Il Ferraris ancora una volta come crocevia, da luogo della rinascita a possibile teatro di una salvezza che sembrerebbe sempre più vicina. Il Cagliari ritorna a Genova, stavolta sponda Grifone dopo il successo di gennaio sulla Sampdoria, per conquistare i tre punti che lo allontanerebbero definitivamente dalla zona retrocessione. Dall’altra parte, il Genoa di Blessin proverà a dare una nuova sterzata al proprio campionato, cercando una vittoria con quella che negli ultimi anni è stata la sua vittima preferita.
I precedenti
All’andata finì 2-3 e sulle panchine di entrambe le squadre sedevano allenatori differenti. La sconfitta della Unipol Domus, arrivata dopo il doppio vantaggio siglato da Joao Pedro e Ceppitelli ribaltato dal gol di Destro e della doppietta di Fares, fu l’ultimo capitolo dell’era Semplici in Sardegna ma anche la quarta vittoria consecutiva dei liguri sugli isolani in Serie A. Due degli ultimi tre successi nella massima categoria della società diventata nel frattempo proprietà della 777 Partners sono arrivati proprio contro il Cagliari. Quella del 12 settembre scorso è stata l’unica vittoria genoana prima dell’arrivo di Blessin e della vittoria sul Torino del 18 marzo. Nonostante i momenti e le storie differenti delle due squadre, il bilancio della sfida disegna un equilibrio quasi perfetto: 17 affermazioni per il Genoa, 16 per il Cagliari e 12 pareggi. Il quadro cambia però se si leggono le statistiche delle gare disputate a Marassi: è nello stadio di casa che il Grifone ha fatto meglio con 11 successi, appena 3 quelli rossoblù con 8 i pari a chiudere il conto. L’ultima vittoria sarda risale al 2014, quando Sau e Ibarbo risposero a De Maio: da quell’anno, al Ferraris, sono arrivate quattro sconfitte e un pareggio.
Salvezze da conquistare
L’inerzia sembrerebbe favorire un Cagliari che arriva da una vittoria pesante contro il Sassuolo. Il Genoa però non è ancora “morto”, nonostante sia l’ultima della classe in compagnia di Salernitana e Venezia, tutte a quota 22 punti. Alexander Blessin ha saputo rivitalizzare un ambiente che sembrava già arreso al ritorno in Serie B nonostante i cambiamenti nei vertici societari. Dall’arrivo del tedesco sono arrivati sette pareggi di fila che, complici i rallentamenti delle altre pretendenti alla permanenza in Serie A (rossoblù compresi), hanno rimesso tutto in gioco. Una situazione resa ancora apparentemente più rosea dalla vittoria sul Torino grazie al gol di Portanova, una delle pedine più importanti nel gioco costruito intorno alla verticalità dall’ex Ostende, che dal suo arrivo ha una media punti di 0.91, la più alta mantenuta dal Grifone in stagione. Nelle ultime tre uscite però sono arrivate altrettante sconfitte, seppur contro Verona, Lazio e Milan. La statistica che dovrebbe preoccupare di più i genovesi è però quella relativa alle sfide contro club che occupano le ultime quattro posizioni in classifica al momento dello scontro: perché contro queste il Genoa in stagione non ha mai raccolto i tre punti e ha subito sempre gol (3 pareggi, 2 sconfitte). Dall’altra parte, il successo raccolto contro i neroverdi lo scorso 16 aprile ha consentito al Cagliari di arrivare a quota 18 punti nel girone di ritorno. Al Ferraris la squadra di Mazzarri potrebbe dare continuità cercando di vincere anche la sfida con l’altra squadra ligure di Serie A. Il 6 gennaio scorso, dopo quasi due mesi di digiuno, a Marassi arrivò la vittoria sulla Sampdoria. Fu l’inizio del cammino verso una salvezza ancora da conquistare: ripetersi significherebbe per Mazzarri ricalcare le orme di Donadoni, l’ultimo allenatore dei sardi capace di vincere con entrambe le protagoniste del derby della Lanterna nella stessa annata.
Portieri paratutto e la maledizione Destro
Gli attacchi delle due squadre non sono quelli più performanti della massima serie. Non è solo la classifica a confermarlo ma anche le statistiche sui primi tempi, minuti in cui spesso entrambi i reparti offensivi si sono dimostrati sterili, anche se il Cagliari ha segnato quattro degli ultimi cinque gol proprio nei primi 45’. Tuttavia, il Genoa è la squadra che ha segnato di meno nella frazione, sei reti, mentre gli isolani sono a quota dieci, insieme al Bologna. Le statistiche sul minutaggio però lasciano il tempo che trovano quando le marcature pesano ancor di più per le sorti dei club. Ne sa qualcosa Mattia Destro, autentica bestia nera del Cagliari: per l’attaccante cresciuto nelle giovanili dell’Inter le reti contro i sardi sono 8 in 10 gare, la metà arrivate negli ultimi quattro scontri. Se Mazzarri non svelerà fino alla fine chi sarà il compagno di reparto di Joao Pedro, il tecnico toscano non si priverà quasi certamente del suo unico centrocampista andato in rete in stagione, ovvero Alessandro Deiola. Il sangavinese ha segnato tre delle sue quattro reti in Serie A in trasferta, solo Lorenzo Pellegrini, con cinque, ha fatto di meglio. In fase realizzativa solo il capitano della Roma, Zaccagni e Candreva hanno segnato di più rispetto al centrocampista rossoblù tra gli italiani. L’altra sfida fondamentale sarà invece tra i pali, dove a distanza si confronteranno Alessio Cragno e Salvatore Sirigu: i due sono entrambi nella top five dei portieri con più parate in stagione – 97 per il nativo di Fiesole, 112 per l’estremo difensore originario di La Caletta. In una sfida che si preannuncia fisica e nervosa quanto decisiva, i loro guantoni potrebbero essere ancora una volta determinanti.
Matteo Cardia














