Quando il colpo decisivo è sferrato nel finale, dopo il dolore iniziale sono i dubbi a subentrare e a lasciare poco spazio per la tranquillità. A Genova il Cagliari ha perso la prima delle cinque battaglie finali e si trova ora con le spalle al muro, costretto a far risultato nelle prossime gare senza aspettare che le altre facciano l’errore che consenta ai rossoblù di restare nella massima serie. La squadra di Mazzarri ha ora il dovere di provare a ripartire. Scavare nelle motivazioni della sconfitta rimediata al Ferraris può essere il primo punto utile per riprendere il discorso salvezza lasciato ancora incompiuto: le abbiamo chieste a voi lettori nel nostro ultimo sondaggio sui social.
Cosa è mancato
Per il 46% dei votanti, la squadra rossoblù ha poco carattere. Il Cagliari ha subito nuovamente gol nei minuti finali, frangente delle gare in cui i fantasmi del passato sembrano farsi reali. Si tratta dell’opzione più gettonata tra i tifosi che però sostengono per il 34% che le colpe ricadano anche su Walter Mazzarri e su un atteggiamento sbagliato, a livello tattico e non solo, frutto del modo di intendere la gara contro il Grifone del tecnico di San Vincenzo. Il restante 28%, invece, ha votato per i troppi errori dei singoli come causa della sconfitta: una percentuale minore, segno di come l’1-0 stavolta, almeno secondo i più, abbia radici più nella collettività che nelle prove di alcuni degli interpreti isolani.
Oltre Genova
Un primo tempo sterile, un secondo tempo, dopo le occasioni create nella prima parte, in cui i remi sono stati tirati troppo presto in barca, finendo per nutrire le speranze di uscire dalla tempesta di un Genoa tutt’altro che irresistibile. Dopo la vittoria sul Sassuolo del 16 aprile scorso, il Cagliari sembrava aver ritrovato fiducia in se stesso e nello spartito disegnato da mister Mazzarri, tanto armonico da consentire alla squadra di attaccare insieme e di difendere insieme come poche volte si era visto in stagione. Il passo indietro di Marassi ha riportato tutti al primo piano, quello più vicino al piano zero della retrocessione, da cui si può risalire ma dove si può anche continuare a sprofondare. Tuttavia, non ci sono solo motivi tattici e tecnici alla base di una serata finita per essere deludente come dimostrato dal voto dei lettori nel sondaggio. Carattere e cuore saranno una prerogativa fondamentale per arrivare a quella salvezza che per la seconda stagione consecutiva appare come un obiettivo non impossibile ma difficile da raggiungere. Mazzarri e tutto il gruppo, già contro il Verona, sabato 30 marzo alle 15, dovranno dimostrare di aver compreso la situazione e soprattutto di saper ancora una volta reagire a una classifica sempre più corta, prima dello scontro diretto dell’8 maggio contro una Salernitana che ci crede davvero e che dopo aver toccato il fondo sembra la squadra ad avere più voglia di respirare ancora l’aria della Serie A. Dopo il colpo basso di Genova, nonostante il tempo si faccia sempre più stretto, il Cagliari ha però ancora la possibilità di rialzarsi e di dimostrare di meritare la massima serie. I rossoblù hanno realmente il destino nelle proprie mani.
Matteo Cardia