Punti è la parola più utilizzata da Walter Mazzarri nella conferenza stampa di presentazione della sfida contro l’Udinese (qui per le dichiarazioni). Una parola che si tramuta in bisogno nel primo pomeriggio calcistico di aprile per un Cagliari che rincorre la salvezza. Non sarà facile però in Friuli, dove i numeri pendono dalla parte dei bianconeri.
I precedenti
Ventisei sconfitte, quindici pareggi, dodici vittorie. Il bilancio osservato con una prospettiva isolana non vede il Cagliari favorito nella sfida. E l’equilibrio si fa ancora più precario se si guardano solamente i risultati ottenuti prima al Friuli e poi alla Dacia Arena: sedici successi per i padroni di casa, sette pari e appena tre vittorie per i rossoblù, che non hanno mai vinto due volte di fila sul campo bianconero. Nell’ultimo scontro a Udine furono però i sardi a spuntarla grazie a un rigore di Joao Pedro nella seconda frazione, con tre punti che rimpolparono le speranze salvezza del Cagliari di Semplici. L’Udinese però ha vinto cinque delle ultime sette sfide in A contro i rossoblù, compresa la sfida dell’andata chiusa sullo 0-4, che ha rappresentano uno dei passaggi più complessi per la squadra di Mazzarri in questa stagione. In tre delle ultime dodici occasioni i friulani hanno inoltre segnato almeno quattro gol. Un dato che irrobustisce quello totale delle reti contro gli isolani per l’Udinese, arrivato a quota 85 in totale, contro le 58 cagliaritane.
Poco possesso, tanta intensità
La squadra guidata da Gabriele Cioffi ha raccolto quattro punti nelle ultime tre gare, rischiando di conquistare punti anche sul campo del Napoli dove il 19 febbraio il gol della sconfitta è arrivato solo sul finale di secondo tempo. È tra le mura amiche però che i bianconeri fanno meglio: perché da inizio ottobre a oggi l’Udinese è la squadra che ha perso meno partite in casa in Serie A, con una sola sconfitta – per 2-6 contro l’Atalanta – collezionando poi tre vittorie e sei pari. Le prestazioni e i punti sono arrivati nonostante i dati sul possesso palla siano tra i più bassi della massima serie: i bianconeri, infatti, mantengono il pallone tra i piedi mediamente per il 40,7%, solo la Salernitana, con il 39,4 %, fa peggio. Ma non solo, perché la squadra friulana è quella che crossa di meno in campionato, appena 119 i traversoni utili. Tuttavia, i bianconeri sono la miglior difesa tra le ultime sette squadre in classifica e le buone prestazioni del reparto avanzato, guidato principalmente da Beto e Deulofeu, possono rappresentare il pericolo più importante per i rossoblù (qui l’approfondimento). Lo spagnolo, ancora in forse, contro i rossoblù ha siglato la sua unica doppietta in Serie A, proprio nella gara d’andata. In stagione l’ex Milan e Watford è a quota nove, un gol in meno dal suo record personale in tutti e cinque i top campionati europei. Il Cagliari non solo dovrà fare attenzione in area di rigore: contro il Milan è arrivata l’undicesima rete subita in stagione da oltre i sedici metri, e all’andata con i friulani ne arrivarono ben due.
Attacco
Dall’altra parte il gruppo di Mazzarri dovrà invece ritrovare il proprio feeling con il gol. A marzo i rossoblù non hanno mai lasciato il segno nel tabellino e sono arrivate così tre sconfitte: solo nel 2008, con Allegri in panchina, il Cagliari ha messo in fila quattro ko senza andare a bersaglio. Le scelte in attacco sono limitate dall’assenza causa Covid di Pavoletti, Keita ha invece pochi allenamenti nelle gambe causa nazionale, così come Joao Pedro: l’italo-brasiliano però ha bisogno di dare una sterzata alla sua seconda parte di annata, perché quella di tredici partite senza marcature è la seconda striscia negativa più lunga in carriera (peggio solo tra il 2018 e il 2019, quando le gare furono quindici). Il capitano isolano è però andato a segno in tre delle ultime quattro trasferte a Udine e la striscia personale è aperta da due incontri. Un dato da non sottovalutare e che può dare una motivazione in più al numero 10 rossoblù.
Matteo Cardia