Dinamo Sassari-Virtus Bologna 93-88 è stata come una cartolina, un messaggio dal passato. Sì perché agli spettatori del Palaserradimigni, così come a tutti i tifosi biancoblù che l’hanno guardata in tv, è sembrato di fare un salto indietro di alcune stagioni, di vedere un Banco di Sardegna diverso sicuramente da quello osservato durante questo campionato. E sia chiaro non è solo una questione tecnica, ma soprattutto una sensazione data un diverso approccio e da una diversa mentalità messa nel match.
Dottor Dinamo e mister Banco
Il lavoro intenso di tre settimane senza campionato con il generale Nenad Markovic sembra aver dato i suoi frutti nella testa di una squadra che troppo spesso, al di là di alcune evidenti lacune di condizione atletica e di qualità palla in mano, si è persa per dei cali emotivi. Dei fantasmi che hanno minato il rendimento di uno spogliatoio sicuramente non a livelli top, ma nemmeno così tanto brutto anatroccolo come parso in diversi mesi di questa stagione. E a dirlo non sono le sensazioni giornalistiche ma i numeri. Sassari è sì fragile, ma se infiammata nel modo giusto poteva essere, e può ancora, un altro tipo di squadra. Lo dimostra il rendimento interno: se consideriamo solo le sfide giocate al Palazzetto la Dinamo sarebbe sesta in classifica, con undici gare giocate e otto vittorie. E in trasferta? Ultimo posto, due punti appena come Brindisi. Il classico caso di dottor Jekyll e di mister Hyde. Per un gruppo che a dirla tutta è stato spesso incostante non solo tra gare in Sardegna e gare lontano dall’Isola ma anche e soprattutto all’interno delle stesse. Con dei cali di rendimento o di concentrazione che spesso sono stati fatali.
Bisogno di esaltarsi
Una Dinamo che proprio per questo suo animo un po’ naif si è esaltata maggiormente in alcune sfide quasi al limite del possibile. Come con Milano o Bologna in casa, ma anche nell’andata in Francia contro Cholet prima di gettare al vento il passaggio del turno in Europa. La fortuna dei biancoblù è che da qui alla fine del campionato ci saranno nove finali, a partire dalla sempre sentita sfida contro Venezia in trasferta. Nove gare della vita dove entusiasmarsi ancora di più, perché il successo contro le V Nere ha allontanato ulteriormente la zona retrocessione (6 punti) ma avvicinato l’ultimo vagone utile per i playoff (2 punti, con gli scontri diretti con Scafati e Trento ancora da giocare e il confronto con Pistoia a favore). Un obiettivo che resta ancora più che complesso, specie per un roster che non ha mai fatto rima con continuità di risultati in stagione. Però avere uno spiraglio di speranza in più dopo l’ottima prestazione contro Bologna è lecito, anzi è dovuto.
Singoli
La gara contro Bologna è stata un successo di gruppo e di testa arrivato grazie al miglioramento di tantissimi singoli dello schieramento biancoblù. Jefferson è sempre più leader e trascinatore di questa squadra e contro la Virtus si è dimostrato anche risolutore dei momenti topici. Quando la palla ha pesato di più lui ha alzato il mento e tirato il petto in fuori. Charalampopoulos, nonostante i pochi giorni di lavoro insieme alla squadra, ha dato continuità alla propria presenza mentale e tecnica in campo quando attesa, che è uno dei complimenti principali che si possa fare a un giocatore di basket. Mentre Tyree, dopo le difficoltà con Cremona e Tortona, si è calato all’interno di un sistema nuovo ma che può essere conforme anche alle sue caratteristiche. Infine un passaggio obbligato su McKinnie, semplicemente la sua miglior versione da quando ha messo piede in Sardegna. Forse Sassari ha salutato il cugino Alfonzo per abbracciare il vero giocatore ex Golden State atteso per mesi. I lampi di vero McKinnie fanno ben sperare per il futuro, anche perché in una gara di garra e voglia lui ha risposto bene e con attenzione persino in fase difensiva. Insomma, qualcosa all’interno del Palaserradimigni è germogliato in questa sosta del campionato. Ora per il generale Markovic arriva la sfida più dura, quella dove questa Dinamo fin qui ha sempre o quasi fallito: dare continuità a dei momentanei exploit.
Roberto Pinna














