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Cagliari | Palomino, dalla possibile cessione alla titolarità: esperienza e personalità per Nicola

Jose Palomino durante Roma-Cagliari | Foto Valerio Spano
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Ci sono anch’io! È questa la frase che a più riprese ripete Max Pezzali nel suo brano del 2002 dall’omonimo titolo. Chissà se anche il centrale difensivo José Luis Palomino dopo la buona prestazione individuale espressa all’Olimpico, che però ha visto i rossoblù uscire per l’ennesima volta dal campo con un po’ di rammarico dopo la sconfitta per 1-0 contro la Roma guidata da Claudio Ranieri, stia pensando altrettanto nella sua mente. Dalla possibile cessione al Talleres, nelle prime settimane di febbraio, per arrivare alla prestazione fornita nell’ultimo turno di Serie A giocato nella Capitale. La prova contro i giallorossi del difensore argentino è sicuramente una delle note positive che questo Cagliari si porta dietro dalla trasferta romana nonostante negli ultimi mesi abbia vissuto nell’ombra dei titolarissimi di Davide Nicola.

Se chiami, rispondo
Palomino in stagione ha risposto presente quando chiamato in causa. Sono infatti dieci le gare disputate finora dal Tucumano, otto in campionato più due in Coppa Italia in cui sei volte ha fatto parte dell’undici iniziale, garantendo alla squadra equilibrio e attenzione in fase difensiva, il tutto condito da una buona dose di personalità e presenza. Sempre pronto all’uno contro uno, senza mai sottrarsi al contatto con l’avversario e al sostegno mentale verso i compagni di reparto richiamando a sé l’attenzione quando serviva. Qualità che hanno permesso di fornire sempre prestazioni di buon livello e al contempo credibilità agli occhi di Nicola e del gruppo. Ne sono esempio le gare contro il Torino, in cui l’ex Atalanta da subentrato non soltanto ha impresso un cambiamento immediato, garantendo ai rossoblù di recuperare palloni molto alti e dando il La all’azione che ha portato al gol del 3-2 di Cagliari con l’autorete di Coco. A Milano, contro i rossoneri, dove con una prestazione esemplare guida e governa la difesa senza far rimpiangere Mina, assente del match per infortunio. L’argentino si conferma uno dei migliori in campo con il 94% di passaggi riusciti, il secondo tra i difensori dopo Obert per contrasti effettuati (2) e per percentuale di dribblatori contrastati, il 50%, con un quantitativo di 6 interventi tra intercetti (1) e salvataggi (5) con inoltre 3 recuperi palla. Numeri che testimoniano l’affidabilità tecnica di un giocatore che sa come essere perno e riferimento di una difesa. Prove convincenti, ma alcune volte non sempre perfette. Come nella gara contro il Lecce al Via Del Mare, persa dai sardi per 1-0 in cui l’argentino ha fatto fatica a contenere le ripartenze di Banda. La seconda in occasione della gara del Tardini contro il Parma, nello scontro diretto poi vinto dai rossoblù, dove però l’argentino subentrato al 73′ al posto di Yerry Mina, ha concesso un rigore ingenuo dando a Hernani la possibilità di portare il parziale sul 2-2.

Cambio di passo
Imprecisioni che forse, hanno contribuito a farlo accomodare in panchina nel match dell’Allianz Stadium contro la Juventus di Thiago Motta, con l’ex Atalanta che però non demorde e ha atteso un’altra chance. Ce ne saranno diverse, come ad esempio quella contro i granata già citata, ma tutte alternate da un periodo di panchina notevole, come nel caso dell’ultima sfida contro la Roma, arrivata dopo un periodo di naftalina che lo ha visto guardare i suoi compagni dalla panchina per otto gare consecutive, senza possibilità di giocare se non, come in questa ennesima occasione, come alternativa per indisponibilità da parte di compagni o come sostituto a gara in corso per far rifiatare giocatori a debito di energie. Scarso utilizzo che, per un giocatore esperto come lui, potrebbe pesare, ma che invece l’argentino ha dimostrato di saper gestire con professionalità e umiltà, garantendo con grande senso del dovere piena disposizione al tecnico piemontese. Una conferma di quanto questo giocatore sia uno degli elementi più affidabili in rosa per Nicola.  “I cambi sono stati fatti per non perdere energie, oggi Palomino e Prati hanno fatto una prestazione importante”. Questo il pensiero del tecnico piemontese nel post gara di Roma in sala stampa, a ribadire quanto detto precedentemente ai microfoni di Dazn: “Sono contento per Palomino che ha fatto una prestazione di spessore”. Una sottolineatura tanto necessaria quanto doverosa verso due elementi che in questo finale di stagione potranno, contro ogni probabilità, avere un ruolo fondamentale nei ricambi in corso d’opera o dall’inizio. Parole, quelle spese sul difensore argentino che vanno verso la stessa direzione di quelle intrapresa a fine febbraio in conferenza dopo il “no” al Talleres “Per noi è importante e non abbiamo interesse possa andare via. Lo riteniamo fondamentale, ma quando dico che un giocatore è fondamentale non è perché giochi 30 partite, ma perché ha capito il progetto e sa come farlo crescere”. Due indizi non fanno una prova, ma di certo vien difficile pensare che il tecnico piemontese, ben consapevole del valore del suo numero 24, possa fare a meno di lui anche nel prossimo futuro. Specie in un momento come questo, dove all’orizzonte i due scontri diretti contro Monza ed Empoli potranno dire tanto sul discorso salvezza. Un momento tanto delicato quanto fondamentale, dove giocatori di questo calibro e con una simile serietà, devono fare la differenza anche in maniera silente ma concreta. Palomino sembra essere proprio questo, un professionista che in silenzio e con serietà fa il suo dovere senza pensare troppo al futuro concentrandosi solo sul presente, contribuendo a far crescere questa squadra.

Scenari futuri
Serietà dimostrata ancora una volta dai dati con una prestazione più che convincente a Roma, il migliore per contrasti (5) di cui soltanto uno perso con una percentuale di successo dell’80%, ancora: 3 blocchi, 2 intercetti con un totale 5 salvataggi e 6 recuperi (secondo nei 90 minuti solo a Luperto, primo con 9). Dati importanti, arricchiti da una presenza costante in campo testimoniata dal numero dei passaggi 45 su 56 tentati (3° in squadra) con una percentuale di realizzazione dell’80,4%. Bontà della prova confermata dal numero di tocchi (70), nessuno come lui e dal numero di passaggi ricevuti (39), dietro solo a Mina con 43. Una prestazione degna di nota che non ha fatto rimpiangere l’assenza di Zappa, anzi. Ha permesso al Cagliari di indossare un 3-5-2 in fase di possesso sfrontato e coraggioso, che in più circostanze ha dato del “filo da torcere all’avversario” – per dirla alla Nicola.  Al di là dei programmi, Nicola come detto, sa di poter contare su un giocatore affidabile e solido, in grado di fare la differenza quando chiamato in causa, che può tornare utile soprattutto in un momento come questo, dove la gestione delle energie diventa parte fondamentale e indispensabile del lavoro. Insomma la gara di Roma ha dato buone nuove a mister Nicola che in vista di questo delicato rush finale verso la salvezza ha trovato in Palomino un porto sicuro su cui fare affidamento nei momenti di necessità.

Giuseppe Meloni

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