Dopo un errore è sempre difficile ripartire con maggiori certezze. Dubbi, perplessità, paura, tutti sentimenti che portano ad analizzare con attenzione ogni passo da compiere. Il Cagliari retrocesso in Serie B ha bisogno di evitare un nuovo fallimento, partendo dalla scelta dell’allenatore che guiderà i rossoblù in cadetteria. Nota dolente quella del tecnico, visti i continui avvicendamenti che si sono susseguiti da quando Tommaso Giulini è proprietario del club.
Premesse
Chi ha tempo non aspetti tempo, a maggior ragione con un campionato che inizierà in anticipo rispetto al solito. Venerdì 12 agosto, questa la data segnata in rosso nel calendario, due mesi e mezzo nei quali saranno necessarie programmazione e un mercato importante. Tante le cessioni, tanti i rientri alla base dei vari prestiti, una priorità su tutte. Dalla scelta del nuovo allenatore, infatti, passeranno tutte le altre decisioni in merito alla rosa. Con una premessa importante: difficilmente – eufemismo – Alessandro Agostini sarà ancora il tecnico rossoblù in Serie B. I nomi sul tavolo per prendere il posto dell’allenatore della Primavera, prestato di fatto alla prima squadra senza successo, sono diversi. Per nessuno, però, è stato ancora portato avanti l’affondo decisivo e finale, il classico nero su bianco che porta all’annuncio ufficiale. Da una parte il presidente Giulini, sfiduciato e più distante rispetto al passato almeno dal punto di vista emotivo, dall’altra una piazza che nelle ultime stagioni ha perso appeal. In mezzo il direttore sportivo Stefano Capozucca, confermato dal patron rossoblù più volte – anche dopo il pareggio di Venezia – ma che non può vivere sonni tranquilli visto quanto successo in passato ai vari allenatori mediaticamente saldi, ma a stretto giro messi alla porta.
In cima
La parola progetto è stata più volte enfatizzata e altrettante messa ben presto da parte. Una risalita immediata dall’inferno della Serie B, però, impone riflessioni e a seguire scelte decise che non guardino solo al breve termine. Il nome delle ultime ore per la panchina del Cagliari, almeno secondo quanto filtra da Brescia e non solo, è quello di Filippo Inzaghi. L’ex attaccante del Milan e della nazionale è uno specialista della cadetteria, campionato nel quale ha fatto bene sia a Venezia – playoff raggiunti da neopromossa dopo aver guidato i Lagunari alla promozione dalla C alla B – sia a Brescia, dove nell’ultima stagione è stato esonerato da Massimo Cellino con la squadra in piena lotta per la salita diretta in Serie A. Soprattutto il capolavoro di Benevento, con la promozione con sette giornate di anticipo e la vittoria del campionato a cui ha fatto seguito l’immediata retrocessione. Inzaghi ha risolto il suo contratto con le Rondinelle ed è dunque libero di firmare con un nuovo club. Su di lui sarebbe in corsa anche la Cremonese neopromossa e che ha dato l’addio a Fabio Pecchia. Il Cagliari è sì vigile, forte sul classe ’73 di Piacenza, ma al momento da fonti vicine al tecnico le bocche restano cucite. Segnale di un accordo imminente o, al contrario, nessun passo davvero concreto per portarlo in Sardegna? Prima di Inzaghi, in cima alla lista dell’attuale direttore sportivo rossoblù Capozucca, il nome scritto era quello di Andrea Sottil che però ha nell’Udinese la sua opzione preferita. L’ormai quasi ex allenatore dell’Ascoli, infatti, sarebbe in procinto di firmare un accordo annuale con i friulani, anche se il condizionale è d’obbligo. A bloccare l’arrivo di Sottil in Friuli l’accordo non ancora trovato tra le due società, con i marchigiani che avrebbero chiesto un indennizzo al club di Pozzo per liberare il proprio tecnico. Anche se quest’ultimo ostacolo sembrerebbe pronto a essere superato facilmente.
