agenzia-garau-centotrentuno
Nahitan Nandez in Cagliari-Bari | Foto Alessandro Sanna

Duttilità e voglia di rivalsa, con Nández il Cagliari ha il suo jolly

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares

Sembra passata una vita da quando Nahitan Nández era l’uomo mercato indiscusso del Cagliari. Poi, improvvisamente, l’estate del 2022 ha regalato una nuova pagina della vita rossoblù del León, quella di chi ha deciso di non mollare la barca ormai affondata per provare a rimetterla in mare aperto e condurla nel porto sicuro della Serie A.

Ultimo uomo

Da cinque a due, l’alligalli uruguaiano ballato in Sardegna ha visto via via scendere di numero i protagonisti. Christian Oliva, Diego Godín e Martín Caceres hanno lasciato uno dopo l’altro l’Isola, così a indossare la maglia del Cagliari sono rimasti soltanto Gastón Pereiro e Nahitan Nández. Con motivazioni e destini opposti, il Tonga che vede nel futuro la necessità di cambiare aria – e quasi la costrizione – e il León che non sembra avere alcuna intenzione di assecondare i vecchi desideri di addio. Diventando, di fatto, un giocatore chiave per Liverani, un lusso per la cadetteria, anche se in queste prime partite non sono mancate le difficoltà. L’infortunio patito lo scorso gennaio in quel di Sassuolo in Coppa Italia, figlio probabilmente della botta ricevuta nella debacle prenatalizia contro l’Udinese, si è fatto sentire durante la preparazione della stagione e ora la sosta arriva nel momento giusto per fermarsi e provare ad avvicinarsi al 100% della forma. C’è poi la questione del ruolo, con una duttilità che da forza è diventata in alcune occasioni un limite.

Parabola

Tutto era iniziato con i primi mesi del Cagliari formato Europa, il rombo con Nández da interno di destra a dare freschezza e gamba alla mediana di Rolando Maran. Prestazioni sopra le righe, poi il crollo della squadra e l’arrivo di Eusebio Di Francesco in panchina. Da quel momento in poi, con ogni allenatore passato in Sardegna, il classe ’95 di Punta del Este ha preso possesso della corsia, quasi sempre quella destra con alcune sortite sul lato opposto. Da esterno alto del tridente, da uomo a tutta fascia nel centrocampo a cinque, fino alla nuova gestione Liverani con il tecnico romano che predilige utilizzare Nández da terzo di destra nel trio offensivo. Anche se non sono mancati i momenti dei cambi in corso d’opera, dalla fascia sinistra nel finale di Como fino al ritorno in mezzo al campo prima contro il Cittadella e poi nell’ultima parte della gara contro il Bari. Senza dimenticare il passaggio da terzino destro quando i rossoblù si sono ritrovati in dieci, sia a Ferrara che a Benevento. Un uomo chiamato duttilità, ma con la fascia come principale e preferito terreno di conquista. Così a Cagliari così a Buenos Aires con la maglia del Boca Juniors – dove non erano mancate le partite da volante in un centrocampo a due – e pure in nazionale, con Tabarez che però lo utilizzava prevalentemente da quarto di destra della linea mediana. Fino alle ultime partite dell’esperienza del Maestro con la Celeste, Nández terzino a dimostrare che più campo ha davanti da macinare meglio è.

Nuovi orizzonti

L’abbondanza potrebbe dunque diventare la chiave per una nuova vita del León con la maglia del Cagliari. Quella da esterno basso con licenza di offendere con continuità, lasciando magari da parte qualche difficoltà difensiva ma regalando alla squadra un incursore esterno abile nell’uno contro uno e nei cross. Una suggestione, sì, ma anche una scelta che potrebbe diventare ovvia con l’arrivo a regime di Filippo Falco che, non appena pronto fisicamente, reclamerà un posto nel tridente. Le soluzioni non mancano, ma tra Viola e Zappa il duello per evitare la discesa in panchina è aperto. E Nández potrebbe diventare il tassello che fa partire l’effetto domino del cambiamento, dando a Liverani l’opportunità di mettere in campo l’undici più dotato tecnicamente con un solo spostamento di ruolo. Quello del León, appunto, che da terzino libererebbe lo spazio davanti e, soprattutto, eviterebbe il ritorno in mezzo al campo dove la sua gamba lascia troppo spesso spazio alla confusione tattica, leggasi mancanza di equilibrio in una squadra già di per sé alla ricerca di stabilità.

Il mercato è lontano, ma non solo con i mesi che separano l’oggi da gennaio. Perché Nández difficilmente lascerà la Sardegna a metà stagione, mentre la prossima estate tornerà alla ribalta il nodo contrattuale. La scadenza nel 2024 resta al momento tale nonostante i tentativi di avvicinamento della società rossoblù. Ogni proposta di rinnovo è stata rispedita al mittente prima di essere perfino messa sul tavolo, con l’intenzione di raggiungere l’obiettivo promozione e poi chissà. L’altro obiettivo chiamato Qatar è ormai lontano, tra i problemi personali in patria e il nuovo selezionatore dell’Uruguay Diego Alonso che non l’ha mai preso in considerazione fino a oggi. Nández, dal canto suo, sembra aver trovato la propria comfort zone in Sardegna dopo un anno e oltre di difficoltà in campo e soprattutto private. Ora non resta che recuperare il tempo perduto, aiutare il Cagliari a ritrovare il paradiso e poi, solo poi, tracciare la linea sotto cui scrivere il bilancio finale. E, magari, continuare ancora una volta una storia di alti e bassi, ma che lo vede in maglia rossoblù con l’etichetta di uomo più prezioso.

Matteo Zizola

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
2 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti