Una partita fondamentale per entrambe le squadre, pur se per motivi differenti che hanno come filo rosso la rispettiva situazione di classifica nel confronto con l’obiettivo finale. Il Cagliari di Davide Nicola attende domani sabato 9 novembre il Milan alla Unipol Domus, calcio d’inizio alle ore 18, dopo le tre sconfitte consecutive frutto di prestazioni diverse – male contro il Bologna, con l’alibi dell’espulsione dopo meno di mezz’ora contro l’Udinese e con quello legittimo delle decisioni arbitrali contro la Lazio – e con la necessità di fare risultato. I rossoneri di Paulo Fonseca, invece, hanno vissuto una grande serata in Champions League con la vittoria del Bernabeu contro il Real Madrid, dopo che la prima parte di Serie A li vede al settimo posto con 17 punti in dieci partite, a 4 dal sesto occupato dalla Juventus, irraggiungibile nonostante la gara in meno rispetto ai bianconeri, quella di Bologna rinviata. Analizzando i dati, ovviamente solo del campionato, il Milan sembra confermare l’idea di una squadra ancora in costruzione, con picchi positivi e negativi e un atteggiamento spregiudicato. Il Cagliari dopo la sconfitta dell’Olimpico, resta fermo sulle caratteristiche ormai cristallizzate, dall’ottima pericolosità offensiva al dato negativo sulle palle difensive perse.
Pericolosi ma colpibili
Il numero che più di ogni altro spiega il Milan delle dieci partite giocate in Serie A è quello dell’IPO, l’Indice di Pericolosità Offensiva secondo i dati raccolti da SICS. Theo Hernandez e compagni sono in testa al campionato nella speciale graduatoria, con un indice medio di 76,3. Secondo sempre la statistica, un gol viene segnato di media ogni 30-35 punti di IPO, quindi il Milan avrebbe oltre due gol a gara nelle corde. Il Cagliari, però, è comunque quinto con la distanza siderale dalla squadra di Fonseca giustificata più dai valori alti di chi è in testa piuttosto che da quelli più bassi di chi segue. I rossoblù segnano un 56,89, ben sopra la media della Serie A di 49,71. La differenza nei dati offensivi resta dello stesso tenore anche su altri indicatori, partendo dalle azioni di attacco con il Milan che ne esegue 34,9 a partita e il Cagliari 28,89, per poi passare ai dribbling – 23,3 contro 17,11, con i rossoneri ancora una volta primi della Serie A e il Cagliari quattordicesimo – e arrivando ai tiri con il Milan terzo con 14,8 e i rossoblù noni con 12,89. Nonostante un Indice di Rischio Difensivo con il Milan quinto – dunque meno azioni pericolose concesse – e la squadra di Nicola quattordicesima, rispettivamente 42,3 e 55,56, i dati sulle singole situazioni in fase di non possesso non marcano una differenza importante tra le due, con i rossoneri che non appaiono certamente impenetrabili. Il Cagliari ha vinto più duelli – 80,56 a 64,4 a gara – e recupera anche più palloni – 70,67 contro 56,9 – ma d’altro canto sono i secondi a perderne maggiormente – 71,56 a 54,5 – e ancora più a fondo nel dato il Milan è terzo per palle perse difensivamente con 12,2 (dato positivo, più in alto in graduatoria meno hai perso palloni difensivamente in Serie A) con il Cagliari diciassettesimo con 18,89 a partita. Sostanzialmente identiche le palle laterali (15,4 entrambe), alla voce passaggi chiave gli uomini di Fonseca sono settimi con 29 mentre i rossoblù sono tredicesimi con 22, mentre in quella dei recuperi offensivi il Milan è quinto con 17,7 e il Cagliari dodicesimo con 15,33. Infine numero simile di triangolazioni, 4,2 per i rossoneri e 4,1 per i rossoblù, e differenza ampia invece per tiri subiti, 10 e 14 con il Milan quinto e il Cagliari diciottesimo. Statistiche che confermano la forbice tra le due formazioni, ma che segnalano anche come ancora una volta – così come contro la Lazio – sono le individualità a segnare il solco. Dal punto di vista collettivo la differenza non è così elevata, ma andando a dati più sui singoli ecco che il quadro cambia. I numeri su piani opposti di passaggi chiave e dribbling sono sinonimo evidente di maggiore tecnica e controllo della gara. Ma con il punto dolente di una squadra, quella rossonera, che concede qualcosa.
