Il ritorno dalla trasferta di Pistoia ha finalmente il sapore dolce dei 3 punti per i bianchi di Max Canzi, che festeggia la prima vittoria sulla panchina gallurese. Una vittoria che, per il momento in cui arriva, vale anche più dei punti in palio, vista la strigliata subita dal presidente che ha messo apertamente tutti in discussione.
Sia chiaro: il paziente è ancora in fase di riabilitazione, la classifica dice ancora penultimo posto con zona salvezza a 5 punti di distanza, e non basta certo la vittoria contro una Pistoiese apparsa abbastanza modesta e coi nervi a fior di pelle (chiedere a Perucchini, espulso per una reazione senza senso a gioco fermo) per dire che è tutto a posto, ma intanto le fondamenta sembrano solide e, si sa, lavorare dopo una vittoria è senza dubbio meglio che lavorare dopo una sconfitta.
Carattere – Minuto 35’ del primo tempo: Pistoiese 1 Olbia 0. A palla ferma risuona dal campo alla tribuna la voce di Giandonato che riprende Marigosu. Nel virgolettato dovremmo riportare il consiglio di scaricare la palla senza incaponirsi nel cercare il tiro, ma non è questo quello che si vuole evidenziare.
Piuttosto è stato significativo come l’esperto numero 10 abbia strigliato il giovane compagno per il bene della squadra, e questo è solo l’esempio più eloquente di come il gruppo bianco abbia fatto quadrato per affrontare al meglio la difficoltà e uscirne vittorioso in una partita che negli ultimi minuti è diventata un autentico corpo a corpo in ogni zona del campo.
Bene fino alla trequarti – Piace molto la duttilità del centrocampo, che sull’asse Ladinetti-Giandonato sta imbastendo un’intelaiatura formidabile in cui i vari Lella, Pennington, Cadili (che dopo un inizio esitante ha preso coraggio e creato diversi pericoli tra cui l’azione del gol partita di Giandonato) e Marigosu danno un contributo brillante.
Inutile girarci attorno: con un centravanti di categoria la partita di ieri – con un uomo in più e tante occasioni – si sarebbe potuta chiudere almeno dieci minuti prima, evitando le sofferenze nel recupero con le mischie davanti a Tornaghi. Oltretutto, anche le due marcature sono arrivate non da attaccanti: Ladinetti (in crescita esponenziale) dal dischetto e Giandonato con un rasoterra da fuori area.
Reparto spuntato – La sfida contro l’olandesina, quindi, ha evidenziato una volta di più il vero limite finora emerso dall’Olbia: al momento di concretizzare il gioco non c’è un uomo decisivo. Udoh e Gagliano stanno ancora prendendo le misure alla categoria, per quanto giochino senza risparmiarsi e lottando su ogni palla, il gol ancora non arriva. In questa situazione tutto il peso si sposta su Andrea Cocco, che ha le spalle belle larghe e una carriera che parla per lui, ma ancora non sembra trovato una forma apprezzabile, e l’ultimo arrivato Daniele Ragatzu, altro nome importante per la categoria che ha sposato la causa dei bianchi ma su cui non si deve commettere l’errore di pretendere mari e monti. Sicuramente dai suoi piedi passeranno palle d’oro, ma a depositarle in rete dovrà esserci qualcuno che non tremi e completi l’opera.
Il futuro – Cancellato il fastidioso zero alla voce vittorie ora l’Olbia vive una situazione complicata dal punto di vista organizzativo, dal momento che ancora non è chiaro se mercoledì giocherà il turno infrasettimanale con la Lucchese (al momento fanalino di coda) o se può già lavorare in vista della trasferta di Carrara di domenica contro la terza in classifica. I rossoneri di Lucca, infatti, hanno registrato due nuovi casi di positività al Covid, per cui è da verificare se potranno affrontare la trasferta o no. Un problema in più per mister Canzi e il suo staff, ma intanto è arrivata la prima vittoria e il futuro sembra un po’ più sereno.
Claudio Inconis