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Il Pagellone del Cagliari 2024-25 | Centrocampo: fantacalcio Zortea, Prati manca il salto

Nadir Zortea, esterno del Cagliari, esulta dopo il gol realizzato contro l'Udinese | Foto Valerio Spano
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Le nostre valutazioni sui centrocampisti del Cagliari di Davide Nicola in occasione della stagione appena conclusa, culminata con il ko per 2-0 sul campo del Napoli che ha regalato lo scudetto ai partenopei allenati da Antonio Conte.

Il Pagellone

Zortea 7: nel linguaggio del fantacalcio è più giocatore da bonus che da modificatore. Mette a tabellino sei gol e due assist, una quantità di +3 che fa spellare le mani perché, in fondo, la valorizzazione che danno le reti segnate non la dà nient’altro. Però, se si guardano le prestazioni meramente calcistiche, i margini di miglioramento sono tanti. Va detto che il suo spirito di sacrificio è ammirevole, passa da quinto di difesa ad ala da un’azione all’altra, ma non è sempre continuo nonostante i numeri siano dalla sua parte. Sarà sicuramente un uomo mercato nell’estate che si avvicina. (Media Centotrentuno 5,96)

Makoumbou 6,5: prima separato in casa, Nicola non lo vede e la sua stagione sembra poter essere in seconda fila. L’esordio dal primo minuto contro l’Empoli è un incubo, ma sorprende la capacità di rinascere dalle proprie ceneri ogni qual volta la caduta appare definitiva e senza appello. Dopo l’espulsione di Udine non sbaglia quasi mai prestazione, diventa centrale in mezzo al campo e nel progetto tecnico, migliorando di giornata in giornata e smussando alcuni limiti del passato. Ha ancora tanti aspetti su cui lavorare, ma quello che esce da questa stagione è un giocatore più completo e pronto. (Media Centotrentuno 6,02)

Adopo 6,5: prima stagione da titolare in Serie A, raccoglie il testimone di Sulemana e lo fa mettendo a disposizione della squadra le sua caratteristiche uniche di fisicità e corsa. Fondamentale sia nel centrocampo a tre che in quello a due, può ancora migliorare nella gestione tattica dei momenti e nella frenesia, ma ha colpi da giocatore di livello superiore e dimostra di poter stare tranquillamente nella categoria. La coppia con Makoumbou appare la meglio assortita della mediana, merita il riscatto e la conferma anche per la prossima stagione. (Media Centotrentuno 6,03)

Deiola 6,5: cambiano le stagioni, cambiano gli allenatori, ma il sangavinese finisce sempre per ritagliarsi uno spazio importante e per rispedire al mittente le critiche dei detrattori. Nemo propheta in patria non sembra un detto che gli appartiene. Certo, a volte fa storcere il naso per alcuni deficit tecnici, ma non è solo abnegazione e attaccamento alla maglia. La sua presenza aiuta nei momenti complicati, la sua fisicità idem. Cresce alla distanza, trovando anche due gol nelle due gare decisive per la salvezza, il secondo (quello contro il Venezia) una perla che cancella ogni mugungo passato. (Media Centotrentuno 5,94)

Marin 5,5: sarebbe dovuto essere l’uomo in più, l’acquisto virtuale inatteso che aggiunge qualità a un centrocampo altrimenti abbastanza povero tecnicamente. E inizialmente risponde positivamente alle aspettative, freddo dagli undici metri e chirurgico a Parma, tiri da fuori e valore internazionale. Poi qualcosa si rompe, Nicola lo conosceva da Empoli eppure scende vorticosamente nelle gerarchie fino a scendere in campo soltanto per spezzoni che non gli danno modo di incidere particolarmente. Nel finale di stagione appare sempre più sfiduciato, un corpo estraneo che non attende altro che arrivi la chiusura del campionato. Conferma quanto visto in Sardegna nel primo capitolo della sua saga: il ragazzo ha i mezzi, ma si applica con poca continuità. (Media Centotrentuno 5,81)

Prati 5,5: tanto rumore per nulla, nel senso che la sua fama lo precede così tanto che lui non riesce a stargli dietro e a raggiungerla. Il verde dove crescono speranze non è quello da calcare in maglia rossoblù, almeno non nella stagione appena conclusa che da prova del nove per il salto di qualità si è trasformata in una via crucis infinita. Eppure la partenza era stata positiva, con le chiavi del centrocampo in mano e il ballottaggio con Makoumbou stravinto. Poi l’infortunio a Lecce, la scelta di Nicola del o lui o il franco-congolese, il ruolo da desaparecido. Ritrova il campo e non demerita, stecca però contro la Fiorentina e saluta così di fatto il campionato. Uno dei nodi della gestione Nicola, da capire quanti siano i demeriti del ravennate e quanto, invece, l’allenatore lo abbia ingiustamente penalizzato. (Media Centotrentuno 6)

Felici 6: entra a Lecce per l’esordio in Serie A, una piccola opportunità in mezzo a mesi da possibile meteora. D’altronde arriva da una stagione in Serie B con una squadra retrocessa in C, ci vuole tempo e pazienza. All’improvviso, però, l’infortunio di Luvumbo gli apre le porte del campo e sorprende risultando decisivo contro il Verona. Da lì in poi vive un periodo estremamente positivo, con l’apice della gara di San Siro contro il Milan nella quale si mette in vetrina, sfacciato e senza paura. Anche lui cade vittima delle rotazioni di Nicola, passa da titolare a perenne riserva in un batter d’occhio lasciando l’idea che debba ancora migliorare soprattutto nella capacità di scelta e nella gestione dei momenti. Resta, comunque, la sensazione positiva di un giocatore che si farà. (Media Centotrentuno 5,88)

Matteo Zizola

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