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Uno scontro di gioco tra Latte Dolce e Budoni | Foto Alessandro Sanna

Eccellenza | Budoni-Latte Dolce, scontro per la vetta: le chiavi del match

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Finalmente ci siamo. La 28^ giornata del massimo campionato regionale offre tra gli anticipi dell’11 febbraio, il big match Budoni-Latte Dolce (calcio d’inizio ore 15). È la resa dei conti tra due squadre che da inizio stagione hanno dato vita a una vera e propria battaglia, fatta di sorpassi e contro-sorpassi, come nelle ultime due giornate in cui prima i sassaresi e poi i galluresi hanno osservato il loro turno di riposo. Sono tre le sfide stagionali tra le due squadre: il bilancio parla di una vittoria a testa e di un pareggio, con il doppio confronto in semifinale di Coppa Italia che ha visto la squadra di Cerbone avere la meglio (0-0 all’andata, 3-1 al ritorno), mentre in campionato la gara dell’8 ottobre aveva visto prevalere i sassaresi con un netto 4-0. Un risultato che aveva decretato la prima sconfitta per il Budoni dopo sette vittorie consecutive e il primo sorpasso in classifica.

Le due squadre arrivano a questa gara dopo aver spuntato la casella del turno di riposo e dopo aver vinto l’ultimo incontro: il Latte Dolce ha trovato il successo per 3-0 contro la Ferrini Cagliari nella prima gara giocata nel suo nuovo impianto, mentre il Budoni, nell’ultimo turno precedente al riposo, ha battuto con un netto 2-0 alla Nuorese. Le due squadre sono quindi in salute: i sassaresi hanno recuperato diversi infortunati (Kaio Piassi su tutti) e superato un momento poco brillante a inizio anno; il Budoni vola sulle ali dell’entusiasmo, anche grazie alla vittoria della Coppa Italia Regionale ai rigori contro il Carbonia, che consentirà la partecipazione alla fase Nazionale (primo turno che comincerà mercoledi 15 in casa contro l’Insieme Formia).

I numeri

Come detto, Latte Dolce e Budoni sin dalle prime battute stagionali hanno dato l’impressione di avere sempre una marcia in più rispetto alle concorrenti, che hanno comunque cercato di mantenere la scia (in particolare l’Ossese arrivata a 4 punti dalla coppia di testa) senza però mai affondare il colpo decisivo.

Per il Latte Dolce sono 59 i punti raccolti, frutto di 18 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte, con 61 gol segnati (miglior attacco) e appena 23 subiti (seconda miglior difesa), con una media punti di 2.36 a partita e una media gol di 2.4 a partita. Il Budoni è invece a quota 58, grazie a 19 vittorie, un solo pareggio e 5 sconfitte, con 55 gol segnati (secondo miglior attacco) e 22 subiti (miglior difesa), con una media punti di 2.32 a partita e una media gol di 2.2 a partita. Quella di sabato 11 febbraio è sicuramente la gara tra due difese difficilmente penetrabili, ma soprattutto la gara tra bomber: Meloni, attaccante dei galluresi a quota 14 gol in campionato, e Scognamillo, punta dei sassaresi, con 11 reti.

L’analisi tattica: il Budoni

La squadra di Cerbone stata la prima dominatrice di questo campionato: 7 vittorie nelle prime 7 partite con appena 3 gol subiti e ben 5 clean sheet, mettendo in campo dal punto di vista tattico una formazione ben riconoscibile con un 4-3-1-2 caratterizzato dalla presenza di Santoro dietro il duo Villa-Meloni; le sconfitte contro Latte Dolce e Taloro Gavoi e i problemi con qualche infortunio di troppo hanno di fatto cambiato pelle ai galluresi, sia come rosa che come aspetti tattici: diversi giocatori hanno abbandonato (come Villa e i fratelli Tissone), ma altri giocatori sono arrivati, se possibile aumentando la qualità, come Spano, Raimo, Lamacchia, Ortiz, Ndiaye ed Ortenzi.

Dal punto di vista tattico il cambiamento è stato totale: basta 4-3-1-2, spazio a un 3-4-2-1 che ha dato più solidità in fase difensiva e imprevedibilità in avanti, con Meloni tornato a comandare al centro dell’attacco e in condizioni ottimali dopo l’operazione al ginocchio in estate che ne aveva di fatto limitato inizialmente il minutaggio.

In fase offensiva il passaggio a un nuovo sistema di gioco ha dato i suoi frutti: più libertà da parte degli esterni di spingere in avanti occupando l’ampiezza del campo, quindi più giocatori in proiezione offensiva.

Gli esterni sono l’ago della bilancia: la loro spinta continua in fase offensiva consente di sviluppare il gioco in ampiezza, costringendo gli avversari a compiere delle scelte: o l’uscita esterna in modo da assorbire il comportamento degli esterni, oppure mantenere una posizione centrale, con i due “trequartisti” che occupano i mezzi spazi diventando imprendibili una volta ricevuta palla. La continua ricerca delle zone esterne ha anche un altro vantaggio: arrivare al cross più volte e sfruttare le capacità nel gioco aereo di Meloni, che da attaccante esperto è sempre capace di trovarsi al posto giusto nel momento giusto.