Difficoltà
Altro giro, altra corsa e nel Gran Premio con traguardo la panchina del Cagliari anche Aurelio Andreazzoli sarebbe in lizza per il posto più alto del podio. Nel caso dell’allenatore dell’Empoli, però, i dubbi sono tanti. Non sulle qualità, la salvezza ottenuta con i toscani un traguardo importante, ma sulle intenzioni del tecnico di Massa. Sessantanove anni a novembre, una carriera arrivata alla fase conclusiva, il desiderio di restare vicino alla famiglia che cozzerebbe e non poco con la destinazione sarda. Senza contare che Andreazzoli ha ancora un contratto in essere con l’Empoli e, al momento, non si ha notizia di una risoluzione immediata. Il club del presidente Corsi, d’altro canto, sarebbe vicinissimo all’ingaggio di Paolo Zanetti, aspetto che faciliterebbe l’addio senza troppi problemi all’attuale tecnico dei toscani. Resta però il nodo geografico, tanto che Andreazzoli preferirebbe, a scanso di una chiusura di carriera che resta un’opzione, una destinazione più vicina alla sua Massa. Negli intrecci delle panchina tra A e B anche il nome di Zanetti ha fatto capolino in casa Cagliari, anche se la preferenza per la Serie A lo porterà molto probabilmente proprio verso Empoli, con discorsi già avviati e in fase avanzata. Non solo Zanetti, ma anche altri profili nella lista del club rossoblù sembrano lontani per una questione di appeal. Partendo da Thiago Motta, vero e proprio pallino del presidente Giulini e che sarebbe stato l’indiziato numero uno in caso di salvezza. La retrocessione, però, ha cambiato i piani e l’italo-brasiliano protagonista della permanenza in massima serie con i liguri attende una chiamata dalla A, oltre alla suggestione PSG per un ritorno clamoroso dopo l’esperienza da calciatore con i parigini.
Certi amori
L’ultima stagione del Cagliari in cadetteria, con il campionato vinto con Massimo Rastelli alla guida, potrebbe portare alla scelta di un profilo che conosca la categoria. Da qui i nomi di Iachini e Pecchia, avvicinati alla panchina rossoblù nelle ultime settimane. Il primo è stato spesso accostato al Cagliari nel corso degli anni dopo i numerosi esoneri dei vari allenatori, senza però mai essere davvero prossimo a vestirsi di rossoblù. Il secondo, protagonista della promozione con la Cremonese, sarebbe ormai vicinissimo a sedersi sulla panchina del Parma. Restano poi le suggestioni dei ritorni, sulle quali però non sembrano esserci conferme concrete. Partendo proprio da Massimo Rastelli, legatissimo alla piazza ma che arriva da diverse stagioni non positive e che, soprattutto, rappresenterebbe un nome fin troppo divisorio in un ambiente già provato dalla retrocessione. Un altro profilo per il quale nelle ultime ore si è parlato di possibile ritorno è quello di Walter Zenga, a maggior ragione pensando al lancio di numerosi giovani provenienti dalla Primavera rossoblù. Anche in questo caso, però, più che di qualcosa di concreto sembrerebbe la classica suggestione. L’ultimo nome, rilanciato dall’Unione Sarda nei giorni scorsi, è quello di Enzo Maresca. Unica esperienza quella poco felice di Parma, con l’esonero arrivato lo scorso novembre con la squadra vicina tre punti alla zona retrocessione. Difficile che il Cagliari possa ripartire dall’ex centrocampista, soprattutto considerata la necessità di andare sul sicuro.
Tanti nomi, poche certezze. Il problema di una società che non rappresenta più un’isola felice – a maggior ragione per la categoria degli allenatori – sembrerebbe essere al centro delle difficoltà nella scelta della nuova guida per la Serie B. Senza contare che, come da copione, il presidente Giulini avrà l’ultima parola e non si escludono nomi a sorpresa. Magari mediaticamente accattivanti per riconquistare una piazza mai come ora in rotta con la proprietà.
Matteo Zizola