Differenza tecnica
Spostando l’attenzione sulle individualità del Milan bisogna partire da un dettaglio. I rossoneri di Fonseca saranno orfani di Morata, al suo posto giocherà il giovane Camarda come annunciato dal tecnico portoghese. Quindi una soluzione che inevitabilmente cambia quanto detto dai numeri fino a oggi, con l’attaccante spagnolo elemento fondamentale nel raccordo sulla trequarti. Oltre alle varie modifiche di assetto e undici che Fonseca ha portato avanti nelle dieci gare fin qui giocate. Il primo nome importante in casa Milan è quello di Fofana, primo della squadra per passaggi chiave a partita con 4,9 pur non essendo nelle posizioni di testa del campionato (guida Bernabé con 7,8 seguito da Perrone con 7 e Lobotka con 6,4). Il francese, fondamentale per l’equilibrio della mediana, stupisce per un dato più di gioco che di rottura. Stupisce meno che il primo per numeri di dribbling riusciti sia Leao con 4,9, seguito da Okafor con 3,3 e Reijnders con 3,2. Per avere un’idea di confronto il primo della Serie A è Conceicao con 5,8, mentre per il Cagliari guida Viola con 3,3, poi Azzi con 3,2 e Luvumbo con appena 3. Passando ai duelli resta primo sia per i rossoblù che in campionato Mina, uno degli assenti assieme ad Adopo nella sfida della Unipol Domus, entrambi per squalifica. Per lui 13,9 di media, seguito tra i rossoblù da Obert con 9 e Luperto con 8,4. Nel Milan guida Pavlovic con 9, quindi Emerson Royal con 7,9 e infine Theo Hernandez con 7,1. Sempre duelli, ma in questo caso persi, trovano l’assente Morata in testa tra i rossoneri con 7,4, quindi a sorpresa un difensore come Thiaw 5,5 e chiude Chukwueze con 5,3, probabilmente frutto dei tanti dribbling provati e una percentuale di riuscita bassa. Nella squadra di Nicola a perdere più duelli è Piccoli con ben 12,2 e poi Luvumbo con 9,4, numeri grossomodo confermati dai valori non solo sui duelli, ma in generale sulle palle perse. Nel Milan comanda Chukwueze con 6,1, seguito da Morata con 6 e da Leao con 5,8, mentre nel Cagliari guida ancora Piccoli con 10,9, quindi Luvumbo con 7 e Augello con 6,1. Domina sempre Mina nei palloni recuperati (12,6, dopo di lui Luperto con 9,3), per i rossoneri primo Thiaw con 9, quindi Pavlovic con 8,2 e Gabbia con 7,8. Infine la statistica individuale per i tiri effettuati che vede nel Cagliari guidare Piccoli con 3,5 poi Gaetano con 2,5, mentre nel Milan Leao in testa con 2,9, Abraham con 2,3 e Pavlovic con 2. Quest’ultimo segno della sua pericolosità sui calci piazzati, con il valore che nasce appunto dalla presenza del centrale nell’area avversaria in occasione delle palle inattive offensive. Così come l’assenza di Morata apre a dubbi su quale potrà essere la strategia di Fonseca, con la scelta di Camarda che inevitabilmente cambierà le caratteristiche dell’attacco. Dubbio più di individuale che tattico per Nicola, tra Mina che probabilmente sarà rimpiazzato da Palomino e la maglia di Adopo contesa tra Deiola, Marin e Prati.
Matteo Zizola