubbio in questo caso, Huard calcia con il piede sinistro Luvumbo e fallo che appare netto. Intervento imprudente, nessun margine per il VAR in una situazione comunque peraltro chiara. Al 76′ un altro episodio che sembra marginale, ma dal quale nascerà il gol del Brescia siglato da Bisoli. Nei pressi della bandierina del calcio d’angolo in zona d’attacco per i rossoblù, infatti, Luvumbo riesce a guadagnare il corner dopo un rimpallo con Huard, ma l’assistente di Fabbri comanda la rimessa dal fondo. Vero è che l’angolano tocca per ultimo, ma il suo piede appare abbondantemente fuori dal terreno di gioco. La gara si chiude con due ammonizioni ai danni del Cagliari, entrambe nette. La prima all’83’ quando Makoumbou, dopo aver perso palla, trattiene platealmente Adryan evitando una promettente azione d’attacco avversaria. Identica situazione all’87’ con sempre il brasiliano ex di turno protagonista, questa volta è Azzi a farsi sottrarre la sfera e poi stendere il connazionale bloccando la ripartenza pericolosa.

Matteo Zizola

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