Le amichevoli estive danno, le amichevoli estive tolgono. Come sempre parlare del calcio di luglio e inizio agosto dandogli troppo peso è l’errore da non commettere per esprimere un giudizio frettoloso su una squadra. Specie se questa è in una fase di rivoluzione con un nuovo progetto tecnico. Cosa ha detto allora del Cagliari di Fabio Pisacane la sconfitta per 3-1 contro il Galatasaray in Austria?
Cosa salvare
A Linz i rossoblù, andati in vantaggio con Adopo, sono stati poi ripresi e superati da una squadra turca avanti di settimane a livello di condizione atletica e con una rosa con molte più pedine di qualità. Parliamo pur sempre di una formazione dal dna internazionale e dei campioni di Turchia da tre anni di fila. Del Cagliari ha impressionato soprattutto la propensione di questa squadra alla verticalità. L’azione che porta al vantaggio iniziale nasce dagli sviluppi di palla inattiva dopo un contropiede magistrale portato avanti da un rilancio di Caprile, da una difesa della palla ottima di Piccoli e dalla conclusione parata a Luvumbo. Pochi tocchi e una chance. Un assaggio di quello che Pisacane vuole dalla sua squadra. Costruzione mirata all’attacco diretto senza troppi fronzoli. Interessante anche vedere i pochi tocchi di palla imposti dal tecnico per possesso, per un Cagliari che ha tenuto comunque l’80% di precisione con il pallone tra i piedi. Propensione all’attacco diretto che ancora deve essere assimilata, specie se portata con 4-5 passaggi massimo. E infatti i 9 fuorigioco totali, per essere un’amichevole, dimostrano come ancora alcuni meccanismi vadano rinforzati nel concetto e nella tecnica individuale, sia di posizione che di scelta di passaggio.
Cosa non va
Facile puntare il dito contro la difesa dopo il 3-1 subito dai campioni di Turchia. Ma la coppia Wieteska-Deiola è stata un esperimento forzato viste le tante assenze e la condizione non ottimale dei titolari. Ancora comunque la difesa a 4 non convince nella sua totalità e anche Zappa e Obert hanno faticato oltremodo mancando un vero leader a guidare la linea. A preoccupare però è di più il terzo gol subito su palla inattiva, con un Cagliari molto molle e con diversi marcatori fuori posizione. Magari a causa dei cambi o della naturale stanchezza, ma Pisacane da buon centrale di grinta su questo aspetto siamo sicuri tornerà. Da capire l’entità dell’infortunio di Radunovic, che dopo pochi minuti dall’impiego in campo ha mimato il gesto di uno strappo muscolare al polpaccio. Un suo lungo stop cambierebbe gerarchie e strategie per la scelta del vice Caprile. Con Iliev che potrebbe anche vedere cambiare il suo destino nei prossimi giorni. Magari si giocherà tanto nelle prossime amichevoli. Tra i giovanissimi interessante il carattere mostrato da Liteta e Vinciguerra. Contro l’Hannover, sabato 26 luglio, capiremo meglio su cosa continuerà a battere Pisacane e su cosa invece pretenderà un’inversione netta di marcia dai suoi.
Roberto Pinna














