Gerald Robinson, Jamal Jones ed Eimantas Bendzius. Sono questi i nomi che appaiono sulla lavagnetta personale di Piero Bucchi. Profili certi in uno starting five che va via via costruendosi. Due conferme e un acquisto chiamato a portare ancora più pericolosità sul perimetro e non solo. Dall’altra parte una panchina che con l’arrivo di Chris Dowe è al completo e può dire la sua. Ora però arriva il momento più delicato per la Dinamo Sassari, quello degli incastri finali.
La risposta mancante
Nel quintetto che vorrei, ci sarebbero due croati di esperienza. Potrebbe essere questo il desiderio di Piero Bucchi parafrasando la pubblicità del Mulino più importante d’Italia. Perché gli ultimi due spot liberi paiono richiamare i due nomi che già negli ultimi anni, con una breve interruzione per entrambi, hanno fatto bene in maglia biancoblù: Filip Kruslin e Miro Bilan. Con il primo l’accordo sarebbe sempre più vicino. La guardia ex Cedevita ha detto più volte di trovarsi bene a Sassari, non solo in campo ma anche fuori. Coach Bucchi ha contato su Kruslin soprattutto in difesa, avendo in cambio, in alcune occasioni, anche prove decisive in attacco. Ma è il lavoro specifico nella propria metà campo l’elemento in più che ha legato le due parti, con una fiducia che non è mai mancata e che potrebbe fare la differenza. Classe 1989, così come il suo connazionale e Gerald Robinson, Kruslin nell’arco della stagione ha assicurato 8,2 punti a partita tirando con il 37,5% da tre punti. Numeri che non dicono tutto, visto che la Dinamo ha bisogno di un difensore di sicura affidabilità dopo l’ingaggio di Jones da cui ci aspetta una salita di rendimento a livello difensivo dopo i miglioramenti mostrati in Turchia nelle ultime stagioni (qui un primo approfondimento sul giocatore). La questione Miro Bilan ha invece i contorni della completa incognita. L’ex Prometey ha ancora tempo per decidere se accettare la proposta della Dinamo Sassari per una nuova permanenza in Sardegna oppure cercare un ultimo contratto pesante in Europa. L’età che avanza e le conseguenti minori opportunità per ingaggi importanti e un possibile livello più alto di competitività potrebbero essere le motivazioni per andare via dall’Isola. Un campionato sempre più di livello, il palcoscenico europeo garantito così come il protagonismo all’interno delle dinamiche della squadra, oltre all’affetto della piazza, potrebbero invece indurre il nativo di Sebenico a restare. Senza la conferma di Bilan la Dinamo dovrà tornare sul mercato, ma potrà avere la consapevolezza di avere a disposizione un playmaker che ha dimostrato di sapersi adattare ai diversi canovacci possibili. Il rinnovo di Diop potrebbe in ogni caso portare Pasquini a individuare un profilo simile a quello del centro croato, meno verticale e più interno rispetto al giovane senegalese di formazione italiana. Le risposte finali non tarderanno ad arrivare e potrebbe essere già questa la settimana decisiva per entrambi i giocatori, che sono seguiti anche dalla stessa agenzia, la BeoBasket di Misko Raznatovic.
Chi resta e chi è arrivato
La conferma di Gerald Robinson era nell’aria. La Dinamo ha avuto pazienza nell’attendere la risposta del playmaker e nel limare una proposta importante per un giocatore che ha dimostrato di valere un rinnovo diverso rispetto a quello previsto dall’opzione presente nel precedente contratto. Robinson ha cambiato la stagione biancoblù insieme a Bucchi, trascinando la squadra con un rendimento di altissimo livello per quasi tutta la regular season e dimostrando anche nei playoff, nonostante qualche passaggio a vuoto, di essere determinante. Chi gioverà sicuramente della permanenza del nativo di Nashville è Eimantas Bendzius, il primo a rinnovare il proprio contratto con la società di Stefano Sardara con l’accordo fino al 2025. Il lituano ha sfruttato l’arrivo del play ex Chemnitz per ritrovare fiducia e spazi sul perimetro per armare il suo arco, tornando a essere, dopo un primo periodo in cui era sembrato avulso dal sistema, un giocatore determinante per gli equilibri sassaresi. Jones sarà in un certo senso la scommessa della squadra, anche se gli ultimi anni in Turchia promettono bene soprattutto dal punto di vista offensivo. In panchina, l’arrivo di Chris Dowe potrebbe rivelarsi come uno degli innesti più importanti. Abile nell’uno contro uno e in grado di dare la giusta scossa con soluzioni estemporanee, il compagno di Bilan al Prometey può anche servirsi della sua fisicità in diverse situazioni, persino a rimbalzo, fondamentale in cui ha mantenuto medie quasi sempre alte per un piccolo. Le sicurezze si chiamano invece Stefano Gentile e Jack Devecchi, con il secondo che avrà ancora minuti a disposizione. Treier e Diop sono gli uomini su cui Sassari ha puntato di più e dovranno rispondere ancora una volta sul campo. L’estone potrebbe guadagnare ancora più minuti, e con il classe 2000 avrà ancora una volta il ruolo cruciale di non far abbassare il livello di intensità e di pericolosità rispetto agli uomini del quintetto. Rimangono ancora sullo sfondo anche le possibili conferme di Gandini e Chessa. Giocatori e uomini ben più importanti di quanto il minutaggio spesso assente possa far pensare.
Matteo Cardia