In fase difensiva la squadra risulta compatta: anche in questo caso gli esterni sono importanti, perché si allineano alla difesa diventando i “quinti” difensivi e creando un blocco di 5 giocatori così da rompere il blocco per uscire sull’avversario senza perdere equilibrio. Questa fase è attiva con tutti i giocatori: Meloni si occupa prevalentemente del giro palla dei difensori centrali, la squadra si alza in pressione effettuando la giocata difensiva.

I giocatori cercano di essere il più vicino possibili, attaccando il portatore palla avversario e chiudendo le linee di gioco, portando l’avversario a non trovare altra soluzione se non mandare palla avanti, per non rischiare giocate pericolose.

L’analisi tattica: il Latte Dolce

L’obbiettivo di questa stagione è solo uno per la formazione sassarese: riscattare l’opaca stagione scorsa, che l’ha vista retrocedere dalla Serie D dopo sei anni. Per raggiungere la meta, la società ha deciso di puntare sui cavalli di ritorno, riportando alla base diversi profili passati in prestito in altre società (Congiunti, Tuccio, Scognamillo). Ma anche di mantenere alcuni punti fermi come Cabeccia, Pireddu, Piga e Saba, completando la rosa con qualche giocatore di categoria come Russu, Celin, Olivera e Kaio. La mossa si è rivelata vincente, perché il Latte Dolce ha battagliato fin dalle prime giornate con il Budoni, vincendo lo scontro diretto al Vanni Sanna e cercando più volte l’allungo senza tuttavia riuscirci. La sensazione è quella di una squadra coesa e compatta, che si conosce quasi a memoria e per questo concede poco o nulla agli avversari. Nelle giornate più difficili può essere poi il singolo a fare la differenza.

Dal punto di vista tattico, il Latte Dolce ha portato avanti il 4-3-3 per la prima parte di stagione, con Cabeccia e Russu difensori centrali, Saba e Piga perni a centrocampo e il trio Celin-Scognamillo-Kaio, capace di mettere a segno 30 delle 61 reti totali. Nei momenti di difficoltà, comunque, il sistema di gioco può variare con un passaggio al 4-2-3-1 che consente di aggiungere un giocatore in più sulla trequarti.

In fase offensiva il Latte Dolce punta forte sul proprio palleggio, preferendo in particolare il lato destro del campo.

Pireddu, infatti, spinge tanto per garantire ampiezza e superiorità, ben supportato dall’interno di centrocampo e dall’esterno offensivo, che occupano spazi vuoti con movimenti che possono attirare i giocatori avversari. Gli attaccanti sono pericolosi: Celin gioca da centrale, ricevendo palla e pulendo il possesso, provando nella maggior parte delle occasioni a far salire i compagni; Scognamillo parte da destra e cerca gli inserimenti in profondità mentre Kaio Piassi è sicuramente un giocatore imprevedibile e pericoloso: partendo da sinistra infatti può puntare l’avversario, occupare la rifinitura e togliere punti di riferimento alla squadra avversaria.

In fase difensiva invece il Latte Dolce è una squadra compatta, che difende dalla trequarti offensiva con linee di pressione ben definite.

La compattezza è il primo obbiettivo degli uomini di Giorico, con gli esterni che possono abbassarsi sulla linea dei centrocampisti e formare un blocco unico di 5 giocatori, così da effettuare le uscite centrali e laterali consapevoli della copertura dei compagni. Sono così almeno 8, a volte 9, i giocatori che curano l’aspetto difensivo.

I duelli chiave

Per entrambe le squadre i giocatori chiave si sprecano: entrambe offrono in questo momento il meglio di tutto il campionato, ma per semplicità nomineremo due giocatori per squadra.

Per il Budoni sicuramente l’uomo più importante sarà Meloni; l’attaccante nuorese ex Muravera e San Marzano ha tutte le carte in regola per mettere in difficoltà la retroguardia avversaria, sfruttando un periodo molto positivo dal punto di vista fisico e realizzativo. Dopo un inizio di stagione non positivo, con l’aumento del minutaggio e il miglioramento della condizione fisica sono arrivati anche i gol: ben 10 negli ultimi due mesi di gare, mentre erano stati appena 4 dal 28 agosto al 19 novembre. Un miglioramento significativo che ha permesso a Cerbone di compiere scelte diverse da quelle iniziali, optando per giocatori bravi in profondità e sullo stretto. Occhio però anche a Santoro: l’ex Castiadas e Nuorese è uno dei giocatori più utilizzati in stagione ed è tra i più duttili: può giocare alle spalle degli attaccanti ma è sull’esterno che dà il meglio di sé, grazie alle capacità nella corsa e nel dribbling che gli consentono di superare l’avversario e creare superiorità numerica.

Per il Latte Dolce, invece, l’uomo chiave è senza dubbio Kaio Piassi. Il brasiliano ha avuto un grande impatto con il campionato e con la squadra: 9 gol e assist a ripetizione. Averlo o non averlo può fare la differenza: l’infortunio al ginocchio patito due mesi fa ha sicuramente tolto qualcosa all’attacco dei sassaresi, che hanno avuto dei piccoli cali senza però mai crollare davvero. Altro giocatore da osservare sarà Scognamillo. Attaccante abile negli inserimenti, forte di testa e generoso anche in fase difensiva, l’algherese ex Ossese sta vivendo la stagione della consacrazione: sono le reti stagionali di cui 11 in campionato, con un’importanza che va però al di là del feeling con il gol nella struttura costruita da Giorico.

Stefano Piras

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