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Eurobasket, sulla strada dell’Italia di Spissu e Datome c’è la Serbia di Jokic

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Tre vittorie, due sconfitte, di cui solo una da considerare come un vero e proprio passo falso per l’Italia di Luigi Datome e Marco Spissu agli Europei di basket, che hanno visto chiudersi la prima fase nella serata di ieri, 8 settembre, con la vittoria degli uomini di Pozzecco sulla Gran Bretagna. Gli Azzurri hanno chiuso al quarto posto nel gruppo C, forse qualcosa di meno a quanto sperato, soprattutto perché a Berlino, sede della seconda fase della competizione, la nazionale da affrontare sarà la Serbia di Nikola Jokic.

Due facce

La perdita di Danilo Gallinari solo cinque giorni prima dell’esordio sul parquet del Forum di Assago di Milano contro l’Estonia ha condizionato la formazione del roster, ma soprattutto poteva essere un colpo basso a livello mentale per chi sapeva di avere nel giocatore dei Boston Celtics un giocatore in grado di cambiare i corsi delle diverse partite. La reazione però è stata di quelle importanti, confermando un trait d’union tra le gestioni di Meo Sacchetti e Gianmarco Pozzecco: sono il gruppo e gli equilibri riconosciuti al suo interno che sono in grado di fare la differenza e che hanno permesso agli Azzurri di giocarsi fino alla fine anche la partita contro la Grecia di Giannis Antetokounmpo, persa con il risultato di 85-81. Una caratteristica confermata anche dalla diversa intensità messa in campo contro la Croazia dopo la sconfitta meritata raccolta con l’Ucraina, partita che ha compromesso la situazione nel girone e di conseguenza nel tabellone della fase eliminatoria. Contro Bogdanovic e compagni la concentrazione è stata la stessa per quaranta minuti: una vittoria importante e non scontata, arrivata grazie al talento di Fontecchio ma anche alle giocate decisive di Melli e Datome, con il capitano azzurro che dopo la pausa forzata dello scorso anno è tornato a essere quel collante tra nuova e vecchia generazione determinante per le sorti della nazionale.

Spirito isolano

Proprio l’ala olbiese ha visto crescere il suo impatto con il passare delle gare. Partito bene contro l’Estonia, andando subito in doppia cifra, Datome è stato protagonista silenzioso nel match contro la Grecia, ma soprattutto contro la Croazia, quando un suo rimbalzo offensivo tramutato in due punti poggiati a tabellone sono valsi la scossa decisiva per portare a casa il match. Una crescita nell’impatto seguita dai tredici punti in diciassette minuti contro la Gran Bretagna. Dall’altra parte Marco Spissu ha dimostrato di essere importante per le idee di Pozzecco. Sempre in quintetto base, quinto per minutaggio in media tra gli Azzurri, il playmaker sassarese si sta prendendo meno responsabilità al tiro rispetto ad altre occasioni, ma sta mettendo in ritmo i compagni con una certa continuità: l’ex Dinamo Sassari ha infatti finora distribuito in media 4.6 assist a partita, risultando primo per l’Italia nella categoria e quattordicesimo in tutto il torneo.

Ostacolo Serbia

Negli ottavi di finale, domenica 11 settembre alle 18, ci sarà dunque la Serbia di fronte agli Azzurri, squadra tra le favorite per la vittoria del torneo. Le due selezioni si sono già affrontate in estate nel torneo di Amburgo, con i dodici di Pozzecco che avevano perso solo di quattro punti, 90 a 86, dimostrandosi all’altezza degli avversari. La valenza della gara e la presenza di un giocatore come Jokic, assente al torneo Preolimpico quando i serbi persero in casa contro gli Azzurri nell’estate del 2021, potrebbero cambiare ancora una volta gli equilibri. È al parquet però che spetta l’ultima sentenza, come confermato da capitan Datome: “Comincia una nuova fase – ha affermato l’olbiese ai microfoni dell’ufficio stampa della Fip – quella in cui non si può sbagliare. Avremmo voluto conseguire un piazzamento migliore a Milano ma ora è inutile guardare indietro. La Serbia è una squadra forte ma sono al mio sesto europeo e l’esperienza mi ha insegnato che nelle fasi ad eliminazione diretta ogni dettaglio conta e nessuno può permettersi di sottovalutare gli avversari. Abbiamo un giorno e mezzo per riposare e farci trovare pronti. Già ad Amburgo abbiamo saggiato le qualità dei serbi pur non sfigurando, anzi. Siamo qui e vogliamo provarle tutte per andare avanti”.

Matteo Cardia

TAG:  Basket
 
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