Davanti al designatore Gianluca Rocchi, in tribuna al Gewiss Stadium di Bergamo insieme al commissario tecnico dell’Italia Luciano Spalletti, l’arbitro Matteo Marchetti si è reso protagonista di una prestazione di livello europeo nella sfida tra Atalanta e Cagliari, terminata sul punteggio di 0-0. Bravo nella gestione generale, con una coerenza mai venuta meno, convincente nei due episodi più importanti avvenuti nell’area rossoblù.
Metro inglese
Il fischietto trentacinquenne della sezione di Ostia si è fatto notare per un posizionamento sempre ottimo, unito alla scelta di lasciar correre i contatti più fisici ma nel limite della correttezza. Qualche dubbio al 10′ quando l’assistente lato panchine alza la bandierina fermando una buona iniziativa di Felici sulla sinistra. Rimessa laterale per l’Atalanta, ma il pallone non sembra aver varcato completamente la linea. Al 19′ Felici contrasta con forza Cuadrado, un classico spalla a spalla più vigoroso del normale, ma che Marchetti decide di non sanzionare con una punizione. Episodio che segna il metro della gara, tanto che saranno diverse le occasioni simili con decisioni identiche del direttore di gara. Al 23′ terzo fallo consecutivo di Posch su Felici, nessuno realmente da ammonizione, ma ci sarebbe potuto stare il giallo per “recidività ”. Al 26′ incursione di Zortea sulla destra, uno degli ex di giornata prova a servire Piccoli con Cuadrado che intercetta in scivolata. Dubbi su un eventuale tocco con il braccio del colombiano, ma comunque non punibile in quanto a contatto con il terreno per sostenere il corpo in caduta. Al 37′ è Posch a caricare con la spalla Felici all’altezza della linea di fondo della metà campo del Cagliari, come in precedenza Marchetti lascia correre assegnando correttamente l’angolo a favore dell’Atalanta. Così come al 43′ quando è Luperto ad andare con forza al contatto di spalla con Samardzic, l’arbitro non fischia e concede la rimessa dal fondo al Cagliari. In mezzo contatto a palla lontana tra Mina e Retegui, con il colombiano che sembra utilizzare un po’ di malizia, ma senza andare oltre lo scontro casuale.
Gol e rigore
La ripresa scorre senza particolari episodi dal punto di vista della quantità , ma sicuramente con maggiori criticità nei pochi accaduti. Al 56′ potrebbe starci l’ammonizione per Deiola per un fallo al limite della SPA su Sulemana, ma Marchetti continua con la filosofia del non mostrare cartellini. Al 60′ arriva il gol dell’Atalanta, con Brescianini che deposita il pallone in rete a porta vuota dopo un contrasto aereo tra Posch e Caprile. Il portiere rossoblù non è perfetto nell’uscita, ma il difensore nerazzurro non colpisce la sfera, bensì il braccio dell’estremo difensore. Posch salta verso Caprile e non solo nella propria verticale, corretta la decisione di Marchetti di annullare la rete. Passano 22 minuti e arriva il secondo episodio nell’area del Cagliari, quando Toloi prova a servire un compagno andando a colpire con il pallone la mano di Augello. Chiaro il contatto tra sfera e mano sinistra del difensore rossoblù, ma giusto non assegnare il rigore: il braccio è lungo il corpo, il movimento è a chiudere ancora di più e non ad aprire, la distanza tra Toloi e Augello ravvicinata. Altra decisione corretta di Marchetti che chiude la propria partita con le uniche due ammonizione del pomeriggio, quando in pieno recupero mostra il giallo a Hien e Coman protagonisti di un diverbio dopo un contatto. Unica macchia nel pomeriggio del fischietto di Ostia i 4 minuti di recupero, non tanto per la decisione relativa all’entità , quanto per non averlo allungato a dovere dopo le lunghe interruzioni. Resta nel complesso una prestazione vicina alla perfezione in una gara non complessa anche grazie a una gestione attenta e coerente dall’inizio alla fine.
Matteo Zizola














