Sette vittorie consecutive in campionato, terza in classifica a quattro punti dal Napoli capolista, tre dall’Atalanta seconda e alla pari dell’Inter con cui condivide non solo la posizione, ma anche la gara in meno dopo la sospensione dell’ultima giornata causata dell’ormai noto episodio con protagonista Edoardo Bove. La Fiorentina di Raffaele Palladino è senza dubbio una delle sorprese della Serie A, un avversario che è limitativo definire come complicato per il Cagliari. La sfida del Franchi di domenica 8 dicembre alle 12:30 vedrà di fronte due squadre che, per certi versi, hanno affrontato lo stesso percorso di cambiamento in questa stagione.
Solidità
Sia i rossoblù che i viola hanno iniziato il campionato con un nuovo progetto tecnico. Per i primi l’arrivo di Palladino al posto di Vincenzo Italiano, per il Cagliari quello di Davide Nicola dopo l’addio di Claudio Ranieri. Anche dal punto di vista tattico le scelte sono state simili, con l’allenatore ex Monza che prima ha provato a costruire la sua squadra partendo dalla difesa a tre, per poi passare al 4-2-3-1 migliorando sensibilmente prestazioni e risultati. Così anche Nicola che inizialmente ha puntato anche lui sulla difesa a tre, fino a passare ugualmente al 4-2-3-1 di base trovando la quadra e cambiando così le sorti del campionato dei rossoblù. Passando all’analisi dei dati delle tredici partite disputate dalla Fiorentina, la sorpresa è immediata. Ci si potrebbe attendere una squadra di alto livello nella fase offensiva e meno in quella difensiva, invece i viola di Palladino sono tra le migliori della Serie A nelle statistiche della fase di non possesso. Partendo da dribbling e triangolazioni subiti, parametri nei quali la Fiorentina è in testa in tutto il campionato: con 13,42 a gara nel primo caso e 1,75 nel secondo, Biraghi e compagni sono abbondantemente sotto la media generale che per i dribbling subiti è di 17,45 mentre per le triangolazioni è di 3,28. Forza difensiva che è confermata dal dato dei gol concessi, con i viola che sono la terza miglior retroguardia del campionato – grazie anche alle prestazioni di De Gea – con 0,83 di media a partita e un totale di 10 reti, due in più del Napoli primo con 8 e una in più della Juventus seconda con 9. Anche il parametro dell‘IRD – Indice di Rischio Difensivo – è positivo: la Fiorentina è sesta in Serie A con un valore di 41,42, pur se questo dato conferma quanto sia stato importante De Gea per la squadra di Palladino. Di fatto il portiere spagnolo ha permesso ai toscani di subire meno reti rispetto a quante attese secondo l’IRD che, ricordiamo, normalmente porta a un gol ogni 30-35 punti del parametro. Una sensazione confermata dal numero di tiri concessi, con la Fiorentina che è nona con una media di ben 10,75 a gara, di poco inferiore a quella generale di tutta la Serie A (11,68). Infine gli altri tre parametri difensivi che rispecchiano quelli precedenti per solidità dei viola, partendo dai passaggi chiave concessi – quinta in campionato con 19,25 a partita – e passando per le palle perse difensive – quarta con 13,25 di media – arrivando alle palle laterali subite – settima con 11,58 a gara.
Dribbling e Kean
Come anticipato, al contrario di quanto si possa immaginare vista la classifica e la quarta posizione alla voce reti segnate (terza per media), la Fiorentina non è tra le squadre più performanti guardando ai parametri offensivi. Ottava per IPO – Indice di Pericolosità Offensiva – con un valore leggermente superiore ai 53 a gara, settima per numero di tiri in porta (12,92 di media), decima per passaggi chiave (25,92), undicesima per recuperi offensivi (15,17) così come stessa posizione per palle laterali (13,17) e, infine, sesta per dribbling (18,92) e dodicesima per triangolazioni (2,83). La differenza tra la squadra di Palladino e quella del suo predecessore Vincenzo Italiano è proprio nei dati offensivi, soprattutto quando si guarda ai recuperi nella metà campo avversaria. La Fiorentina attuale non ha la stessa aggressività nel pressing di quella della passata stagione che guidava la speciale classifica, che in questo campionato non a caso vede in testa il Bologna dell’ex tecnico dei toscani. Una squadra più solida che in passato, tanto da risultare notevolmente superiore nei duelli vinti (74 a partita contro i 50,45 del 2023-24) e nell’IRD (l’anno scorso pari a oltre 63 punti). Spostandoci sulle individualità, da segnalare come Dodó sia in testa per dribbling con 4,5 a partita seguito dall’ex Sottil con 3,4 e quindi Kean con 3,3. L’attaccante ex Juventus è anche tra i migliori dei viola per duelli vinti con una media di 7,4, secondo soltanto a Bove (8,1) che sarà giocoforza assente nella sfida contro il Cagliari. Kean risulta il giocatore della Fiorentina che perde anche più duelli (9,5), al secondo posto Gosens con 8 e al terzo Dodò con 6,3, mentre i due centrali di difesa Comuzzo e Ranieri sono i primi alla voce palloni recuperati con rispettivamente 8,2 e 7,1 a partita. Infine la statistica relativa ai tiri effettuati, con Kean nuovamente primo tra i viola (3,7) e Colpani alle sue spalle (2,5).
Matteo Zizola














