Un bel tuffo nel passato di una ventina di giorni, ma ora si ritornerà alla normalità a pedalare perlopiù su strada: l’esperienza nel ciclocross di Fabio Aru può però sicuramente dirsi più che positiva.
Come dal fango nasce il fior di loto, dal fango può nascere la stagione della rinascita per il villacidrese che ha sempre concluso tra i primi 10 nelle prove disputate in sella a una bici tutta nera coperta da adesivi. “Sono venuto qui a fare queste gare senza velleità di risultato e qualche risultato è arrivato, anche se mi manca un po’ l’abilità di guida.- le parole del sardo ai microfoni della RAI dopo la conclusione della gara di Lecce dei campionati italiani. Senza dare peso ai risultati, infatti il risvolto positivo di questa ventina di giorni sono un entusiasmo ritrovato e una condizione in crescita che sarà utile quando si tornerà alla normalità con la strada. La sua prova tricolore è stata infatti in crescendo, caratterizzata ancora dalla mancanza di dimestichezza con la guida della bicicletta nel ciclocross dopo i diversi anni trascorsi solo sulla strada, con i risultati che sarebbero potuti essere ancora migliori.
“Sono contento mi sto divertendo e il pubblico è contento di vedermi”. Un volto finalmente felice dopo gli ultimi mesi difficoltosi alla UAE Emirates, una nuova voglia di ripartire e di dire la sua anche nelle gare su strada: questo il lascito delle cinque gare di ciclocross effettuate che avevano anche convinto il CT della disciplina Fausto Scotti a convocare il 30enne isolano al raduno della nazionale di Ardea. L’esperienza negli insidiosi tracciati dedicati alla disciplina in giro per l’Italia però si conclude anzitempo. La Qhubeka-ASSOS ha deciso infatti di richiamare Il Cavaliere dei Quattro Mori per i primi ritiri della squadra: esigenze tecnico strategiche e soprattutto sanitarie (i corridori nei ritiri saranno in una bolla) hanno fatto propendere la squadra sudafricana a interrompere per ora l’esperienza di Aru nel ciclocross. La convocazione (già ipotizzata da Scotti) per i mondiali di Ostenda del 31 gennaio sembra molto lontana, anche se il villacidrese ha lasciato una porticina aperta: “Vediamo, per ora mi godo questo campionato italiano e poi vedremo il futuro”- ha dichiarato sempre a Rai Sport. In tal caso Aru avrebbe ancora un’ultima opportunità per giocare nel fango, prima di dedicarsi alla strada con la maglia (ancora non svelata) della Qhubeka.
Matteo Porcu