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Joao Pedro affronta Criscito in Cagliari-Genoa 2019-20 | Foto Emanuele Perrone

Joao Pedro doppio riscatto, Cigarini fatica

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Le nostre valutazioni sulla gara del Cagliari, vincente contro il Bologna in rimonta.

Olsen 6,5: battuto dagli undici metri, pochi minuti prima si supera su Orsolini. Giornata abbastanza tranquilla per lo svedese, il secondo tempo è ordinaria amministrazione fino al gol finale del Bologna sul quale ha qualche responsabilità

Faragò 6: sia in fase difensiva che in quella offensiva appare stanco e fuori giri per 45 minuti. Fa fatica sui cambi di gioco e non spinge con la stessa freschezza di Torino, ma nella ripresa è un altro giocatore, accorto e attento in chiusura. L’autogol finale non incide.

Pisacane 6,5: spostato sul centro destra per l’assenza di Ceppitelli, gioca la solita partita di anticipi e lotta fisica con gli avversari. Blocca Santander senza troppi problemi

Klavan 7: rallenta troppo in fase di impostazione e sembra abbastanza dietro alla voce ritmo partita. Nel lungo termine però alza una diga insormontabile prendendo qualsiasi pallone aereo e aggiungendo un intervento decisivo su Soriano lanciato a rete.

Pellegrini 6,5: ara la fascia da par suo, ma soffre tantissimo Orsolini in fase difensiva. Una volta prese le misure all’avversario inizia a spingere senza soluzione di continuità ed è decisivo anche nel gol del pareggio a inizio ripresa.

Nandez 6: è sempre sul pezzo come sempre, meno esplosivo che in altre occasioni ma quando la palla passa dalle sue parti arrivano i maggiori pericoli per gli avversari. Più impreciso che nelle precedenti partite, merita comunque la sufficienza piena. (dal 65′ Castro 5,5: non entra bene in partita, apparendo abbastanza macchinoso e non in una delle sue giornate migliori. Spreca l’occasione per chiudere la gara prima).

Cigarini 5: tenuto a bada dagli avanti bolognesi a turno, fatica e gioca con la Spada di Damocle del cartellino in apertura che lo limita in fase di filtro. Non riesce a dirigere come nelle precedenti occasioni, nervoso sia come atteggiamento che dal punto di vista del gioco. (dal 71′ Oliva 6,5: entra alla grande in partita, correndo da una parte all’altra davanti alla difesa e dando il via all’azione del vantaggio di Simeone).

Rog 7: a tratti discontinuo, ma capace di strappi che diventano l’occasione per creare qualcosa davanti. Manca un po’ come grinta, mentre tecnicamente dà il suo apporto fino all’ultima mezz’ora nella quale sale in cattedra crescendo alla distanza.

Nainggolan 6,5: fatica tantissimo la gabbia avversaria e dopo prestazioni di assoluto livello, oggi viene limitato dal centrocampo felsineo che non gli lascia praticamente mai lo spazio tra le linee. Comunque protagonista del gol del vantaggio con una verticalizzazione perfetta, sfiora il gol con un missile su punizione. (dall’82’ Ionita 6,5: anche se solo nell’ultimo scorcio di gara, dà un apporto importante entrando alla grande nella contesa e mettendo anche lo zampino nel terzo gol).

Joao Pedro 7,5: sarebbe da 8 non fosse per l’ingenuità del rigore provocato nel primo tempo che sarebbe potuta costare cara. Abbina alla nuova capacità di sacrificarsi una doppietta in collaborazione con Bani che lo aiuta nella lotta contro Skorupski. Due gol che fanno volare il Cagliari.

Simeone 7: si muove, si sbatte, prova a mettere tutto se stesso alla ricerca del gol che manca e per lunghi tratti non riesce a incidere, perdendo troppi palloni e sbagliando anche quando chiamato alla conclusione. Il gol del vantaggio è però una perla di freddezza e tecnica e indirizza la partita verso la vittoria finale.

Maran 7: l’avvio di gara è promettente, poi la squadra si scioglie dopo le prime difficoltà come non accadeva da tempo. Fatica a trovare soluzioni alternative contro un Bologna che ha studiato benissimo la partita limitando i pregi rossoblù e acuendo i difetti. Ora che la squadra è rispettata giocare solo sugli avversari non basta più: sono gli altri a giocare sul Cagliari. Nella ripresa non sbaglia nulla, né tatticamente né con i tempi e i modi dei cambi, trovando in Ionita e Oliva la chiave per la vittoria finale. Sognare ormai è doveroso, non si può più nascondere.

Matteo Zizola