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Ex Torres, Piga: “Vanni Sanna un padre. Serie D? L’Ilva può far meglio dell’Olbia”

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Mario Piga ex giocatore della Torres, con un passato in Serie A con Avellino e Lazio, ha parlato del suo passato analizzando le differenze con il calcio d’oggi rispetto a quello che si vedeva ai suoi tempi, passando per una rivale storica come l’Olbia, dove ha analizzato quelle che erano le sfide passate con grandi giocatori, al futuro che la aspetta nel dover affrontare il campionato di Serie D.

Mario Piga, 142 presenze e 13 gol con la maglia della Torres, se dovesse fare un paragone con il passato, come vedrebbe la Torres dei suoi tempi in questa Serie C?

“Non è facile fare un paragone con questa Serie C, la nostra era più una Serie B, giocavamo in campi con un ambiente infuocato come Teramo e Giulianova. Trovavo dei giocatori che prima di entrare in campo mi minacciavano, era un calcio molto elevato dal punto di vista tecnico. La Torres comunque aveva una squadra fortissima, con molti giocatori che sono andati in Serie A come Oreste Lamagni, Costantino Idini, me e mio fratello Marco Piga”.

Che rapporto aveva con Vanni Sanna?

“Vanni Sanna era l’uomo più buono che c’era sulla terra, era il mio allenatore, ma prima era un grande calciatore con grandi doti tecniche. Era un uomo eccezionale con due figlie stupende. Aveva una dote particolare, riusciva a capire quale giocatore sardo poteva emergere e giocare ad alti livelli. Zola è stata una sua scoperta e l’aveva segnalato alla Torres. Aveva scommesso su me e mio fratello Marco e aveva ragione, per noi era come un padre”.

Tanta Serie B, ma anche Serie A, che tipo di emozione è stata segnare il gol decisivo contro la Sampdoria per portare l’Avellino in massima serie?

“La vittoria del campionato di Serie B con l’Avellino nella stagione 1978-79 è stata incredibile, prima abbiamo affrontato la Sambenedettese, poi il Cagliari in una partita che dovevamo assolutamente vincere, e infine la Sampdoria. Difficile davvero descrivere l’emozione. Quello che posso dire è che Avellino è una piazza di 50.000 persone che vive di calcio. La Serie A per i verdi ha trasformato tutta l’Irpinia portando ad investire tanto sulla città, ma era un altro tipo di calcio. Fa male ora vedere l’Avellino in Serie C, nel Girone C, che secondo me è il più difficile oltretutto con piazze calde come Catania, Benevento ,Crotone e Foggia”.

Infine una domanda su Olbia e Ilvamaddalena, due squadre a cui è legato. La prima è riuscita a iscriversi in D dopo un’estate rovente, la seconda è reduce dalla promozione in Eccellenza. Come vede le due squadre in questa stagione alle porte?

“Parto nel dire che i gemelli Piga hanno sempre fatto gol all’Olbia (ride; ndr), battendo anche un rigore di seconda una volta. Abbiamo fatto gol sia quando giocavamo alla Torres, sia quando giocavamo alla Lucchese, con quest’ultima vincendo una volta 4-1 con un gol mio e 3 di Marco e poi al ritorno 2-1 con un gol mio e l’altro ancora di Marco. Tornando al discorso dell’Olbia, dai tempi di Bruno Selleri non ho più visto una società prendersi cura della squadra. Un tempo l’Olbia cresceva giocatori dal vivaio che diventavano davvero forti, era il loro punto di forza più grande. Ha cresciuto giocatori come Sergio Bagatti e Gianfranco Marongiu, fortissimi. Oggi non vedo nessuno uscire dal settore giovanile, prendono giocatori da fuori. La Serie D è un campionato difficile, troveranno tante squadre forti. Conosco Enzo Del Giudice il presidente dell’Ilvamaddalena ed è una persona con un progetto ambizioso, non mi sorprenderebbe vedere i maddalenini arrivare davanti all’Olbia”.

Flavio Masala

TAG:  Olbia Torres
 
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