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Europa e salvezza: tra assenze e riscatto, perché guardare Cagliari-Fiorentina

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Walter Mazzarri | Foto Luigi Canu
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In piena emergenza ma con il pubblico e una crescita di squadra dalla propria parte. Contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano, domenica 23 gennaio alle 12:30, il Cagliari dovrà provare a guardare il bicchiere mezzo pieno per cercare di vedere oltre le difficoltà e trovare punti fondamentali in chiave salvezza. Contro la Viola l’esame è però di livello, come dimostrano i dati sullo scontro.

I precedenti

All’andata finì 3-0 per la Fiorentina che al Franchi ha poi continuato a costruire il proprio fortino, nonostante le polemiche sullo stadio cittadino abbiano infiammato il dibattito fuori dal manto erboso tra la società di Commisso e le istituzioni. Biraghi su rigore, Nico Gonzales e Vlahovic su punizione, con il contributo fondamentale di Saponara, piegarono la resistenza di un Cagliari mai entrato in partita. Un match dove iniziò anche la stagione complessa dal punto di vista fisico di Nahitan Nandez, costretto ad uscire per un problema muscolare. Un copione che si potrebbe ripetere dopo la botta subita in Coppa Italia contro il Sassuolo dall’uruguaiano. La partita d’andata ha rispettato il trend che vede la squadra toscana avanti nel conto totale delle vittorie – 34 contro le 23 isolane, a chiudere il quadro i 24 pareggi – mentre quella di ritorno parte da un vantaggio che in Sardegna il Cagliari ha sempre mantenuto: i rossoblù nei propri diversi stadi hanno conquistato 18 vittorie in Serie A contro la Fiorentina, il secondo dato più alto contro una squadra della massima serie (classifica dove comanda per sua sfortuna la Sampdoria con 20). Nell’isola, la Viola ha vinto solo 6 volte mentre ha acciuffato il pareggio in 16 diverse occasioni. Ogni campionato però ha una storia a sé.

Effetto Italiano

Vincenzo Italiano attendeva la chiamata da una squadra con diverse prospettive rispetto allo Spezia ad inizio stagione. Così, dopo la vicenda Gattuso, Italiano è arrivato sulla panchina della Fiorentina dando subito spazio al suo gioco e cercando di sfruttare al meglio l’energia e la verve offensiva della squadra. Una ricetta vincente, soprattutto in casa, dove i toscani hanno raccolto la maggior parte dei loro punti e costruito il proprio momentaneo sesto posto in classifica. Una novità dopo gli ultimi complessi campionati confermata dai dati. Perché la Fiorentina ha realizzato 40 reti dopo 21 partite stagionali di Serie A per la prima volta dal 2013-2014: in tutte le otto occasioni in cui ha segnato così tanti gol a questo punto della stagione si è poi classificata nelle prime cinque posizioni in classifica, l’ultima volta proprio nel 2014. Reti che nella maggior parte delle occasioni sono arrivate nella prima ora di gioco, soprattutto tra il 30’ e il 60’, quando la freschezza dei giocatori consente di esaudire al meglio le richieste di Italiano. Non solo offensivamente, perché la Fiorentina è, insieme all’Inter, la squadra che ha subito meno gol in campionato nel primo quarto d’ora di gioco, solo uno. Qualcosa però cambia in trasferta, dove i gigliati hanno raccolto 13 punti sui 35 totali: nessun gol per Vlahovic e compagni è arrivato in quattro delle ultime sette trasferte. Solo il Torino con cinque e il Cagliari con sei hanno fatto peggio in questa statistica da metà ottobre.

Emergenza

Un Cagliari che continua ad avere un bisogno incessante di punti e che ha necessità di andare oltre quelli che in un’altra situazione di classifica sarebbero alibi perfetti. Le positività al Covid nonostante alcuni recuperi, le squalifiche di Pavoletti e Carboni, i dubbi su Nandez e Ceppitelli e un mercato che non si sblocca definitivamente: problemi che si mischiano alla difficoltà di affrontare una squadra in ascesa e che punta all’Europa. I rossoblù però nelle ultime settimane hanno dimostrato di essere cresciuti dal punto di vista del gioco ma anche sotto l’aspetto mentale, riuscendo a trovare gli spunti e lo spirito giusto utile a conquistare due volte i tre punti nelle ultime tre gare. Ma anche a migliorare l’aspetto difensivo, perché nelle tre precedenti gare alla vittoria contro la Sampdoria le reti incassate erano state 10, contro le 4 dell’ultimo periodo. Tuttavia, quello della porta inviolata è uno dei problemi degli isolani, che hanno subito gol in tutte le ultime dodici partite casalinghe di campionato e in Serie A hanno fatto peggio solo nel 2015, quando arrivò a quota diciassette. Vincere contro la Fiorentina significherebbe mettere due vittorie in fila interne, fatto che non si ripete dallo scorso aprile. Per tagliare il traguardo, il Cagliari proverà a sfruttare le debolezze Viola in difesa, soprattutto nell’ultimo quarto d’ora di gioco, frazione in cui la squadra di Italiano ha subito più gol in stagione, ben nove. E per farlo si affiderà specialmente a un Joao Pedro che potrebbe diventare il quarto brasiliano, anche se in procinto di vestire l’azzurro, ad andare in doppia cifra in tre diverse stagioni. Dall’altra, a causa del Covid, non ci sarà invece uno dei clienti più ostici per le difese di tutto il campionato, Dusan Vlahovic che proprio contro gli isolani ha trovato le prime sue due reti in Serie A nel novembre 2019 e che ha uno score totale contro il Cagliari di 4 gol: solo contro la Sampdoria, il serbo ha fatto meglio in carriera con 5. Il peso dell’attacco potrebbe così spostarsi sugli esterni offensivi ma anche contare sulle capacità nei calci da fermo di Cristiano Biraghi, che in stagione è andato direttamente a segno su punizione già in tre occasioni.

Matteo Cardia

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