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Farris: “CIVM sfortunato. Alla Scala Piccada non rinuncerei mai”

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A tu per tu con Sergio Farris, algherese che sta disputando la stagione nelle salite italiane tra CIVM e TIVM.

Passione, dedizione e ricerca del risultato. Caratteristiche fondamentali per un buon pilota che emergono subito dalla nostra chiacchierata con Sergio Farris Jr. Quasi superfluo dire da dove provenga l’amore per i motori del portacolori della Dalmazia Racing, figlio di quel Sergio che è tra le leggende dell’automobilismo isolano. Insieme a Omar Magliona e Giuseppe Vacca, fa parte di quel “trio delle meraviglie” che tanto sta facendo bene nel campionato italiano velocità in montagna, occupando le prime tre posizioni di classe E2SC 2000. Lo abbiamo sentito qualche giorno dopo il Trofeo Luigi Fagioli di Gubbio che ha concluso in 13ª posizione e 3º di classe a bordo della sua Osella Pa2000 Evo.

“Per me era una seconda gara di casa essendo la mia scuderia di Gubbio: il Trofeo Fagioli si svolge su un tracciato veloce e tecnico e già dalle prove del sabato siamo riusciti a fare dei tempi simili a quelli dei 3000 e abbiamo chiuso a soli 4 decimi dal mio conterraneo Magliona. In Gara 1 una piccola sbavatura al tornante mi ha fatto perdere oltre 1″ e non sono riuscito a stare davanti ad Omar di pochissimo, sei decimi. Peccato, ma le gare sono fatte così e il cronometro non sbaglia mai: abbiamo svolto un lavoro ottimale col Team Dalmazia ed eravamo partiti per fare un ottimo risultato”.

Niente interminabili run in pista e men che meno un navigatore di fianco come accade nei rally; per i piloti delle salite in sole due manches devono essere bravi a carpire i segreti dei tracciati (mediamente lunghi 7-8 km) e applicarli sul setup della vettura: un compito tutt’altro che semplice…

Personalmente credo che pilota, auto (assetto, motore ed aerodinamica), gomme e team devono fare un cerchio perfetto: se non combaciano bene questi elementi non riuscirai mai a fare un buon risultato. Devi avere un’affinità perfetta con chi ti prepara la macchina per raccontare le tue sensazioni e farle interpretare alla tua squadra che opera sul mezzo. Per noi salitari le prove sono poche e allo stesso tempo ogni centimetro di gara è importante. Dalla fine dell’anno scorso ho la fortuna di correre col Team Dalmazia e con questa Osella che ho utilizzato per la prima volta alla mia Scala Piccada (conclusa in seconda posizione ndr). Sin dalle prime gare in circuito l’impatto è stato buono con due vittorie a Sarno e Magione poi un problema ai freni ci ha negato la vittoria a Battipaglia: era già un ottimo risultato in prospettiva CIVM”.

Il massimo campionato italiano vede i tre sardi al comando nella classe di riferimento e tutti nella Top10 dell’assoluta: un ottimo risultato, ma Farris (ottavo assoluto e terzo in E2SC) non è completamente soddisfatto, anzi…

“Abbiamo iniziato tardi per problemi di lavoro e budget saltando la prima gara, poi da lì in poi siamo partiti con un po’ di difficoltà perché le gare in salita sono completamente diverse rispetto a quelle in pista. Non siamo stati fortunati, abbiamo fatto solo due o tre gare discrete, vuoi per qualche problema o per situazioni meteo difficili. Su nove gare gli scarti che avremmo dovuto fare sarebbero stati tre, ma ora mi ritrovo con 4,5 risultati utili in meno rispetto ai 3: quindi ora ci ritroviamo in una prospettiva non buona con 20-25 punti in meno degli avversari. Quest’anno è andata così, spero di finire nei migliori dei modi la stagione del CIVM con le ultime tre gare di Erice (un’altra gara di casa visto che la mia compagna è di Trapani), Caltanissetta e Pedavena”.

Un primo piano del pilota algherese, per ora ottavo assoluto nel CIVM 2019

C’è però sempre il Trofeo Italiano Velocità Montagna da inseguire, con ancora tre gare da disputare a Orvieto (domenica 8 settembre), ad Alghero e la chiusura di Cividale del Friuli.

“L’obiettivo è quello di fare il massimo per il TIVM dove siamo terzi assoluti, anche se non sarà facile contro un pilota fortissimo come Danny Zardo che ha a disposizione una vettura di cilindrata superiore. Noi faremo comunque di tutto e cercheremo di portare a casa almeno il gruppo”.

Tra i tanti weekend di gara, quello del 28-29 settembre sarà quello cerchiato in rosso nel calendario di Farris. “L’Alghero-Scala Piccada sarà si importante per il campionato perché ha un coefficiente 1,5 punti, ma è inutile dire quanto sia speciale e sentita per me: è la gara di casa e in più c’è il trofeo in memoria di mio padre Sergio, una persona che si è sempre battuta per questa gara, per farla e per rimetterla in calendario quando questa non veniva disputata. Voglio tanto bene a questa gara, non ci rinuncerei mai”. Una dichiarazione d’amore che tanti appassionati sardi e amanti delle cronoscalate sicuramente condividono.

Matteo Porcu