Come il Cagliari ha costruito i tiri nella Serie A appena conclusa? E quali soluzioni ha adottato maggiormente Claudio Ranieri alla voce costruzione del gioco? Sono queste le due domande alle quali risponde l’ultima analisi della piattaforma Calcio Datato, mostrando dei dati interessanti per capire lo sviluppo della manovra della squadra rossoblù dopo la chiusura della stagione. Dalla combinazione assist-tiro più utilizzata alla risalita del campo, con un confronto anche con le altre squadre del massimo campionato.
Asse
Dall’esterno al centravanti, dalla seconda alla prima punta, dal numero nove al trequartista. Sono tante le tendenze che vengono fuori dai dati così come sono tante le combinazioni possibili tra giocatori per arrivare al tiro. In questo contesto il Cagliari ha rappresentato un unicum in tutta la Serie A assieme al Genoa. Perché la combinazione più utilizzata dai rossoblù di Ranieri è stata quella tra Nahitan Nández (assist) e Alberto Dossena (tiro), così come per i liguri quella tra Gudmundsson e Vásquez. Una soluzione che nasce dai calci piazzati e che, a parità di tiri generati, ha visto la scelta ricadere sulla coppia che ha giocato meno minuti insieme. Sono nove le conclusioni del centrale ex Avellino arrivate su passaggio dell’uruguaiano, non tantissime e dunque a certificare la varietà di possibilità messe in campo da Sir Claudio. In testa alla graduatoria, con 21 occasioni, c’è la coppia Dimarco-Lautaro dell’Inter, seguita con 17 dal duo Chiesa-Vlahovic della Juventus e da quello Ilic-Zapata del Torino. Interessanti i dati riguardanti Atalanta e Bologna, squadre che per tipologia di gioco hanno utilizzato l’arma del centravanti rifinitore (rispettivamente Scamacca e Zirkzee) per un trequartista (De Ketelaere e Ndoye), così come quello della Roma con il fantasista Dybala per il centrocampista Cristante e del Frosinone che, allo stesso modo, ha visto più spesso Soulé andare alla ricerca di Mazzitelli. Infine il dato del Napoli, del Monza e della Salernitana che hanno puntato sulle combinazioni tra esterni d’attacco come Politano e Kvaratskhelia per i partenopei, tra Mota e Colpani per i brianzoli e tra Kastanos e Candreva per i fanalini di coda della Serie A.
Filosofia
Arrivare verso la porta avversaria è la base del calcio. Il come può differire, tra chi punta su un gioco di possesso spesso orizzontale e chi su uno stile più diretto e verticale. Lanci lunghi, utilizzo degli esterni, vie centrali: tutte soluzioni che hanno un obiettivo comune, quello di portare il pallone verso la zona offensiva. Com’è noto, la filosofia di Ranieri è contraria alla costruzione dal basso, orientata maggiormente verso un calcio diretto e senza tanti fronzoli, con l’utilizzo dei cross come arma per servire gli attaccanti. E andando a guardare – sempre grazie alla piattaforma Calcio Datato – le combinazioni che hanno portato a guadagnare più metri verso la porta avversaria su azione, si può avere conferma dello stile di gioco dell’ormai ex allenatore rossoblù. In cima alla lista la coppia Zappa-Nández, con 974 metri guadagnati. A seguire quella Scuffet-Pavoletti con 634. Già da questi due dati si possono notare le due soluzioni preferite: da una parte la catena di destra rappresentata dal terzino scuola Inter e dal León, dall’altra la palla lunga del portiere verso il centravanti abile nel gioco aereo. Anche la catena di sinistra ha avuto un utilizzo costante, con la terza posizione del duo Augello-Luvumbo con 615 metri, così come la risalita dall’estremo difensore al centrale rappresentata dalla coppia Scuffet-Dossena con 570 metri. In mezzo ancora la fascia destra, con Zappa-Luvumbo (596 metri) e Zappa-Oristanio (583 metri). L’esterno ex Pescara, dunque, è presente in ben quattro delle prime dieci posizioni, perché al settimo posto c’è anche la coppia tra Zappa e Petagna con 563 metri. Infine, dall’ottava alla decima posizione, troviamo Dossena – difensore centrale – per Makoumbou – centrocampista spesso con compiti di costruzione, quindi Scuffet per Nández – ancora una volta protagonista il lancio lungo – e a chiudere Dossena per Augello come completamento della linea virtuale che passa dal portiere al centrale di difesa per poi allargare sull’esterno di sinistra. Una varietà di soluzioni che ha di fatto un grande assente, ossia la mediana: tolto Makoumbou, presente in una sola posizione delle prime dieci, il Cagliari di Ranieri ha dimostrato di prediligere come atteso un gioco verticale e poco orientato alla costruzione attraverso il classico playmaker, puntando per la maggiore sugli esterni e sul pallone lungo verso la punta.
Matteo Zizola