Trequartista, in coppia col centravanti e ora ala sinistra atipica: è l’evoluzione del numero 10 di Ipatinga che, contro la Lazio, non è tuttavia riuscito a ripetere la buona prestazione vista all’esordio col Sassuolo.
“Mi piace quel che mi chiede il mister: lo vedo come una sfida, ma in fondo non è niente di così diverso, stiamo sempre parlando di calcio”. Parola di Joao Pedro, capitano, uomo simbolo e giocatore al centro del progetto tecnico di Di Francesco. Trequartista, seconda punta e, ora, esterno d’attacco “rivisitato”. Il brasiliano è da poco entrato in una sorta di terza fase relativa alla sua collocazione tattica sul terreno di gioco. “Da quando sono al Cagliari ho ricoperto tutti i ruoli – ha dichiarato ieri sera ai microfoni di Sky Sport – penso di avere fatto bene contro il Sassuolo, anche oggi ho cercato di dare una mano alla squadra”. Vero. Nell’1-1 dell’esordio a Reggio Emilia c’è tanto del brasiliano. Attento, capace di mettere in difficoltà la retroguardia avversaria in più occasioni e preciso in occasione dell’assist al bacio per il momentaneo 1-0 di Simeone. Ieri sera, però, il numero 10 di Ipatinga non è riuscito a ripetersi. Tanti errori, vari palloni persi e una prestazione sicuramente sottotono. Eppure, l’occasione principale per i rossoblù è comunque arrivata da una sua invenzione. Tiro preciso e angolato, respinta non perfetta di Strakosha e potenziale 1-1 incredibilmente sprecato dallo stesso Cholito Simeone.
Abito su misura
“Joao Pedro? Fa l’attaccante e va a giocare tra le linee, gli ho dato la possibilità di non rincorrere tanto Lazzari. Ognuno cerca di mettere in campo le caratteristiche dei suoi giocatori nel miglior modo, cerco di aiutare in tutti i modi il ragazzo e non gli chiedo di fare l’esterno puro”. Un’analisi perfetta, quella di Di Francesco. Perché, anche ieri sera, alla Sardegna Arena, il tecnico abruzzese ha cercato di cucire addosso al brasiliano l’abito di vero e proprio jolly offensivo. Schierato nel ruolo di esterno sinistro nel suo 4-3-3 iniziale, Joao Pedro pare infatti avere la libertà di svariare su tutto il fronte e di agire – come sostenuto dallo stesso Di Fra – tra le linee rossoblù. Un esperimento ben riuscito col Sassuolo ma non ripetutosi con altrettanta fortuna contro la Lazio. È anche per questo, probabilmente, che nell’ultima mezzora di gioco l’ex tecnico della Sampdoria ha deciso di avvicinarlo alla porta avversaria, in un 4-3-1-2 classico e largamente impiegato dai vari allenatori che si sono susseguiti sulla panchina isolana negli ultimi anni. Con sole due partite sulle gambe, il numero 10 brasiliano pare non essersi ancora adattato al meglio allo stile di gioco del nuovo tecnico del Cagliari. Una difficoltà emersa nella sfida con i biancocelesti e supportata dai numeri riportati sulla piattaforma WhoScored relativi alla percentuale di passaggi riusciti nelle prime due giornate di campionato (70%). Nel prossimo turno, contro l’Atalanta, una nuova chance per Joao Pedro. Un’occasione per cancellare l’opaca prestazione di ieri e tornare a vestire i panni di quel bomber infallibile visto nel campionato scorso.
Alessio Caria