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Epica Rossoblù | 1994: Cagliari-Inter 3-2

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Prosegue con Cagliari-Inter di Coppa Uefa del 1994 la nostra rubrica sulle grandi partite dei rossoblù, curata da Matteo Zizola.

La vittoria del Cagliari contro il Pescara 4 a 0 che permise di raggiungere la qualificazione Uefa nel 1993 è stata il preludio di una stagione europea che ancora oggi resta l’annata per eccellenza degli ultimi tre decenni rossoblù. Salutato Mazzone arriva in panchina Gigi Radice: il tecnico che fece le fortune del Torino negli anni ’70 verrà esonerato da Massimo Cellino dopo una sola partita, la sconfitta con l’Atalanta, per essere rimpiazzato dal compianto Bruno Giorgi. Una stagione altalenante quella del Cagliari protagonista in Coppa Uefa, tra incredibili vittorie lontano dalla Sardegna sul suolo europeo, Mechelen contro il Malines e soprattutto a Torino contro la Juventus, e un campionato vissuto sul filo del rasoio con il rischio retrocessione dietro l’angolo.

C’è però una partita su tutte che è rimasta nella memoria, la semifinale di andata contro l’Inter giocata al Sant’Elia il 29 marzo 1994: più di 32 mila spettatori allo stadio, tantissimi davanti alla televisione a guardare la diretta Rai con la voce di Bruno Pizzul. Il sogno di raggiungere la finale per una squadra che solo pochi anni prima aveva rischiato la Serie C2, figlia del doppio salto di categoria sotto Claudio Ranieri e che aveva visto il passaggio di consegne tra i fratelli Orrù e Massimo Cellino al timone, un sogno che sembrò spegnersi già in quel tardo pomeriggio di primavera sotto i colpi di Fontolan e Ruben Sosa nonostante il momentaneo pareggio di Lulù Oliveira.

Poi come nelle favole arrivano gli aiutanti magici che non ti aspetti, quelle seconde linee chiamate a diventare eroi per una notte con la speranza di rendere il sogno realtà: Antonio Criniti e Giuseppe Pancaro. Bruno Giorgi chiama prima l’attaccante di origini calabresi al posto del futuro allenatore rossoblù Max Allegri, siamo al minuto 63 e dopo 18 giri d’orologio arriva il cross in area dalla trequarti di Niccolò Napoli, Criniti si inserisce e di testa trafigge sul primo palo l’attuale tecnico del Cagliari, Walter Zenga.
Corsa sotto la curva, stadio impazzito e la sensazione di aver ottenuto già il massimo in vista del ritorno di San Siro. Non è però d’accordo l’altro subentrato, quel Giuseppe Pancaro anche lui calabrese e che arrivava a Cagliari dopo aver calcato i capi di provincia di Acri e Avezzano: per lui arriva l’esordio europeo all’83’ minuto al posto di Francesco Bellucci e in soli tre minuti la favola è completa.
I rossoblù battono un angolo dalla sinistra sotto la Curva Nord ancora in fermento per il pareggio, Matteoli mette in mezzo un cross basso che viene respinto goffamente su Firicano, il libero del Cagliari appoggia così a Pancaro sul limite dell’area piccola, controllo di destro e poi il sinistro a incrociare che passa in mezzo a una selva di gambe e si insacca all’angolo basso opposto alla sinistra di Zenga: la corsa e i baci verso la tribuna e quell’immagine che più di tutte è restata nella memoria dei tifosi, Bruno Giorgi che corre dietro al suo giocatore sulla pista d’atletica fino all’abbraccio e ai pugni stretti indirizzati verso il pubblico. Il ritorno purtroppo porterà una sconfitta per tre a zero a San Siro figlia di una squadra stanca dalla corsa salvezza alle prese di un avversario che poté far riposare i suoi giocatori migliori in vista della Coppa: nonostante il sogno infranto sul più bello, l’ultima stagione europea del Cagliari fu un successo oltre ogni più rosea previsione del quale, senza dubbio, il 3 a 2 del Sant’Elia fu l’apice.

Matteo Zizola

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