L’approvazione della Finanziaria per il 2024 da parte del Consiglio dei Ministri tocca anche il mondo dello sport e soprattutto del calcio. Il Governo centrale non ha infatti confermato il Decreto Crescita, norma che aveva cambiato, almeno in parte, il calciomercato degli ultimi anni. Una normativa che prevedeva agevolazioni fiscali di cui si era servito anche il Cagliari nell’ultima stagione, con la modifica del quadro che ora potrebbe però costringere il club rossoblù a una revisione dei conti.
Norma
Il Decreto Crescita era stato approvato nel 2019, per avere poi effetto da gennaio 2020. La volontà politica era quella di agevolare il rientro di italiani all’estero, fuori da almeno due anni, o l’arrivo di stranieri in Italia attraverso un sistema fiscale agevolato, che andasse a intaccare in maniera nettamente inferiore il reddito imponibile rispetto alla normalità . Per i calciatori, sia italiani ma soprattutto stranieri, questo è significato poter avere uno stipendio netto più alto e per le società la chance di mostrarsi più appetibili sul mercato. Una possibilità sfruttata dai grandi club, ma non solo. Da maggio 2022 la normativa era stata modificata sul piano sportivo, con la possibilità di essere applicata solamente in caso di calciatori con più di un milione di euro di stipendi e sopra i vent’anni. Una soluzione pensata per evitare l’arrivo di troppi giocatori stranieri nei settori giovanili italiani. Il quadro non è però cambiato sul piano generale e gli effetti si sono notati pure nell’ultima campagna di calciomercato, anche in casa Cagliari. Interessati dalla normativa sono stati infatti gli approdi di Scuffet (di rientro in Italia dopo le due stagioni passate a Cipro prima e poi in Romania), Jankto (fuori anch’egli dall’Italia da più di due anni) Wieteska e Hatzidiakos, entrambi mai in Italia prima dello sbarco in Sardegna. Il Governo Meloni è intervenuto però a gamba tesa sulla questione.
Cambio di rotta
Così dal 2024 dovrebbe entrare in vigore un nuovo regime fiscale, pensato per impatriati e rimpatriati, “in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione che non risultano essere già stati residenti nel nostro Paese nei tre periodi d’imposta precedenti al conseguimento della residenza” si legge nella nota stampa del CdM, che avrà come limite di reddito agevolabile la quota di 600mila euro per un massimo di 5 anni con una riduzione della tassazione del 50%. La nota precisa che rimangono “Invariate le disposizioni per i ricercatori, professori universitari e lavoratori dello sport già previste“. Ma secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, queste rimarranno attive fino allo scorso 30 giugno. Una previsione che anticiperebbe gli effetti della norma al primo luglio 2023, investendo dunque gran parte delle operazioni di calciomercato, comprese quelle citate del club rossoblù, tutte ufficializzate a seguito della data indicata. Si annullerebbero così i vantaggi che i giocatori stranieri o tornati in Italia dopo almeno due annate all’estero avrebbero avuto sul netto del loro stipendio e contemporaneamente svaniscono i vantaggi per i club. La retroattività non varrà però per i calciatori e i club che ne hanno usufruito nelle stagioni precedenti. Nessun cambiamento, dunque, nelle agevolazioni per elementi della rosa rossoblù come Nahitan Nandez, Antoine Makoumbou, Zito Luvumbo e Gaston Pereiro, salvati dalle proprie tempistiche di arrivo sull’Isola.
Matteo Cardia














